Oggi, 13 novembre, il Teatro dei Filodrammatici di Milano ospiterà la prima edizione del Premio Nazionale “Comunicazione Costruttiva” assegnato dalla Fondazione Pensiero Solido, che ne è anche l’ideatrice.
Un premio per valorizzare coloro che si sono impegnati nell’ambito della comunicazione e dell’informazione e che sono riusciti a comprendere e a mettere in atto la cosiddetta “comunicazione costruttiva“, ovvero il tipo di comunicazione che aiuta a consapevolizzarsi e responsabilizzarsi.
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Il tema di questa prima edizione è la Comunicazione del digitale; si affronteranno, quindi, le tematiche degli sviluppi tecnologici, in particolare quelli che vanno ad impattare la sfera della comunicazione e del giornalismo.
Proprio per questo nella stessa serata verrà presentato un sondaggio realizzato da YouTrend dal titolo “Gli italiani e la comunicazione digitale“, che ha cercato di fare luce sulle abitudini di informazione degli italiani, in particolare quando si parla di temi connessi al digitale. Una ricerca innovativa, i cui risultati potranno aiutare il mondo dell’informazione a comprendere quale piega prendere, per poter risultare sempre efficiente.
Gli italiani si informano sulla comunicazione digitale ma non sull’IA
Il sondaggio si concentra sul modo in cui gli italiani si informano sui cambiamenti del mondo digitale. Il focus è sulle piattaforme social, l’Intelligenza Artificiale, la finanza digitale e la cyber sicurezza; argomenti nuovi a cui gli italiani, però, non sembrano molto interessati, almeno non del tutto.
La domanda che apre il sondaggio riguarda in generale l’interesse a notizie che riguardano l’informatica, Internet e il mondo digitale in generale. Gli intervistati per il 66% si sono dimostrati interessati a queste tematiche, con il 22% che si informa regolarmente su tali argomenti e il 44% che si informa “non molto spesso“. Il 29% ha invece ammesso di interessarsi poco o per nulla a tali temi.
Un risultato confortante che però stona con le risposte degli intervistati sul tema dell’Intelligenza Artificiale, vera novità del mondo digitale con cui tutti noi prima o poi dovremo interfacciarci.
L’Intelligenza Artificiale, una sconosciuta per quasi la metà degli italiani
Nel momento in cui agli intervistati sono stati sottoposti vari ambiti dello sviluppo digitale, il 51% ha dichiarato di interessarsi molto all’IA e il 44% ha invece ammesso di saperne ben poco.
C’è più interesse per la sicurezza informatica, la sanità digitale e l’E-commerce, argomenti che sembrano rientrare di più nelle corde dei cittadini italiani. Poco o nulla invece sui videogiochi, i Big Data e la tecnofinanza su cui ha dichiarato di interessarsi meno del 30% degli intervistati.
Nel momento in cui, però, le domande si concentrano più specificamente sull’Intelligenza Artificiale la situazione cambia radicalmente: solo il 7% del campione preso in esame ha dichiarato di interessarsi molto agli sviluppi IA avvenuti nell’ultimo anno, e il 35% si è informato abbastanza, approfondendo solo le notizie ritenute più importanti. Il 10% si è interessato poco o per nulla all’argomento e il 42% ha cercato solo le notizie con più attenzione mediatica.
Un panorama confuso che sembra spesso concentrarsi su argomenti meno centrali, forse perché più conosciuti e più semplici da comprendere. Non è ancora chiaro che l’IA potrebbe comportare ingenti cambiamenti alle vite quotidiane degli italiani. Anche il quesito sull’impatto dell’IA sulla società italiana sembra dimostrare questa tendenza: il 44% ritiene che sarà positivo contro il 39% che ha votato “negativo“. In questo caso però il dato da non sottovalutare è quel 17% che ha scelto l’opzione “non so“, dimostrando quanto in realtà ci si informi poco sull’argomento.
L’IA va regolamentata ma non è una priorità al momento
La confusione sull’argomento prosegue quando si inizia a parlare di regolamentazioni. Alla domanda “Il governo e le autorità internazionali dovrebbero regolamentare lo sviluppo o la diffusione di strumenti basati sull’IA?” il 63% ha risposto “Sì“, con la distinzione che il 34% ritiene che la regolamentazione debba essere rigida e precisa, mentre il 29% è a favore di alcune semplici regole fondamentali. Il 21% ha invece espresso come voto il “No” e il 16% non ha saputo scegliere.
Sembrerebbe allora che tale controllo da operare sull’IA sia fondamentale per gli italiani, ma in realtà la domanda successiva, che riguarda proprio la priorità della regolamentazione IA, ci dimostra di no. Solo il 35% degli intervistati ritiene che sia un tema prioritario, mentre il 51% ha votato che “No, ci sono temi molto più urgenti e prioritari“.
La confusione prosegue e ci dimostra come una comunicazione digitale efficace sia fondamentale per rendere ogni cittadino capace di prendere delle decisioni pensate e consapevoli su questi temi innovatici e spesso complessi.
Gli italiani come si informano sul digitale?
Rimane, quindi, da chiarire quali mezzi utilizzino gli italiani per informarsi sul mondo digitale e il sondaggio di YouTrend per Fondazione Pensiero Solido ha cercato di rispondere anche a questo.
Il 56% degli intervistati ha indicato la televisione come mezzo principale di informazione sul digitale, il 53% i siti internet specializzati, il 49% i social network e il 38% i quotidiani cartacei e online. Con percentuali più basse sono stati scelti la radio, le riviste specializzate, i libri, podcast e le Newsletter. Il 4% ha poi ammesso di non informarsi proprio sull’argomento.
Un quadro che conferma quanto la TV sia ancora il metodo di informazione preferito dagli italiani e come sarà necessario migliorarne l’impianto informativo per permettere a tutti i telespettatori di seguire notizie affidabili e di comprendere le novità digitali, e non, che interessano il nostro Paese e in generale il mondo.
Non resta altro che aspettare le 17 di oggi per scoprire chi tra i candidati riuscirà a vincere i premi decisi dalla Fondazione Pensiero Solido. In palio il “Vaia Cube“, un amplificatore naturale per smartphone.
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