Il tema è in mano direttamente a Palazzo Chigi, tanto che la Cabina di regia è presieduta dalla premier Giorgia Meloni
Più velocità sulle opere, l’arrivo di un super commissario, e la definizione di un Piano contro la carenza d’acqua. Sono queste le mosse che il governo – con l’istituzione di una cabina di regia ad hoc, con tutti i ministeri interessati – mette in campo per combattere la siccità. Tutti questi elementi saranno presenti in un decreto su cui Palazzo Chigi sta lavorando.
8 miliardi a disposizione
A questo si aggiunge un particolare non trascurabile: ci sono a disposizione quasi 8 miliardi bloccati da qualche anno, che secondo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida “non vengono spesi per ragioni burocratiche”. È un punto – avverte – su cui “bisogna intervenire rapidamente”. Se è vero che la siccità è un’emergenza quest’anno come l’anno scorso, per Lollobrigida è anche una questione “strutturale” che va avanti negli ultimi 20 anni.
I numeri della siccità
Il deficit di precipitazioni è stato del 30%, e fino al 40% al Nord. La mancanza d’acqua è avvertita soprattutto dalle aziende agricole che ne usano il 53%. Tanto che per la Coldiretti le imprese agricole nelle aree più colpite dalla carenza idrica sono 300mila, cosa che espone un terzo dell’agroalimentare e metà allevamenti made in Italy.
In cima alla lista delle cose da fare – spiega Lollobrigida – ci sarà “una programmazione a breve, medio, e lungo periodo, l’efficientamento degli acquedotti, che hanno una dispersione che arriva quasi al 50%, e un piano per invasi e bacini idrici”.
Le proposte di Utilitalia
Su infrastrutture idriche e resilienza ai cambiamenti climatici, Utilitalia – la Federazione delle imprese dei servizi pubblici – lancia otto proposte, che vanno dalla promozione di un uso efficiente dell’acqua (in Italia si consumano 215 litri a testa al giorno rispetto alla media europea di 125 litri) alla realizzazione di opere strategiche, ma anche il riutilizzo delle acque depurate per agricoltura e industria (il potenziale è di 9 miliardi di metri cubi all’anno) e la creazione di gestori industriali in grado di garantire uno standard di qualità elevato e omogeneo del servizio.
Il tema è in mano a Palazzo Chigi
Il tema è in mano direttamente a Palazzo Chigi, tanto che la Cabina di regia è presieduta dalla premier Giorgia Meloni, anche se, dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, fanno sapere che Matteo Salvini è pronto prendere in carico il dossier “in pieno coordinamento con tutti gli altri” ministeri.
Anche se si parte dalla definizione di un Piano idrico straordinario nazionale d’intesa con Regioni ed enti territoriali, il vero cuore dell’intervento sarà un decreto che possa riesca a rendere possibili “semplificazioni, deroghe” e un’accelerazione sui “lavori essenziali per fronteggiare la siccità”.
Al centro ci sarà l’avvio di una campagna di sensibilizzazione su un uso responsabile e soprattutto, lo sprint dovrà darlo l’arrivo di un super commissario “con poteri esecutivi”.