Tanti volti noti dello sport e del giornalismo, oltre al rombo delle mitiche due ruote, per dire addio ad Angelo Onofri, famosissimo per il suo ristorante di Trastevere. Un “gigante buono” che amava la sua città e il calore umano
In tanti lo hanno ricordato. Angelo Onofri, per tutti “Angelone”, si è spento pochi giorni fa, all’età di 66 anni, lasciando un profondo vuoto nel cuore di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Per i romani, un pezzo di storia che va via.
Angelo era il titolare di uno dei più conosciuti ristoranti romani, “Ai Spaghettari”, a piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere, fondato nel 1896, quando un gruppo di amici creò nel locale la “società dei Spaghettari”, a base di riunioni e piatti di spaghetti. La famiglia Onofri gestisce il ristorante dal 1985 ed è la quarta famiglia proprietaria del locale nei suoi cento anni e oltre di storia.
Impressionante il numero di presenti ai funerali, celebrati sabato 31 dicembre nella chiesa Nostra Signora di Guadalupe e San Filippo. Tanti i volti noti del giornalismo e dello sport che erano lì per ricordare il loro amico dal “cuore grande”, tra cui: l’ex calciatore romano Lorenzo Marronaro, Bruno Giordano, ex giocatore della Lazio e Paolo Di Giannantonio storico mezzobusto del Tg1, grande amico di Angelo, e membro insieme a lui della squadra amatoriale sportiva “I Diavoloni”, (nel tempo libero giocavano in compagnia tra battute e risate). Direttamente dal Marocco, arrivano perfino i saluti di Sua Eccellenza Don Giovanni d’Ercole, molto legato ad Angelo, che per motivi di lontananza non ha potuto celebrare la messa di addio. A salutarlo anche l’ex patron dell’As Roma, James Pallotta, che su Twitter ha scritto un lungo post in cui ricorda il suo amico. “Mi ha spezzato il cuore sapere che il mio buon amico Angelo Onofri è morto. Alcuni dei miei ricordi più belli a Roma erano seduti con Angelo fuori dal suo ristorante Ai Spaghettari, parlando del suo amore per #ASRoma e della sua passione per le Harley-Davidson. Preghiere a Francesca, Roberto, Anna e a tutta la sua famiglia”.
Le sue passioni, dall’As Roma alle Harley Davidson
Il “gigante buono”, amato da tutti, aveva tante passioni: la cucina, quella romana ovviamente, la Roma, sua squadra del cuore del cuore, della quale non perdeva una partita, e le moto. Legatissimo alla sua Harley Davidson Angelo era membro del Club ufficiale. Non a caso il rombo è una delle caratteristiche che distingue le Harley da tutte le altre moto esistenti. Un suono così particolare che nel 2000 ne è stato richiesto il brevetto della casa di Milwaukee. Ed è lo stesso che si è potuto udire all’uscita della chiesa in cui si sono celebrati i funerali, dove il Club era lì a dare voce a uno dei più grandi amori di Angelo, un suono così forte e particolare che si spera che Angelo, da qualche parte, abbia potuto ascoltare.
Il calore umano e la lotta greco romana
Un uomo dai mille valori, amava la famiglia la sua città, ma soprattutto il contatto umano. E con lui vola via uno dei più grandi valori che ad oggi, in un mondo saturo di tecnologia, potrebbe diventare raro, se non obsoleto. Non a caso Angelone è stato campione di lotta greco romana, un sport la cui prerogativa fondamentale è il contatto fisico, corpo a corpo. Una disciplina che Angelo amava molto, la quale unisce la forza fisica all’eleganza del gesto atletico, rispettando un rigido codice d’onore e di condotta nel totale rispetto dell’avversario. Nella sua Trastevere il calore umano non mancava mai, tra gli abbracci, le forti strette di mano, le lunghe chiacchierate, gli amici e le risate.
Angelo è il simbolo di quel pezzo di Roma che vola via, ma che rimane nel cuore per sempre.
Ciao Angelo.