Si intensificano le preoccupazioni riguardo a un possibile aumento delle accise sul gasolio, con Confcommercio che lancia un monito chiaro: il provvedimento allo studio del Governo potrebbe colpire duramente non solo il settore dell’autotrasporto, ma anche l’intera economia italiana. Se venissero confermate le ipotesi di rialzo delle tasse sui carburanti, gli effetti si ripercuoterebbero sull’intero tessuto produttivo, aggravando una situazione economica già fragile.
In una nota diffusa oggi, l’associazione di categoria ha evidenziato come l’eventuale aumento delle accise sul gasolio potrebbe causare un rialzo dei costi per numerosi settori strategici, in primis quello del trasporto su strada, che rappresenta la spina dorsale della logistica italiana. “Se fossero confermate le ipotesi allo studio del Governo, questo provvedimento danneggerebbe il sistema dell’autotrasporto e peserebbe negativamente sull’intero complesso delle attività economiche”, si legge nella nota.
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Gasolio: un impatto a catena sui costi e sui consumi
L’aumento delle accise, infatti, potrebbe avere un effetto a catena su numerose filiere. L’autotrasporto rappresenta un punto cardine per la distribuzione delle merci in Italia, un Paese in cui la maggior parte dei beni viene trasportata su gomma. Un rialzo del costo del carburante inciderebbe direttamente sulle spese operative delle imprese di trasporto, che potrebbero essere costrette a trasferire tali costi aggiuntivi sui clienti finali, contribuendo a un aumento generalizzato dei prezzi.
Questo scenario preoccupa soprattutto in un momento storico di grande incertezza economica. La crescita dei prezzi, infatti, potrebbe incidere negativamente sui consumi delle famiglie, già messi a dura prova dall’aumento dell’inflazione e dal calo del potere d’acquisto. Confcommercio sottolinea che un simile provvedimento arriverebbe “in un frangente di grave debolezza dei consumi delle famiglie”, ribadendo che “è davvero l’ultima cosa di cui c’è bisogno”.
Secondo l’associazione, per evitare ulteriori difficoltà, sarebbe necessario aprire quanto prima un tavolo di confronto tra il Governo e le categorie interessate, con l’obiettivo di trovare una soluzione che possa scongiurare l’aumento delle accise e proteggere i settori economici più esposti.
La richiesta di un dialogo con il Governo
Confcommercio ha quindi rivolto un appello alle istituzioni affinché si avvii un dialogo serio e costruttivo tra le parti. “Auspichiamo che si apra un tavolo di confronto con le categorie interessate, proprio per evitare incrementi della tassazione”, ha dichiarato l’associazione. L’obiettivo è chiaro: trovare un punto d’incontro che possa tutelare le imprese e i consumatori, evitando ulteriori rincari in un periodo già segnato da difficoltà economiche diffuse.
Nonostante l’assenza, per ora, di una decisione definitiva, la sola ipotesi di un aumento delle accise ha già messo in allarme non solo le associazioni di categoria, ma anche gli operatori del settore e le imprese che dipendono in maniera cruciale dal trasporto su strada.
Il governo rassicura: nessun aumento per i mezzi pesanti
Nel frattempo, dal Governo arrivano segnali rassicuranti. Il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, è intervenuto direttamente sulla questione per calmare le preoccupazioni del settore autotrasporto. “Rassicuro tutte le associazioni di categoria e gli operatori del settore autotrasporto che non ci sarà alcun aumento del costo del gasolio per il trasporto pesante su strada”, ha dichiarato Rixi in una nota ufficiale.
Secondo quanto affermato dal vice ministro, il Governo non prevede modifiche alle tariffe del carburante per i mezzi pesanti. “Comprendo le preoccupazioni emerse in questi giorni, ma confermo che non sono previste modifiche alle attuali tariffe del carburante per l’autotrasporto. L’impegno del Mit rimane quello di garantire stabilità e sostenibilità economica per il settore, evitando ulteriori pressioni sui costi operativi delle imprese”, ha aggiunto Rixi.
Un equilibrio ancora incerto
Nonostante le rassicurazioni del Governo, il dibattito rimane acceso. Da un lato, le associazioni di categoria come Confcommercio temono che anche un eventuale aumento delle accise su altri tipi di carburanti possa innescare un effetto domino su tutta la filiera produttiva e distributiva. Dall’altro, il Governo cerca di placare le tensioni, assicurando che non ci saranno ricadute sul trasporto pesante, sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli su altre potenziali misure fiscali in arrivo.
Il timore, infatti, è che un intervento sulle accise, pur limitato al gasolio per uso non commerciale, possa comunque avere ripercussioni indirette sull’economia generale, in particolare in un periodo di incertezza economica, inflazione alta e consumi stagnanti.
La situazione resta dunque in evoluzione, e molto dipenderà da come il Governo deciderà di muoversi nelle prossime settimane. L’apertura di un tavolo di confronto, come richiesto da Confcommercio, potrebbe essere un passo fondamentale per evitare tensioni sociali e garantire una maggiore stabilità economica nel breve e medio termine.
In ogni caso, il tema delle accise sui carburanti si conferma un argomento cruciale nel dibattito politico ed economico, con potenziali ripercussioni che vanno ben oltre il solo settore dell’autotrasporto, interessando tutti i consumatori e l’intera economia italiana.
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