Agricoltura: i pesticidi agevolano le coltivazioni, ma contaminano la frutta

I ricercatori, attraverso una tecnologia per immagini, sono riusciti a verificare i livelli di contaminazione prodotti dalle sostanze chimiche

Redazione
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Chissà se l’essere umano e l’ambiente possono coesistere quasi in armonia? Di certo la presenza dell’uomo ha modificato di molto la natura e spesso ha messo a repentaglio la vita degli animali e delle piante. L’uomo si è impadronito del mondo e sembrerebbe averlo piegato alle sue necessità. Ormai la vita ha un’ impatto sulla natura in modo elevato, anche per la salute dell’uomo stesso.

Un settore certamente molto colpito è quello dell’agricoltura che spesso ricorre a dei pesticidi che potrebbero agevolare le coltivazioni, ma allo stesso tempo, se pur a bassi livelli, potrebbero contaminare la frutta. Lo rivela uno studio americano riportato sulla rivista dell’American Chemical Society Nano Letters,

curato dagli scienziati della Anhui Agricoltural University in Cina. A prendere parte alla ricerca Dongdong Ye, Ke Zheng e Shaobo Han che, attraverso una tecnologia per immagini, sono riusciti a verificare i livelli di contaminazione prodotti dalle sostanze chimiche. 

La SERS

La tecnologia usata, la spettroscopia Raman con superficie migliorata SERS, attraverso la luce diffusa con metallo, amplifica i segnali creati dalle molecole in uno specifico raggio d’azione. In questo modo è possibile identificare composti chimici in piccole quantità. Per migliorare le ricerche, questa nuova tecnologia verrà resa più sensibile per poter andare ancora più a fondo.

È in fase di progettazione una nuova membrana rivestita da metallo per la SERS e con un materiale versatile, una pellicola di idrogel di cellulosa immersa in una soluzione di nitrato d’argento, che sarà poi adeguata ai prodotti agricoli. La presenza di pieghe sulla membrana la rendono flessibile e facilmente adattabile ad ogni superficie oltre a far trasparire la luce. 

I risultati dello studio sull’agricoltura

Nel test è stato preso in esame un campo di mele a cui sono inizialmente stati spruzzati i pesticidi. A seguito sono stati lavati in modo domestico e poi analizzate. La SERS ha potuto rilevare, se pur in minima misura, componenti chimiche sia sulla superficie che internamente nella polpa del frutto.

L’esame è stato ripetuti anche per i cetrioli, i gamberetti, il peperoncino e il riso. In sostanza dai risultati finali, i ricercatori affermano che un lavaggio solo non è sufficiente per eliminare i prodotti chimici dagli alimenti ed evitarne l’ingestione. Consigliando anche di sbucciare la frutta per poter eliminare residui anche dalla polpa. Si deduce che dovremmo sempre chiedercelo, chissà cosa c’è dentro. 

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