Nella regione italiana galoppa l’inflazione e le bollette. I numeri chiave secondo Confartigianato
Le imprese siciliane sono sempre più in crisi. Nell’isola, ben 266.582 sono microimprese che hanno fino a nove addetti, ovvero il 6,3% del totale del Paese ed il 96,6% delle imprese attive regionali contro il 95,1% dell’Italia.
I numeri chiave di Confartigianato
Considerando le microimprese, i lavoratori sono 472.498 – il 6,3% del totale Italia e il 63,8% degli occupati in imprese attive regionali a fronte del 43,7% dell’Italia. Nel 2022 in Sicilia si è registrato un aumento del Pil con +2,4%, piazzandosi come quart’ultima per crescita regionale. Un risultato che desta sicuramente preoccupazione.
Sicilia: tra inflazione, bollette e tassi d’interesse
L’isola è martoriata dalla crescita esponenziale del tasso d’inflazione: ad ottobre 2022 ha superato il +11,8% del Paese, classificandosi come la prima regione d’Italia. I prezzi di elettricità e gas sono aumentati drasticamente con +137%. La stretta monetaria pesa sulla regione: nei rapporti con il sistema bancario, il costo del credito segna un +200 punti base in 98 giorni per i tassi di riferimento Bce. Inoltre, i tassi di interesse sui prestiti alle imprese sono alle stelle: secondo Confartigianato con il 4,65% la Sicilia supera il 3,02% del Paese, classificandosi come terza in Italia. A crescere, anche i tassi sui prestiti per le micro e piccole imprese con l’8,33% la regione, supera il 6,32% del Paese, posizionandosi quindi in terza posizione in Italia.