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Orsini incalza il governo: “Non si può volare alto senza le imprese, servono investimenti”

"Le misure che noi stiamo chiedendo vanno verso la competitività e verso la crescita", ha sostenuto, chiarendo che sono questi i due fattori che non devono mai essere persi di vista per poter salvare la produttività stessa del Paese. In un momento storico di forti incertezze, tra guerre e scontri commerciale, il governo deve adottare un piano di ampio respiro che permetta alle imprese di accrescersi e migliorarsi

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Il governo italiano deve porre al centro della sua azione l’industria. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, continua a lanciare appelli e a indicare la strada all’esecutivo, ricordando l’importanza di un settore che sostiene per il 78% il welfare del Paese. Il suo intervento all’assemblea di Unindustria diviene quindi una nuova possibilità per sottolineare le mancanze della Nazione dal punto di vista industriale.

Non è possibile procedere con altre modalità, se non quella della crescita degli investimenti nelle imprese del Paese. Proprio con questo obiettivo in mente, Orsini incontrerà lunedì il governo per discutere della legge di Bilancio. “Se non abbiamo al centro l’industria in modo ben chiaro nella prossima manovra, credo che alla fine non si voglia bene del Paese“, ha spiegato il leader degli industriali, chiarendo che il dialogo tra Confindustria e il governo si concentra proprio sulle modalità di miglioramento del settore.

Le misure che noi stiamo chiedendo vanno verso la competitività e verso la crescita“, ha sostenuto, chiarendo che sono questi i due fattori che non devono mai essere persi di vista per poter salvare la produttività stessa del Paese. In un momento storico di forti incertezze, tra guerre e scontri commerciale, il governo deve adottare un piano di ampio respiro che permetta alle imprese di accrescersi e migliorarsi. “Servono delle risposte“, ha spiegato, chiarendo che, se si trattasse di un problema di volontà politica, questo sarà possibile scoprirlo solamente con il passare dei mesi.

Orsini: “Dal governo non vogliamo solo parole, ma anche azioni concrete”

Stiamo lavorando perché le risposte avvengano, perché credo che l’attenzione all’impresa e all’industria in questa manovra ci dovrà essere per forza“, ha continuato Orsini, ricordando che “lavoratori e imprese sono la stessa cosa“, per cui il settore industriale è quello che maggiormente garantisce il benessere dei territori. Il leader di Confindustria ha poi portato esempi pratici provenienti da altri Paesi europei, che l’Italia potrebbe utilizzare come linea guida.

Dalla Spagna è possibile comprendere l’importanza di un’energia venduta a prezzi contenuti, mentre dalla Germania giunge la notizia di un investimento da 40 miliardi in 12 anni sulle industrie. Allo stesso modo, la Francia continua ad investire per cercare di risollevare il Paese dalla crisi economica. L’Italia necessita quindi di interventi simili, anche in considerazione delle capacità del Paese. “Noi possiamo fare i fornitori, i subfornitori, però il valore aggiunto del prodotto lo dobbiamo tenere anche in Italia“, ha specificato il leader degli industriali, sottolineando i pericoli di una delocalizzazione.

Proprio su questo tema, Orsini ha commentato il possibile super dazio americano sulla pasta. “Non possiamo vivere tutti i giorni nelle incertezze, a noi serve certezza“, ha spiegato il volto degli industriali, chiarendo che “non è possibile che se si trova un accordo poi non lo si fa“. In questo senso, nel caso in cui non fosse più possibile restare partner degli Usa, è necessario che l’Europa assuma una posizione forte e chiarisce che una situazione simile non è più sostenibile.

Orsini si è poi concentrato sulle promesse del Presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, nell’assemblea di Confindustria dello scorso 27 maggio, si era rivolta alle imprese invitandole a “volare alto“. Proprio in riferimento a tale appello, Emanuele Orsini ha riconosciuto che il premier è vicina alle imprese, ma ha anche chiesto che questa vicinanza si manifesti in maniera concreta. “Lo vogliamo vedere nei fatti, anche nella legge di bilancio“, ha spiegato il leader di Confindustria. Quindi, l’ultimo consiglio diretto al Paese è quello di smettere di rimodulare le risorse per abbassare il debito dello Stato e di utilizzarle per investimenti nel Paese.

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