Le modalità di pagamento e le scadenze del Bollo auto potrebbero cambiare. Gli automobilisti preoccupati possono però tirare un sospiro di sollievo perché le modifiche potrebbero valere solamente per le auto di nuova immatricolazione e a partire dal 2026. Il resto dei conducenti italiani può quindi dormire sonni tranquilli, almeno per il momento.
La modifica, inoltre, non è ancora legge ma il testo è stato intanto approvato dal Consiglio dei ministri come scheda di decreto legislativo che attua la delega fiscale. Ora spetterà alle commissioni competenti analizzare il provvedimento e, dopo il parere del governo, si deciderà se introdurre eventuali modifiche con una seconda lettura del Consiglio dei ministri.
Leggi Anche
Bollo auto, quali sono le modifiche che potrebbero entrare in vigore
Innanzitutto, la norma principale che viene introdotta riguarda le modalità di pagamento. I veicoli immatricolati nel 2026 potrebbero non pagare più nei tre mesi ora individuati come scadenza, ma entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Inoltre, si dovrà pagare per l’intero anno anche se Regioni potrebbero decidere di procedere con scadenze quadrimestrali per alcuni tipi di vetture.
Nel caso di compravendita, il nuovo testo prevede che i soggetti passivi, sia che si tratti di acquirenti, usufruttuari o titolari di una locazione finanziaria, verranno individuati il primo giorno del periodo tributario e non l’ultimo giorno utile al pagamento.
In questo modo si dovrebbero superare gli “inconvenienti che si verificano nel caso di passaggio di proprietà del veicolo nel corso del mese di pagamento“. Tale ostacolo si verifica ad oggi soprattutto se l’acquisto avviene tra Regioni diverse, in cui ci sono scadenze differenti. Allo stesso tempo si realizza anche la tanto auspicata uniformità di disciplina a livello nazionale.
Viene uniformata anche la modalità di pagamento del bollo per un nuovo veicolo. Questo verrà pagato per 12 mesi, abolendo le norme attualmente in vigore che prevedono pagamenti con scadenze differenti a seconda del tipo di veicolo. Anche in questo caso, però, le Regioni potranno procedere con deroghe quadrimestrali.
I veicoli sottoposti a fermo amministrativo, ovvero le cosiddette ganasce fiscali, dovranno pagare comunque il tributo, a meno che non vi sia una perdita del possesso del veicolo per forza maggiore, per fatto di terzo o per l’indisponibilità conseguente a provvedimento dell’autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione. Al momento, invece, questi veicoli sono esentati dal pagamento del bollo.
Nel caso della cessione di veicoli usati, allora il pagamento del bollo viene interrotto solo nel solo caso in cui venga trascritta al Pubblico registro automobilistico-PRA. La comunicazione deve però avvenire entro 60 giorni. Viene così abolito l’elenco quadrimestrale con i dettagi dei provvedimenti dell’auto e del contratto di vendita, che doveva essere compilato da chi vende le auto con un aggravio burocratico anche per il Pra.
Una modifica necessaria a rendere il pagamento di questa tassa più unitario a livello nazionale e ad eliminare una serie di contenzioni ancora oggi presenti e piuttosto invasivi per le casse dello Stato. Resta ora da comprendere in che modo reagiranno gli automobilisti e se effettivamente il governo sia pronto a procedere con questo cambiamento radicale.
© Riproduzione riservata