John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis sono i tre statunitensi vincitori del premio Nobel per la Fisica 2025. A convincere la commissione è stato il loro fondamentale contributo alla meccanica quantistica attraverso la riproduzione in un sistema abbastanza grande da stare nel palmo di una mano del comportamento bizzarro della materia nel mondo infinitamente piccolo, interpretato dalle leggi della meccanica quantistica.
Nello specifico, i tre scienziati hanno realizzato tra il 1984 e il 1985 un sistema elettrico superconduttore in grado di passare da uno stato all’altro utilizzando l’effetto tunnel, come se attraversasse un muro. Inoltre, hanno dimostrato che il sistema da loro realizzato assorbe ed emette energia in dosi di dimensioni specifiche, proprio come previsto dalla meccanica quantistica. I loro esperimenti sono stati fondamentali per comprendere la meccanica quantistica con prove misurabili.
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Domani 8 ottobre sarà annunciato il Premio Nobel per la Chimica, giovedì il Nobel per la Letteratura, venerdì quello per la Pace e il 13 ottobre il Nobel per l’Economia.
Nobel per la fisica: chi sono i tre scienziati premiati
Ad annunciare l’assegnazione è la commissione di Stoccolma, come per tutti gli altri premi. A fare la differenza nella scelta c’è stata la consapevolezza dell’importanza degli esperimenti sui chip che hanno dimostrato come gli effetti della meccanica quantistica possono essere concretizzati anche su scala macroscopica. La meccanica quantistica è una branca della fisica che studia il comportamento della materia e dell’energia a scale microscopiche, che si applica a oggetti molto piccoli, come elettroni, atomi e molecole.
L’esperimento che li ha portati alla vittoria ha previsto la costruzione di un circuito elettronico costituito da superconduttori, componenti in grado di condurre corrente senza resistenza elettrica. Nel circuito, i componenti superconduttori erano separati da un sottile strato di materiale non conduttivo, una configurazione nota come giunzione Josephson.
Perfezionando e misurando tutte le varie proprietà del loro circuito, furono in grado di controllare ed esplorare i fenomeni che si verificavano quando vi passava una corrente. Nell’esperimento, il sistema mostra il suo carattere quantistico riuscendo a sfuggire allo stato di tensione zero tramite l’effetto tunnel. Una delle possibilità permesse da questa scoperta è stata la creazione del primo computer quantistico
“È meraviglioso poter celebrare il modo in cui la meccanica quantistica, vecchia di un secolo, offre continuamente nuove sorprese“, ha spiegato Olle Eriksson, presidente del Comitato Nobel per la Fisica, chiarendo che “i transistor nei microchip dei computer sono un esempio della tecnologia quantistica ormai consolidata che ci circonda“.
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