L’ansia fa capolino in Giappone. Dopo la scossa di giovedì scorso che ha fatto tremare il Paese con un magnitudo 6,9, gli esperti sono preoccupati per la possibilità di un “megaterremoto”. Oggi Kishida avrebbe dovuto recarsi in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia e aveva pianificato di partecipare a un vertice regionale. “Come primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che devo rimanere in Giappone per almeno una settimana“, ha detto ai giornalisti.
Intanto nel Paese inizia a farsi strada il panico. Nella notte, una scossa di magnitudo 6.8 ha colpito al largo della costa sud-orientale dell’isola russa di Sachalin, a nord dell’isola giapponese di Hokkaido. La popolazione ha quindi iniziato ad agitarsi e a prendere precauzioni nel caso in cui un disastro dovesse verificarsi nei prossimi giorni. I supermercati della Nazione sono stati presi d’assalto e le scorte di generi alimentari iniziano a scarseggiare a causa dell’aumento di acquisti da parte dei giapponesi.
I supermercati giapponesi vuoti
Quasi come un vago ricordo del primo periodo della pandemia da Covid-19, in Giappone i cittadini hanno deciso di cercare di sopravvivere in anticipo ad una catastrofe che non è chiaro se si verificherà. La paura di rimanere senza cibo o acqua a seguito di un terremoto catastrofico preoccupa i residenti, che hanno quindi deciso di razziare i supermercati del Paese.
Per evitare quindi una seconda emergenza, le autorità hanno dichiarato legale il razionamento dell’acqua per evitare che singoli individui comprino tutte le scorte di un secondo supermercato. Intanto scarseggiano anche i Wc portatili e i kit di primo soccorso, comprati in quantità industriali dia giapponesi.
Giappone: l’allerta anche per tsunami
La scossa di magnitudo 7.1 ha provocato il ferimento di almeno tredici persone nel sud-ovest del paese. L’Agenzia Meteorologica (JMA), ha attivato fin da subito un’allerta tsunami fino a un metro nelle zone vicine all’epicentro. Le prime onde dello tsunami sono state rilevate nel porto della città di Nichinan, di fronte all’epicentro, dove ha raggiunto i 20 centimetri, toccando successivamente i 40 cm nel porto di Aburatsu.
Il primo ministro Kishida ha ammesso che la popolazione è in ansia per l’allerta che l’Agenzia ha emesso in base a un nuovo sistema elaborato in seguito al sisma di magnitudo 9,0 del 2011 che innescò uno tsunami e il disastro nucleare di Fukushima e fece 18.500 vittime. “La probabilità di un nuovo forte terremoto è più alta del normale, ma questo non significa che si verificherà“, ha avvertito la JMA.
Gli esperti avvertono poi di possibili scosse di assestamento nei prossimi giorni e JMA ha avvertito che il terremoto registrato sembra essere correlato a un futuro terremoto di maggiore magnitudo nella fossa di Nankai, uno dei punti di maggiore attività sismica del mondo e dove si prevede che ci sarà un forte sisma nei prossimi decenni.
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