Ha 15 anni ed è affetto da alcune disabilità il ragazzino che nella notte di Halloween sarebbe stato sequestrato, seviziato e aggredito da un gruppo di coetanei a Torino. Una notte di terrore e paura, che non ha nulla a che fare con la festività anglosassone trapiantata in Italia. Il giovanissimo si è trovato a dover fare i conti con tre 15enni, due ragazzi e una ragazza, che improvvisamente si sono trasformati in aguzzini.
Per il minore, quindi, non c’è stato solo il dolore per le brutalità a cui è stato sottoposto, ma anche per la consapevolezza di essersi fidato di tre amici che invece hanno approfittato della sua condizione. A denunciare il tutto è stata la madre della vittima. Dopo aver portato so figlio in Caserma per dare inizio alle indagini, la donna ha pubblicato un lungo sfogo sui social network, raccontando per filo e per segno quanto subito da suo figlio.
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“Voglio solo giustizia“, ha scritto la madre, dicendosi piuttosto sollevata di sapere che questa brutalità ha comunque lasciato suo figlio in vita. Il timore, però, è che qualcuno in futuro possa avere la peggio. La donna ha raccontato che suo figlio avrebbe dovuto passare la notte a casa del nonno. Abitazione in cui, però, il giovanissimo non è mai arrivato.
Torino, cosa sappiamo del rapimento e delle sevizie
Nel corso del tragitto deve aver incontrato i tre 15enni, tra cui un compagno di scuola, che “approfittandosi delle sue fragilità“, lo avrebbero convinto a seguirli. Da quel momento inizia l’incubo del minorenne. I tre ragazzini lo convincono a consegnare loro il suo telefono cellulare, poi lo portano in un appartamento voto al limitare tra Moncalieri e Torino. Lì lo picchiano, lo chiudono in bagno per due ore e lo ridicolizzano. Con un rasoio gli tagliano i capelli, lasciando qua e là qualche ciuffo e con una lametta gli tagliano le sopracciglia, provocandogli anche una ferita su una palpebra.
Poi, gli spengono una sigaretta sulla caviglia. Non soddisfatti lo trasportano nelle vicinanze di un fiume, lo costringono a togliersi la maglietta e, con le temperature gelide di questo inizio novembre, lo spingono a immergersi. Poi, lo trasportano a una fontanella e lo mettono con la schiena sotto il getto di acqua congelata. Il giovane è stato liberato solo intorno alle 13 del primo novembre, quando gli aguzzini hanno deciso che le sevizie erano concluse.
Torino, la denuncia della madre del 15enne
Il ragazzino è stato accompagnato alla stazione di Porta Nuova, dove gli è stato restituito il telefono. Da lì ha potuto chiamare la sua mamma, raccontandole tutto ciò che era accaduto. Nel frattempo, la donna aveva scoperto che suo figlio non era mai giunto a casa del nonno, ma tutte le sue telefonate sul numero del figlio andavano a vuoto. Dopo ore di disperazione e preoccupazione, la donna ha potuto riabbracciare suo figlio, vivo anche se con addosso ancora i segni delle sevizie.
Immediata la denuncia ai carabinieri, i quali hanno dato inizio alle indagini su quanto accaduto. La paura della mamma è che le sevizie siano state filmate e che il video stia già circolando su Internet. I tre ragazzini indicati dalla vittima, poi, sarebbero già conosciuti alle forze dell’ordine, in quanto membri di una baby gang. Solo qualche giorno fa, come riporta Repubblica, i tre sono stati accusati di aver costruito delle molotov e di averle gettate in strada.
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