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Manovra, Orsini: “C’è maggiore interesse per le imprese, ma alcuni punti non ci entusiasmano”

Orsini ha parlato della tassazione dei dividendi, ritenuta una "doppia tassazione" che il nostro Paese però non si può permettere, e del credito di imposta, che prevede lo scarico solo degli utili: "Vuol dire che non stiamo agevolando gli investimenti"

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Il tempo della manovra finanziaria è arrivato e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, è tornato ad indicare la via al governo, nel tentativo di cercare di migliorare ciò che nel testo della legge di Bilancio sembra ancora manchevole. Il leader degli industriali, ne corso dell’evento Industria Europa all’assemblea di Confindustria Fvg, ha voluto mettere in chiaro alcuni punti chiave della su visione.

Innanzitutto, Orsini ha chiarito che “le imprese e l’industria non sono la controparte” del Paese, ma sono parte integrante dell’Italia. In quanto tale, quindi, il settore desidera solamente “il meglio e la crescita della Nazione“. Proprio con questo obiettivo è stato deciso di cercare di dare il proprio contributo alla legge di Bilancio, indicando quali sono i punti più critici da tenere a mente.

Orsini: “All’Italia serve un piano industriale a 3 anni”

Fin dall’inizio abbiamo cominciato a dire che serve un piano industriale che abbia una visione di 3 anni non solo dell’Italia ma anche dell’Europa“, ha ricordato Orsini, sottolineando come di fatto anche i business plan funzionino in questo modo, ovvero con progetti a lungo termine e di ampio respiro che permettano maggiori investimenti e soprattutto una crescita meno contenuta.

Confindustria, quindi, si prefigura di lavorare al fine di costruire un futuro comune che non sia mai “contro“, ma sempre “a favore” del Paese. Per quanto riguarda la Manovra, Orsini ha rimarcato l’apprezzamento per la dichiarazione del Presidente del Consiglio, che ha annunciato 8 miliardi di fondi per le imprese“È ovvio che dell’industria se n’è tenuto conto, non possiamo dire che non se ne è tenuto conto“, ha ammesso, sottolineando però la presenza di alcuni punti nel documento che non avrebbero soddisfatto gli industriali.

Orsini: “Sui dazi la soluzione può essere solo europea”

Orsini ha parlato della tassazione dei dividendi, ritenuta una “doppia tassazione” che il nostro Paese però non si può permettere, e del credito di imposta, che prevede lo scarico solo degli utili. “Vuol dire che non stiamo agevolando gli investimenti“, ha evidenziato il presidente di Confindustria, chiarendo che un altro punto su cui discutere riguarda la proroga delle regole di funzionamento per il fondo di garanzia per le pmi.

Sul tema dei dazi, invece, Orsini ha sostenuto che “la soluzione deve essere solo europea“, in quanto Bruxelles dovrebbe intervenire anche sulla decisione di tassare la pasta, che è solo italiana. “A noi serve che l’Europa difenda gli interessi europei. Abbiamo fatto un accordo? Se tutti i giorni smontiamo gli accordi, allora dobbiamo rivedere l’accordo complessivo“, ha tuonato il leader degli industriali, chiedendo ancora una volta un intervento immediato che rimetta in equilibrio la situazione.

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