Bikini, 78 anni di evoluzione: da scandalo a simbolo di libertà

La sua lunga storia: un inizio goffo, fino allo sdoganamento grazie alle dive americane. La sdoganamento vero avvenne sul grande schermo grazie ad star quali Rita Hayworth che lo indossò nel film Gilda. Il gesto ebbe così tanto impatto che fu ritratta su un bomba da parte di un soldato conferendogli il nome di Rita Atomica. L’iconica Marilyn Monroe nel 1953 ne sfoggia uno rosso in Come sposare un milionario

Redazione
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L’amatissimo bikini festeggia 78 anni. Quando è entrato in voga ha destato scalpore, ma da quel momento la questione si è evoluta. Grazie ai suoi innumerevoli modelli che si possono acquistare attraverso cui sfogare la propria fantasia, oggi è il must have dell’estate costituendo una forma di seduzione femminile. Con il passare del tempo è diventato una vera e propria icona che oltre alla moda ha preso parte come protagonista anche per affermare le condizioni della donna nella sua storia. Dalle sue origini, ripercorriamo gli innumerevoli passi che l’hanno reso una celebrità

Il bikini nel periodo greco-romano

Compare per la prima volta nel periodo greco-romano, ritrovandolo come affresco su urne risalenti al 1400 a.C. Nel periodo d.c, contrariamente ai giorni nostri in cui è principalmente usato per nuotare, serviva per praticare sport quali l’atletica e la danza negli edifici scolastici. Le sue prime apparizioni precise però derivano da una villa romana di Piazza Armerina in Sicilia nella raffigurazione della stanza delle 10 ragazze in cui vengono rappresentate con un mosaico delle giovani in costume mentre praticano attività.

Bikini anni 60
Bikini anni 60, donna multata

Dopoguerra – anni ‘20 – Chanel

Le sue vere e proprie origini si devono però nel dopoguerra. Le prime anticipazioni ce le abbiamo con l’apri pista e l’inimitabile icona di stile Coco Chanel. È grazie a lei che nei primi anni ‘20 vengono introdotti gli abiti corti, succinti e pantaloni divisi dalla parte alta dell’abito. Nel 1932 Jacques Heim crea il primo prototipo antecedente al nostro attuale bikini. Un capo d’abbigliamento per il bagno così ridotto rispetto ai canoni dell’epoca da sollevare polemiche. Lo chiamò Atome per le sue grandezze estremamente ridotte pur arrivando a coprire l’ombelico. 

Anni ‘40, Louis Read

Gli anni ‘40 furono decisivi in cui esplose una vera e propria rivoluzione. Louis Read, ingegnere automobilistico, apparentemente lontano dal mondo della moda, porta alla ribalta l’attività di lingerie della madre. È grazie a lui che nel luglio del 1946 nasce il primo vero bikini della storia. Denominandolo, non a caso, come l’atollo delle Isole Marshall metro di misura americano per calcolare la capacità esplosiva nucleare perché dalle parole dell’autore, le conseguenze avrebbero avuto degli effetti analoghi. La troppa poca stoffa impiegata per la realizzazione rese difficile anche il reperimento di una modella che si prestasse ad indossare il costume dovendo ricorrere ad una spogliarellista del Casinò de Paris, Michele Bernardini. 

Per il Vaticano era “peccaminoso”

Il lancio ormai era avvenuto. L’introduzione di quel capo d’abbigliamento che ha cambiato per sempre la visione dei costumi da bagno fu ufficializzata alle Piscine Molitor parigine, creando molti dubbi. Il suo decollo però fu goffo e apparentemente traballante. A fare la parte dell’antagonista e avere una forte influenza sulla sua insorgenza fu il Vaticano, dichiarandolo addirittura “peccaminoso”. Molti paesi quindi lo vietarono tra cui Spagna, Portogallo, l’Italia, il Belgio e l’Austria. Stessa situazione per molti stati Usa dove rimase un tabù fino al 1959. Dobbiamo la sua vera consacrazione alle dive del cinema

Bikini Brigitte Bardot
Brigitte Bardot in bikini

Le dive americane

La sdoganamento vero avvenne sul grande schermo grazie ad star quali Rita Hayworth che lo indossò nel film Gilda. Il gesto ebbe così tanto impatto che fu ritratta su un bomba da parte di un soldato conferendogli il nome di Rita Atomica. L’iconica Marilyn Monroe nel 1953 ne sfoggia uno rosso in Come sposare un milionario. Anno in cui anche Brigitte Bardot apparve clamorosamente al Festival di Cannes sulla spiaggia Croisette con un minuscolo 2 pezzi con dei fiori stampati ad appena 19 anni. Rappresentando loro l’inizio di una lunga lista e di una nuova era fino ai giorni nostri. 

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