La prossima settimana la prima bozza della manovra finanziaria per il 2026 approderà in Parlamento. Uno dei periodi più tesi dell’anno sta per avere inizio, con la maggioranza e le opposizioni che si impegneranno per cercare di ottenere più misure possibili all’interno della legge di Bilancio. Al momento, il testo risulta composto da 137 articoli, che comprendono tutte le principali misure annunciate in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
Le misure più contese – e attese- sono quelle che riguardano il taglio dell’Irpef per il ceto medio, che passerà dal 35% al 33%, e la nuova rottamazione delle cartelle. Su quest’ultimo punto, il Consiglio dei ministri ha deliberato che i debiti contratti tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 potranno essere estinti o in unica soluzione entro il 31 luglio 2026 oppure nel numero massimo di cinquantaquattro rate bimestrali, di pari ammontare. In caso di pagamento a rate, dall’1 agosto 2026 dovrà essere applicato all’importo un tasso del 4% annuo.
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Il governo Meloni si dice più che soddisfatto della manovra, che lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito “un miracolo“. Il Presidente del Consiglio si è invece detta soddisfatta perché l’esecutivo è stato in grado di utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione. Resta ora da capire, comunque, in che modo queste linee guida saranno modificate nel corso del passaggio al Parlamento.
Manovra, le linee guida contenute nella bozza
All’interno del testo della legge di Bilancio non manca anche la tassazione sulle sigarette. Le accise passeranno dai circa 30 euro per 1000 unità a 32 euro per il 2026, a 35,50 per il 2027 e al 38,50 per il 2028. Si tratterà di aumenti riguardanti sia i tabacchi lavorati sia i prodotti succedanei del fumo. Un passo indietro anche per gli affitti brevi, con il governo che deciso di far risalire la cedolare secca su uno degli immobili al 26%, rispetto al 21% attuale.
Il fondo che sostiene la Carta dedicata a te per gli acquisti alimentari di prima necessita sarà invece incrementata di 500 milioni di euro per il 2026 e il 2027. Un sospiro di sollievo per tutti gli italiani che quest’anno hanno avuto la possibilità di usufruirne. Inoltre, è stato deciso che non concorreranno a formare reddito i buoni pasto elettronici fino all’importo di 10 euro, in luogo di 8.
Per quanto riguarda i salari, il governo ha previsto una detassazione degli straordinari, dei festivi e del lavoro notturno per tutto il 2026 per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40mila euro. Nello specifico, sarà applicata una flat tax al 15% che sostituisce non solo l’imposizione Irpef ma anche “addizionali regionali e comunali”. Ogni lavoratore potrà avere uno sconto sulle tasse pari a un massimo di 1500 euro.
Inoltre, per quanto riguarda gli incrementi retributivi ai dipendenti del settore privato, è stato deciso che per il 2026 sarà corrisposta una tassa al 5% sugli aumenti contrattuali di importo non superiore ai 28mila euro. Sempre restando in tema lavoro, sono previsti congedi parentali più lunghi, con astensioni fino ai 14 anni del figlio per 3 mesi, con una retribuzione del 30%. Inoltre, i giorni lavorativi per le malattie dei figli salgono da 5 a 10 e si applicano sempre fino ai 14 anni.
Arrivano anche gli sgravi per chi assume donne con almeno tre figli di età inferiore ai 18 anni, prive di un impegno per almeno 18 mesi, è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nella misura del 100%, nel limite massimo di importo di 8.000 euro annui.
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