Antichi Telai 1894

Addio a Frederick Forsyth, il maestro delle spy-story aveva 86 anni

Autore di bestseller come “Il giorno dello sciacallo” e “Dossier Odessa”, un mito assoluto con una vita da film: ex combattente nell’aeronautica, ex spia dell’MI6, ex giornalista Bbc

4 Min di lettura

Ex giornalista della Reuters e della Bbc, nonché maestro delle spy-story, Frederick Forsyth, è scomparso questa mattina come riferito dal suo agente. Famoso per best-seller diventati anche campioni di incassi al cinema, come “Il giorno dello sciacallo‘, “Il dossier Odessa” o “Avenger“. Nato il 25 agosto 1938 nel Kent, da padre pellicciaio e madre sarta, nei primi anni Sessanta fu spedito dalla Reuters a Parigi come corrispondente.

Ma non solo letteratura nel mondo dello scrittore britannico. Infatti, la sua vita è stata costellata anche dal volo per cui è stato ec pilota della Royal Air Force, ed ex reporter e agente segreto nel tempo libero, Forsyth ha firmato una ventina di romanzi che hanno venduto circa 70 milioni di copie in tutto il mondo. La sua specialità vedevano thriller in cui mercenari, spie e delinquenti di ogni lega si affrontano in giochi di potere mozzafiato animando storie uniche nel loro genere. Perché Forsyth non ha vissuto sempre dietro una scrivania, trovava ispirazione nonché materia prima per i suoi inediti proprio nella sua vita da reporter.

I suoi reportage, però, considerati troppo vicini alle mire indipendentiste del Biafra, non ben apprezzati dalla radio e neppure al Foreign Office. E così, Forsyth si dimise senza sapere che da quel momento sarebbe cambiato tutto. Infatti, per mantenersi iniziò a scrivere. Si diede solo due regole ferree che seguì senza esitazione e che mai tradì: mantenere i veri nomi dei personaggi e raccontare la storia con tutta la precisione tecnica possibile.

E in questo fu maestro di Tom Clancy o Robert Ludlum che lo consideravano come l’inventore del genere techno-thriller.Lo sciacallo“, ispirato al tentato assassinio di Charles de Gaulle, fu rifiutato da cinque editori prima di essere pubblicato nel 1971 dalla Mercure de France. Un successo enorme che raggiunse i nove milioni di copie vendute e un adattamento per il cinema firmato da Fred Zinnemann solo due anni dopo.

La sua routine di scrittura era basata su cinque o sei mesi di ricerche in giro per il mondo, da Berlino Est a Israele o la Guinea, per poi trasformarsi in tre ferrei mesi di scrittura. “Viaggio molto, di solito cerco di andare a vedere tutti i posti che descrivo, anche per una piccola scena“, riferì a conferma del suo rigore e della sua meticolosità. Infatti, basti pensare che per raccontare la caccia ai nazisti in ‘The Odessa File‘ incontrò Simon Wiesenthal o come per “I cani da guerra” che entrò in contatto con trafficanti d’armi ad Amburgo.

E ancora, nel 2013 Forsyth raggiunse la Somalia per “Kill List” e fu allora che la sua seconda moglie lo fermò: “Sei troppo vecchio, questi posti sono terribilmente pericolosi e non hai più lo stesso passo di un tempo“, E così, la vita del globetrotter finì in un battito di ciglio ma non quella dello scrittore che sfumò verso la conclusione negli ultimi anni di attività dedicati all’autobiografia uscita nel 2016.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo
consorzio arcale