La situazione italiana ed europea è sempre più grave. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, lo sottolinea a margine dell’assemblea dell’associazione di Brescia, chiarendo che la priorità da perseguire è quella di abbattere con urgenza il prezzo dell’energia nel nostro Paese. “Abbiamo dei gap competitivi che rischiano di metterci fuori dal mercato“, ha avvertito il leader degli industriali, chiarendo che per affrontare correttamente la questione è necessario adottare un duplice approccio, basato sia su soluzioni a medio termine che a lungo termine.
In questo senso, Orsini rivendica la necessità per il Paese della rinascita del settore nucleare, affinché il mix energetico italiano sia sempre più completo e soprattutto in grado di rispondere alle domande del Paese. “Stiamo lavorando sul tema del costo dell’energia“, ha annunciato il leader degli industriali, ricordando l’incontro svoltosi questa mattina tra alcuni produttori di energia e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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Il proposito finale è quello di comprendere quale sia il percorso migliore per affrontare questa crisi e risolverla nel minor tempo possibile. Il rischio maggiore, infatti, è che il nostro Paese continui ad accrescere la distanza con le altre economie europee, diminuendo la propria importanza nel contesto internazionale, invece che accrescerla.
Orsini: “Abbiamo lanciato un piano industriale per il Paese, i risultati saranno a lungo termine”
“Abbiamo lanciato un piano industriale straordinario per il Paese e quindi abbiamo bisogno di guardare a tre anni e non nell’immediato“, ha sottolineato Orsini, ricordando che non è possibile al momento mettere in atto strumenti e soluzioni che possano avere un riscontro immediato. Allo stesso tempo, però, l’Italia non può permettersi di tergiversare e perdere occasioni fondamentali.
Oltre al lavoro sul nucleare, che potrebbe permettere un miglioramento sul lungo termine, il nostro Paese può mettere in campo misure più veloci che abbiano riscontri nel prossimo futuro. Il primo passo da compiere è il disaccoppiamento di alcuni elementi del meccanismo della formazione del prezzo dell’energia. Come spiegato da Orsini, è possibile agire sia sul rafforzamento della “quota di energia degli impianti rinnovabili arrivati a fine incentivazione“, poi sull'”energia acquistata dal Gse con contratti a lungo termine” e infine sull'”energia idroelettrica“.
Tre settori che potrebbero permettere alle aziende e alle industrie italiane di tirare un sospiro di sollievo, godendo di piccoli miglioramenti sul tema del caro bollette. Un piccolo passo in avanti nella prospettiva di un miglioramento a lungo termine che dovrà derivare invece da un piano industriale solido, in grado di risolvere le problematiche maggiori del settore e permettere ad esso di riprendersi definitivamente.
Orsini: “L’Ue deve negoziare al più presto con gli Usa per diminuire l’incertezza legata ai dazi”
A pesare sulla situazione, poi, c’è l’incertezza derivante dai dazi di Donald Trump. “Ogni giorno ci si sveglia e si parla di alzare o abbassare i dazi“, ha ricordato Orsini, ribandendo ancora un volta come la mancanza di certezze e concretezza sia letale per il settore industriale e commerciale. Senza certezze investire diventa più complesso, così come costruire piani di produzione che possano essere realmente affidabili. Proprio per questo, ha ricordato il leader degli industriali, è necessario che l’Unione europea negozi con gli Stati Uniti al più presto possibile.
Solo attraverso un accordo tra le due parti è possibile risolvere questa situazione di incertezza, dando una rinnovata speranza al settore. “Serve un negoziato serio perché gli Stati Uniti sono per noi un partner serio“, ha sostenuto Orsini, ricordando l’importanza che il Paese di Donald Trump ricopre per il settore delle esportazioni europee.
Un piano in due fasi sulla cui attuazione continua a riflettere il governo in concerto con le parti industriali, nel tentativo di rispondere alle richieste del settore e al contempo risollevare la posizione italiana a livello internazionale. Un compito complesso che però è inevitabile e soprattutto urgente, in considerazione della richiesta crescente di energia e della fatica delle industrie e delle aziende della nostra Nazione.
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