I risultati delle indagini svelano come la mancanza di conoscenze è il maggiore deterrente a scegliere investimenti sostenibili
Gli investimenti delle famiglie italiane non corrono verso la sostenibilità. A mostrarlo è il rapporto Consob con l’11% delle persone che scelgono tale tipo di investimento. L’indagine si è svolta con un campione rappresentativo degli italiani.
Le cause del fenomeno
Questo andamento si associa a una conoscenza molto bassa delle nozioni di base in materia di finanza sostenibile e a un interesse diffuso, che in prospettiva potrebbe tradursi in un aumento significativo di tali investimenti. Nel giro di due anni, infatti, si dichiara propenso a investire di più in prodotti sostenibili il 57% degli intervistati.
Secondo l’indagine incide molto la mancanza di conoscenze è il maggiore deterrente a scegliere investimenti sostenibili, seguito dalla percezione di rischi elevati – circa l’87% degli intervistati li giudica opzioni più rischiose di quelle ‘tradizionali’ – performance finanziarie basse – l’86% dei rispondenti li considera opzioni più costose – mancanza di informazioni utili e chiare e il timore del greenwashing“.
L’effetto dell’inflazione
Il 65% di chi investe si stringe attorno all’inflazione. Quest’ultima erode il potere di acquisto del reddito disponibile, il disagio economico delle famiglie torna ad aumentare, la ricchezza finanziaria in rapporto al reddito disponibile si riduce, pur rimanendo superiore a quella dei maggiori paesi dell’area euro.
Le conoscenze, attitudini e comportamenti di un campione di 1.436 individui, di cui l’80% uomini traducono come gli investitori sembrano sempre più consapevoli della necessità di innalzare le proprie competenze, visto che nel 66% dei casi si dichiarano disposti ad approfondire temi utili per le scelte finanziarie più importanti.
Mancanza di consapevolezza
Gli investitori che si avvalgono dei consigli di un professionista non sempre mostrano piena consapevolezza delle caratteristiche del servizio sebbene gli individui assistiti da un professionista detengono un portafoglio più diversificato rispetto alla parte restante del campione, per il quale le attività più diffuse rimangono i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali (50% delle famiglie), seguiti dai fondi comuni (29%) e titoli di Stato italiani (18%).