Il decreto legge di aprile anticipa la data di avvio per i controlli e le multe per gli esercenti che rifiutano ai clienti i pagamenti elettronici. Ma non tutti sono d’accordo: l’appello a Confcommercio
Prende l’avvio oggi l’obbligo del Pos per commercianti e professionisti. Per gli inadempienti sono previste multe fino a 30 euro con una maggiorazione del 4% rispetto al valore della transazione negata al cliente.
Un nuovo meccanismo di controllo che cerca di incentivare i pagamenti elettronici e la rintracciabilità degli stessi. La legge entra in vigore con sei mesi di anticipo, come voluto dal decreto legge 36 dello scorso aprile.
La manovra fiscale vede però i dubbi dei commercianti che si appellano a Confcommercio. Spiega, infatti, la confederazione: «Non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni. Quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori e imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti».
Secondo l’associazione, in Italia il numero di transazioni con carte di debito, credito e prepagate è elevato e in costante crescita. Nell’ultimo quinquennio sono aumentate di oltre il 120% le transazioni elettroniche e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi.
«Il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso. Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos non e’ certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso», continua Confcommercio.
Quello del Pos obbligatorio è un «provvedimento inopportuno e iniquo» soprattutto per le imprese più piccole per le quali il costo della moneta elettronica e delle transazioni di importo ridotto è molto elevato: secondo le stime dell’associazione si parla di 772 milioni di euro.
«Non si limita dunque solo la libertà d’impresa, ma si introduce un ulteriore aggravio, visto che le attività saranno ora costrette ad accettare pagamenti via Pos anche quando i costi sono eccessivi – conclude, infine, Confcommercio – l’introduzione di sanzioni sembra un vero e proprio accanimento. Oltretutto poco utile alla causa della moneta elettronica, la cui adozione continua da anni a crescere ininterrottamente».