“L’ennesimo atto autolesionistico dell’Europa“, così il Cremlino si esprime dopo l’annuncio del via libera dell’Eurocamera a nuovi dazi sui beni agricoli e i fertilizzanti importati da Russia e Belorussia. Un nuovo tentativo di aumentare l’indipendenza europea da Mosca e al contempo indebolire le sue possibilità di portare avanti il conflitto contro la Russia.
La decisione del Parlamento europeo prevede l’entrata in vigore di nuovi dazi al 50% su tutte quelle importazioni agricole che fino a questo momento non erano soggette a tariffe. I beni colpiti includono zuccheri, aceto, farina e mangimi, mentre per i fertilizzanti si inizierà con una sovrattassa del 6,5% e un aumento trai 40 e i 45 euro a tonnellata nel biennio 2025-26.
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La decisione di colpire proprio questo settore si lega alla consapevolezza che proprio dalla vendita di questi prodotti la Russia ottiene i finanziamenti necessari per portare avanti il conflitto a Kiev. Inoltre, fertilizzanti e prodotti agricoli sono tra i beni maggiormente esportati da Mosca e Minsk, rendendoli quindi un obiettivo in grado di creare un forte scossone nell’economia dei due Paesi.
Dazi Ue-Russia, la preoccupazione per le industrie europee
La preoccupazione principale, che ha portato anche la maggioranza italiana a spaccarsi nel corso del voto all’Eurocamera, riguarda le possibili conseguenze che questa scelta potrebbe avere sulle industrie e la competitività europea. All’Ue, quindi, spetterà il compito di monitorare costantemente l’andamento dei prezzi e gli effetti sulle filiere agricole europee, con il proposito di evitare la creazione di squilibri o di impatti negativi sul mercato interno.
Un’attenzione che però sembra non rassicurare troppo le cancellerie europee. La Russia, intanto, continua a sostenere che queste iniziative sono solamente un’arma a doppio taglio per l’Ue, in quanto “riceverà fertilizzanti azotati a un prezzo più alto e di qualità inferiore, perché i nostri fertilizzanti, compresi quelli azotati, sono di altissima qualità“. Mosca, invece, secondo le parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non subirà eccessivi contraccolpi, in quanto “i mercati in altre direzioni compenseranno questi dazi europei“.
La spaccatura italiana sui dazi contro la Russia
La decisione della plenaria dell’Ue ha creato un certo scossone nel settore agricolo, che già da mesi era in agitazione a causa della crisi. Il voto all’Europarlamento, dunque, è proseguito con numerose difficoltà. Anche gli eurodeputati della maggioranza italiana si sono spaccati: Forza Italia ha votato per le nuove tariffe, Fratelli d’Italia si è astenuta, mentre la Lega si è espressa contro. Proprio questo dimostrerebbe i timori che si insidiano nei nuovi dazi contro la Russia.
La paura più grande è che nel tentativo di mettere in difficoltà la Russia si vada a creare un danno pesante anche alle aziende europee. FdI aveva presentato un emendamento proprio su questo punto, nel tentativo di far approvare misure di salvaguardia per le imprese Ue. La proposta è stata però bocciata e FdI si è astenuta sul voto dei dazi. Nel resto del parterre politico italiano, Pd e Avs hanno votato a favore dei dazi, mentre i M5S si sono detti contrari.
Ora, resta da capire su quali alternative l’Ue ha intenzione di impegnarsi, nel tentativo sia di allargare le alleanze commerciali con altri sia di evitare che il settore agricolo e industriale europeo subisca ripercussioni fatali.
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