Il direttore di Homi Emanuele Guido conferma il trend: “Sono i ragazzi che stanno cercando di rivitalizzare competenze che rischiavano di andare perse”
Per la generazione Z la casa ideale dovrebbe essere tutta ecosostenibile, con oggettistica e soprammobili compresi. E sono proprio i giovani, nativi digitali, ad essere i promotori del settore dell’artigianato.
La tendenza emerge chiaramente da Homi, il Salone degli stili di vita, che si chiuderà domani a FieraMilano. All’evento fieristico, dedicato interamente all’home decor innovativo, erano presenti 500 marchi (il 40% provenienti dall’estero) in rappresentanza di ben 28 paesi.
“Nei distretti produttivi italiani, che hanno subito nell’arco degli ultimi decenni un impatto importante, sono proprio i giovani che stanno cercando di rivitalizzare delle competenze che rischiavano di andare perse – afferma Emanuele Guido, direttore di Homi – Si reinventano abbinando a queste competenze anche dei valori che sono estremamente attuali e che in particolare richiamano la sostenibilità”.
Il successo delle startup
“Quando si tratta di startup – spiega il direttore di Homi – la cosa interessante è che sono davvero molto credibili, specialmente nel percorso di racconto del proprio prodotto”.
Tutto è studiato per uno stile di vita il più green possibile: dalla sofisticata attrezzatura che riesce a riprodurre sulle pareti decorazioni e affreschi digitali (sostituendo imbiancature e carte da parati), alla lampada di sale composta da elementi naturali e riciclati, fino al taccuino in carta piantabile.
“Noi abbiamo due grandi supporti per le nostre attività, la ricerca, lo sviluppo e la conoscenza tecnica del prodotto – spiega Diego Toscani, amministratore delegato di alcuni brand presenti a Homi – Trovandoci in un momento unico nella storia dell’umanità, la convivenza di 5 generazioni, dobbiamo essere in grado, se vogliamo essere competitivi, di accontentare tutti, dai boomers alla generazione Z e questi ultimi hanno completamente stravolto gusti, abitudini, consumi”.
Le aziende puntano sui giovani
È proprio per questo insieme di motivi che molte aziende cominciano a puntare sui giovani, considerando ormai indispensabile unire alla creatività tradizionale, velocità, snellezza, abilità che solo i nativi digitali posseggono.
Alcuni imprenditori stanno anche valutando di creare delle vere e proprie Accademy interne. “Ci pensiamo da quando l’azienda ha preso un nuovo corso alcuni anni fa, adesso ci stiamo trasferendo in una nuova sede e ci sono anche gli spazi adatti per concretizzare questo progetto – dice Regina Santoro, responsabile comunicazione di un brand di accessori per la tavola di alto design – Un progetto nato dall’esigenza di portare in azienda uno sguardo nuovo, talenti nuovi da coltivare, per trasferire e soprattutto fare evolvere le nostre proposte creative”.