Netflix, cali record per la piattaforma domestica del web streaming che paga il conto alla pandemia e alla guerra in Ucraina
Il contraccolpo della pandemia non risparmia neanche Netflix, la più famosa piattaforma americana di streaming al mondo. I primi mesi, complice l’isolamento domestico a cui eravamo sottoposti, la piattaforma ha registrato 8,5 milioni di abbonati e raggiungendo la soglia dei 200 milioni nel 2020.
Il titolo dopo 10 anni di lavoro e 222 milioni di abbonati, cede oggi in apertura alla borsa di Wall Street il 31,16% a 239,97 dollari per azione. Fino a quel momento l’azienda non aveva fatto registrare alcuna perdita, confermando le ipotesi iniziali degli azionisti che prevedevano ottimisticamente di raggiungere una crescita di 2,5 milioni di abbonati nel 2022.
Il calo però era già visibile dal primo trimestre dell’anno, quando, per la prima volta dalla sua fondazione, il colosso delle Pay-tv aveva perso 200.000 mila abbonati in tutto il mondo.
Vacilla il dominio di Netflix, le altre piattaforme offrono qualità e prezzi contenuti
Netflix fa sapere che il contraccolpo è dovuto principalmente alle tensioni a cui stiamo assistendo ed alla difficoltà di acquisire nuovi clienti. Il conflitto ha sicuramente appesantito una situazione già di per sé ostile, a causa della decisione di rinunciare ai 700 mila iscritti in Russia, il maggiore mercato, aderendo alle sanzioni.
A ciò si aggiunge la decisione di aumentare il prezzo dell’abbonamento alla piattaforma che, in un ambiente mediale ricco di offerta, non invoglia i clienti. Il dominio di Netflix nel panorama dello streaming inizia a vacillare e sono molte le piattaforme che offrono abbonamenti a prezzi bassi pur mantenendo alta la scelta.
Netflix corre ai ripari, la condivisione dell’abbonamento va pagata
La piattaforma aveva già mostrato segni di incertezza a causa della possibilità, per gli utenti, di condividere il proprio account personale ad altre persone. Nel constatare 320 milioni di fruitori attivi ma solamente 222 milioni di abbonati ufficiali, l’azienda ha dovuto riadattare la policy e richiedere per questo una tariffa extra.
Il danno era costato caro all’azienda che tuttora cerca di affrontarlo ma soprattutto era stato un duro colpo per gli utenti che si sono sentiti privati di un servizio. Gli investimenti in ricerca e sviluppo o la sperimentazione della cinematografia interattiva dunque non sono stati sufficienti a scongiurare un pericolo di crisi.
La prospettiva è aumentare la competizione con Apple, Amazon e Disney
La situazione non è destinata a migliorare per il 2022 e le stime prevedono una perdita di addirittura 2 milioni di iscritti. Si suppone la possibilità di ricorrere al mezzo delle inserzioni pubblicitarie e di abbassare il prezzo dell’abbonamento, che in questo momento va dai 7,99 euro ai 17,99 euro al mese.
Lo stesso cofondatore ed amministrazione delegato di Netflix Reed Hastings, si è mostrato favorevole alla proposta sottolineando l’intenzione di voler generare e produrre contenuti sempre più personalizzati e nuovi. Netflix prevede di spendere 19,2 miliardi di dollari proprio con l’obiettivo di aumentare la competizione nei confronti delle maggiori concorrenti Apple, Amazon e Disney.