Antisemitismo e islamofobia: l’accusa a 7 università d’élite americane

Il dipartimento della Scuola ha aperto un’indagine ai danni di 7 istituti scolastici per aver violato i diritti civili degli studenti dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Palestina

Redazione
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Il dipartimento della Scuola ha avviato, tra mercoledì e giovedì scorso, un’inchiesta per islamofobia e antisemitismo contro 7 università d’élite americane. A finire sotto indagine sono state le più prestigiose: Columbia, Cornell e Pennsylvania University, oltre a Wellesley College, Lafayette, Cooper Union e un piccolo distretto scolastico in Kansas.

Columbia University 1
Columbia University

Le tensioni e le accuse di antisemitismo

Le tensioni e gli scontri tra schieramenti opposti sono iniziati immediatamente dopo lo scoppio del massacro in Israele, da parte di Hamas, lo scorso 7 ottobre e il conseguente bombardamento dell’esercito israeliano a Gaza.

Da allora palestinesi e musulmani hanno denunciato casi di minacce e discriminazione di cui sono stati vittime. Alla Cornell, per esempio, uno studente è stato arrestato per aver minacciato studenti ebrei. Mentre la Cooper Union di New York è stata accusata da studenti ebrei di non averli protetti durante la manifestazione Pro – Palestina, durante la quale i ragazzi ebrei sono stati costretti a fuggire e rifugiarsi in biblioteca. Alla New York University, invece, tre studenti ebrei hanno citato in giudizio la scuola per non aver fermato l’ondata antisemita.

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Comunicato accuse contro le università d’élite americane

“Le scuole hanno violato la legge sui diritti civili”

Tra le scuole sotto indagine – di cui solo Lafayette ha chiarito la sua posizione dichiarando che “il college ha sempre avuto una posizione ferma contro l’antisemitismo, l’islamofobia e i messaggi d’odio” e ribadendo la sua disponibilità a collaborare con le autorità – 5 riguardano casi di antisemitismo mentre altre 2 sono legate ad episodi di islamofobia.

Il reato federale di cui sono accusate è la violazione del Civil Rights del 1964, uno dei fondamenti degli Stati uniti d’America nella lotta al razzismo. Tale legge federale obbliga dunque tutte le scuole “a proteggere gli studenti dalla discriminazione” e “contrastare i casi di molestie e abusi che possono creare un ambiente ostile”.

Per questo motivo Miguel Cardona, il segretario del dipartimento della Scuola, il quale sta svolgendo le indagini nel rispetto “degli sforzi intrapresi dall’amministrazione Biden contro la discriminazione”, spiega che – “Le scuole che verranno ritenute colpevoli di aver violato i diritti civili potranno subire sanzioni, tra cui la perdita completa dei finanziamenti federali”. Cardona ribadisce inoltre il fatto che “Le scuole hanno il dovere legale di agire quando gli studenti sono bersaglio, o ritengono di esserlo, in quanto ebrei, musulmani, arabi o sikh o di qualsiasi altra etnicità o origine”.

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