La polizia di Stato di Verona è impegnata da questa mattina in un’operazione che vede coinvolte diverse personalità della destra estrema, accusate a vario titolo di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravato e porto di oggetti atti ad offendere. Sono state eseguite in totale sette misure cautelari, concernenti gli arresti domiciliari e in totale sarebbero 29 le persone indagate. Per alcune di queste azioni violente, inoltre, il giudice ha riconosciuto l’aggravante della finalità dell’odio e della discriminazione razziale. I giovani coinvolti, tutti di età compresa tra i 20 e i 27 anni, sarebbero i protagonisti di alcuni episodi di violenza e intimidazione a sfondo politico, razziale ed etnico.
Secondo quanto raccolto dagli uomini della Digos della Questura di Verona, coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, i personaggi coinvolti nell’operazione sarebbero “incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico“ e si farebbero forza dell’unità del gruppo, sfruttata per perpetrare violenze come modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione dell’avversario.
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Il questore di Verona Roberto Massucci ha commentato l’indagine, sostenendo che si tratti di “un’operazione importante” che prosegue con “attività di monitoraggio e intelligence negli ambiti caratterizzati da estremismi di qualsiasi natura e da dinamiche da stadio che riguardano contesti ultras dell’intera provincia veronese“.
Verona, alcuni degli episodi contestati agli indagati
Secondo gli inquirenti, gli arrestati sarebbero militanti di estrema destra, di cui alcuni gravitanti anche nel gruppo Ultra “North Side” del Chievo Verona. Due degli arrestati sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che lo scorso 15 giugno a Dortmund erano stati intercettati dalle autorità tedesche poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi, a poche ore dall’inizio della partita Italia-Albania.
Inoltre, tra gli episodi più significativi di cui sarebbero stati protagonisti i giovani, vi sarebbe l’aggressione in via Mazzini contro contro gli appartenenti a una presunta baby gang e le violenze commesse contro alcuni alcuni tifosi marocchini in Corso Porta Nuova nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar e l’agguato messo in atto nel corso della Festa in Rosso a Quinzano del luglio 2023. Alcuni dei 29 indagati sarebbero inoltre gli autori dell’esplosione di un ordigno rudimentale durante l’annuale “Festa in Rosso” di Quinzano, in cui nel luglio 2023 vi sarebbero stati anche degli scontri violenti.
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