La piaga della disoccupazione in Italia sembra aver intrapreso un lento declino, come dimostrano i dati pubblicati dall’Istat in riferimento al mese di agosto 2024. Solo il 6,2% della popolazione italiana risulta disoccupata, a fronte di percentuali ben più alte registrate negli scorsi mesi, mentre il tasso degli occupati resta stabile al 62,3%. Una vittoria per il governo Meloni, che aveva promesso più contratti e più stabilità per le famiglie italiane, ma che fino a questo momento aveva faticato a mantenere fede alla sua parola.
Questo 6,2% indica un calo dello 0,2% rispetto al mese di luglio e riporta i dati nazionali al 2007, anno da cui poi la disoccupazione ricomincio a crescere. Non è chiaro se questa diminuzione possa essere l’inizio di una ripresa per la nostra economia, o se sia solo un flebile miglioramento prima di un altro crollo, ma ovviamente segna un trend positivo per il Paese. Un dato ancora più rincuorante, infatti, riguarda i giovani italiani, tra cui si registra un -1,7% in termini di disoccupazione.
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Ad agosto il 18% degli italiani tra i 18 e i 34 anni era disoccupato. In questo caso il dato indica ancora una certa crisi del settore, ma allo stesso tempo fa nascere speranze grazie al calo che è stato registrato tra luglio e agosto. L’obiettivo del governo, quindi, è quello di proseguire su questo tracciato positivo, anche grazie ad agevolazioni per aziende e industrie che assumono giovani, donne o residenti delle Zes (zone economiche speciali), al fine di rendere il mercato lavorativo ben più competitivo e di garantire ai datori di lavoro sicurezze e guadagni.
Disoccupazione: +45mila occupati ad agosto
I dati dell’Istat chiariscono che nel mese di agosto 2024 il numero degli occupati italiani è cresciuto di 45mila unità, e in totale nel corso dei dodici mesi precedenti ha registrato un +494mila. I numeri positivi riguardano sia i lavoratori dipendenti che indipendenti, sia i permanenti che a termine, ma escludono i lavoratori autonomi che invece registrano un calo e scendo a 5milioni 163mila unità.
Ad agosto, nello specifico, tra gli uomini il tasso diminuisce dello 0,3% portando la percentuale al 5,9%, mentre tra le donne scende di 0,1 punti, registrando un 6,6%. Su base annua entrambi i generi registrano cali, precisamente dello 0,9% per gli uomini e del 2,1% per le donne. Analizzando il dato per età, invece, si scopre che l’aumento di occupazione ha riguardato ogni fascia, tranne quella dei 35-49enni, ovvero quella maggiormente penalizzata nella ricerca del lavoro negli ultimi anni.
Un dato più preoccupante, invece, riguarda gli inattivi, ovvero coloro che non hanno un’occupazione e che non sono impegnati a cercarla. Questa specifica classe di cittadini ha registrato un aumento dello 0,4%, ovvero di 44mila unità. Un dato sconfortante, poiché la mancanza di lavoro influisce profondamente sul sistema pensionistico del nostro Paese.
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