L’autopsia condotta sul corpo della piccola ritrovata senza vita in una siepe di Villa Pamphilj avrebbe spinto gli inquirenti a formulare l’ipotesi che questa possa essere morta a causa di uno strangolamento forse la sera prima del rilevamento e dopo la donna il cui corpo era in avanzato stato di decomposizione, probabilmente anche per il caldo. Gli inquirenti pensano che il cadavere della donna, coperto da una busta nera, si trovasse in prossimità di alcuni oleandri, a poca distanza dall’ingresso su via Olimpica, già da tempo. Al momento gli investigatori sono in attesa dei risultati del Dna, necessari a comprendere l’identità della bambina e della donna e soprattutto se le due siano effettivamente imparentate.
L’ipotesi principale è che siano madre e figlia, come confermerebbe la testimonianza di un uomo che ha denunciato la scomparsa di una donna e della sua bambina, originarie dell’Est Europa. Dopo la notizia del ritrovamento dei due corpi, lo stesso uomo si è recato alla polizia per avere notizie. La donna presenterebbe dei tatuaggi sul corpo, su cui si sta concentrando la polizia, nella speranza di giungere il prima possibile alla sua identificazione. Al momento alcune testimonianze, che hanno riportato di un uomo con in braccio un fagotto, non hanno trovato alcun riscontro ed sono state smentite dalle verifiche della Squadra Mobile.
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La procura della Repubblica di Roma, indaga per duplice omicidio aggravato, ma per il momento l’ipotesi di reato è un atto dovuto per svolgere gli accertamenti, come riporta La Presse. Una seconda ipotesi, infatti, vedrebbe la donna adulta morta a causa di un overdose. Gli esami autoptici effettuati ieri dovranno essere seguiti da ulteriori accertamenti, necessari a definite concretamente la causa dei due decessi.
Al contrario di quanto inizialmente ipotizzato, non vi sarebbero segni di violenza evidenti, riconducibili ad arma da fuoco o coltellate, sui corpi della donna e della bimba. Quelli sul corpo della bambina, inizialmente ritenuti dei lividi, potrebbero essere in realtà delle macchie postatiche dovute alla morte. Potrà essere quindi solo l’autopsia a stabilire le cause esatte dei decessi.
Villa Pamphilj, le indagini sulla morte della bimba e della donna
Da questa mattina è in corso un vertice in Procura a Roma tra gli inquirenti che indagano sul caso con l’obiettivo di fare il punto sulle indagini. Sono presenti il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, il sostituto Antonio Verdi e i vertici della squadra mobile. In contemporanea, sul luogo del ritrovamento sono in corso nuovi sopralluoghi per individuare elementi utili per far luce sulla vicenda, così come interrogatori per raccogliere nuove testimonianze legate all’evento.
Oggi la polizia scientifica è tornata sul luogo del ritrovamento, con l’obiettivo di comprendere se con la luce del giorno sia possibile scoprire nuovi elementi che ieri potrebbero essere sfuggiti. Al vaglio anche la possibilità che il potenziale autore dei delitti possa essere entrato da una parte del muro di Viale Leone XIII rimasto aperto dopo un incidente stradale. Inoltre, secondo quanto emerso dai rilievi effettuati dalla polizia, non ci sarebbero segni di trascinamento nell’area di villa Pamphili in cui è stato trovato il sacco di plastica nera con il corpo della donna di circa 40 anni.
La proprietaria di un bistrot all’interno della villa ha spiegato che non è impossibile accedere ai giardini di notte, tanto che in realtà dopo le 21 vi sarebbe una vita notturna piuttosto animata. La donna ha infatti dichiarato che in passato nella notte si sono sentite urla, che hanno portato anche all’intervento delle forze dell’ordine.
Roma, la ricostruzione dei ritrovamenti a Villa Pamphilj
All’arrivo degli operatori, per la neonata non vi era già più nulla da fare. Secondo quanto si apprende, il corpo della neonata sarebbe stato trovato vicino al 4° ingresso di viale Vittorio Nenni, fra via Leone XIII e via Aurelia Antica, da alcuni passanti che hanno immediatamente lanciato l’allarme. Il corpo della neonata sarebbe stato scoperto nascosto sotto una siepe dopo il bistrot presente all’interno del parco.
Le autorità competenti sono al lavoro sul luogo del ritrovamento e sembrerebbe che nel corso dei rilievi della polizia scientifica sia stato rinvenuto anche il cadavere di una donna inserito in un sacco nero, a circa 100 metri di distanza dal cespuglio dove si trovava il cadavere della bambina, che sembrerebbe avere un’età di cerca sei mesi. Dal sacco spuntava un braccio e i suoi resti, a quanto si apprende, sarebbero in stato di decomposizione a differenza di quelli della neonata. Inoltre, da un primo esame non sarebbero stati individuati segni di violenza.
Roma, al vaglio le telecamere della zona
In pochi minuti il personale del 118 ha raggiunto il luogo del ritrovamento e ha tentato di rianimare la neonata. Un disperato tentativo di strapparlo alla morte, risultato inutile: la piccola era già deceduta. Sulle cause della morte le risposte si avranno con le autopsie disposte dalla Procura per martedì su entrambi i corpi, mentre nelle prossime ore incardinerà il fascicolo per duplice omicidio aggravato. L’attività tecnica, coordinata dal pm Antonio Verdi, dovrà accertare le cause del decesso delle due vittime nonché la data della morte. Un elemento appare, comunque, probabile: le due vittime sarebbero collegate. La speranza è che i dispositivi abbiano ripreso la persona o le persone che hanno deciso di sbarazzarsi della neonata e della donna.
Al momento, comunque ogni pista rimane aperta. Le telecamere della zona sono state poste al vaglio degli investigatori, con l’obiettivo di individuare chi possa aver abbandonato il corpo della piccola e se il cadavere della donna poco distante possa essere in qualche modo collegato.
In tal senso, verranno presumibilmente sottoposti al test del dna entrambi i cadaveri per aiutare così gli investigatori a risalire alla loro identità e a capire se fra le due ci sia qualche tipo di legame di parentela o collegamento. Intanto, sul posto sono ancora a lavoro gli agenti delle forze dell’ordine e poco prima delle 22 è giunto il furgone della polizia mortuaria per prelevare il corpo della donna.
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