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Benzina e Diesel, si rialzano i prezzi al distributore: la colpa è del conflitto in Iran

"Un incremento che avviene nel periodo peggiore dell'anno, quando cioè milioni di italiani si apprestano a partire in auto per raggiungere le località di villeggiatura, e che rischia di determinare un salasso per le tasche delle famiglie", ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso

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Dopo settimane di discesa dei prezzi, i listini di benzina e diesel tornano a crescere anche in Italia. Il conflitto scoppiato tra Israele e Iran ha provocato uno smottamento del mercato, portando al rialzo del Brent al 10% circa, che si è poi stabilizzato introno ai 75 dollari. Si tratta dello stesso livello dello scorso aprile, che col passare delle settimane era però gradualmente sceso.

Un duro colpo per le tasche degli italiani che si troveranno a dover far fronte ad un nuovo aumento dei prezzi dei carburanti, la cui fine al momento non prospettata. Il motivo del rialzo è dovuto ai danneggiamenti delle infrastrutture, degli impianti e dei depositi petroliferi presenti nel territorio iraniano, che rischia di aggravare ancora di più i costi dell’energia.

Il rincaro di Diesel e benzina

I primi impatti si possono già notare. In Italia la benzina torna sopra la quota 1,7 euro al litro (media nazionale self service), e il gasolio sopra 1,6 euro al litro. Secondo la rilevazione di “Staffetta quotidiana“, lo scorso sabato Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio, mentre per IP e Q8 sono registrati rialzi di due centesimi al litro sul gasolio. Sulle autostrade, come sempre, la situazione è ancora più evidente: la benzina al self service arriva a 1,806 euro al litro e il gasolio al self service è a 1,715 euro al litro.

Un incremento che avviene nel periodo peggiore dell’anno, quando cioè milioni di italiani si apprestano a partire in auto per raggiungere le località di villeggiatura, e che rischia di determinare un salasso per le tasche delle famiglie“, ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ponendo l’attenzioni sui pericoli di una speculazione sui prezzi.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, in una nota ha criticato duramente il rialzo dei prezzi dei carburanti, specificando che si continua ad affrontare la crisi dei prezzi di benzina e diesel ad una doppia velocità. “Rialzi istantanei quando sale il Brent e discese con il contagocce in caso contrario“, ha spiegato il presidente, aggiungendo che al momento la provincia che ha registrato i rincari maggiori è Bolzano, seguita dalla regione Basilicata e dalla Calabria. Prezzi più sostenuti si riscontrano, invece, nelle Marche, nel Veneto e nel Lazio.

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