L’ospedale di Tivoli San Giovanni Evangelista, per cause da accertare, è stato avvolto nella notte dalle fiamme. L’incendio, divampato verso le 22:30, si sarebbe sviluppato in un sito di stoccaggio rifiuti situato all’esterno della struttura; le fiamme si sarebbero poi estese con velocità allarmante al pronto soccorso e ai reparti di degenza.
L’allarme è stato immediato, ma le operazioni di evacuazione sono state più complesse del previsto a causa di alcuni pazienti intubati che non avevano possibilità di essere spostati. Il bilancio è tragico: 3 le vittime, di cui 2 causate dalle fiamme e dal fumo e una causata da un infarto durante le operazioni di spegnimento delle fiamme. Una quarta persona, rinvenuta dai soccorsi, era deceduta prima della tragedia. Sono stati trasferiti in altre strutture 163 pazienti e 17 sono stati dimessi.
Ciò che preoccupa, ora, è il ripristino della struttura per la quale si preannuncia un lungo periodo di chiusura a causa degli ingenti danni causati dal rogo. Il pronto soccorso non è per ora agibile, per cui chiunque avesse necessità dovrà recarsi in altre strutture.
Santonocito, direttore generale Asl Roma 5: “Non ci sono dubbi che la squadra sia intervenuta”
A rispondere alla domanda, sul programma Rai1, riguardo la tempestività e la preparazione della squadra anti-incedio Giorgio Giulio Santonocito, direttore generale della Asl Roma 5: “La squadra è sicuramente intervenuta. Le persone che sono giunte sul luogo sono tutte preparate, formate e dotate di attestati. Su questo non ci sono dubbi. Attualmente c’è un’indagine in corso che verificherà se sono intervenuti in modo corretto. In teoria, si suppone che abbiano fatto bene il loro lavoro. Non penso di poter aggiungere altro in merito” ha concluso il direttore ai microfoni del programma.
Incendio Tivoli: sostanze acceleranti tra i rifiuti
Tra i materiali rinvenuti, nel sito di stoccaggio dei rifiuti in un’area esterna all’ospedale, i vigili del fuoco avrebbero rilevato tracce di liquido accelerante. Il cumulo di rifiuti era di grandi dimensioni anche a causa del mancato ritiro durante la giornata festiva dell’8 dicembre. La Procura di Tivoli starebbe anche indagando i meccanismi messi in atto per il ritiro dei rifiuti, in particolare il numero di passaggi e modalità di ritiro degli stessi.
I video della sorveglianza escludono azioni dolose. Alle 22:43 si vedrebbero i primi rifiuti prendere fuoco, ma allo stesso tempo sembrerebbe non esserci nessuno nelle vicinanze. Quindi, il fascicolo aperto dalla procura riguarda le accuse di omicidio plurimo colposo e incendio doloso contro ignoti. Presto il registro degli indagati vedrà apparire qualche nome, anche per permettere ai diretti interessati di partecipare agli accertamenti sul caso.
Incendio Tivoli: i dubbi sul sistema antincendio e sul piano di evacuazione
Nella giornata di oggi dovrebbero svolgersi le autopsie sulle vittime del rogo, per accertare le cause del decesso e le conseguenti responsabilità. I familiari di una delle donne decedute, un’anziana collegata alle macchine per la respirazione, accusa il San Giovanni Evangelista di essere colpevole della morte della donna, causata dal black out verificatosi nell’ospedale. La mancanza di elettricità, avrebbe fatto smettere di funzionare le macchine che tenevano in vita l’anziana.
Nel frattempo gli inquirenti indagano sui sistemi antincendio che non avrebbero funzionato adeguatamente, permettendo il veloce propagarsi delle fiamme. Dubbi anche sul piano di evacuazione eseguito dalle squadre dei vigili del fuoco e sulle prove antincendio che secondo i dipendenti dell’ospedale non sono mai state eseguite. “Lavoro qui dal 2006 e non ho mai partecipato ad una prova antincendio” ha dichiarato a Il Messaggero un dipendente della struttura.
Il sindaco di Tivoli ha però rassicurato i suoi cittadini dichiarando che nei prossimi giorni dovrebbero tornare funzionanti alcuni reparti dell’ospedale, quelli non danneggiati dal rogo. Purtroppo tra questi non rientra l’unità di pronto soccorso, tra le più danneggiate dalle fiamme.
Incendio Tivoli: escluso il gesto volontario
Parte della struttura dell’ospedale San Giovanni Evangelista è stata sottoposta a sequestro per procedere con gli accertamenti che dovranno chiarire le dinamiche dell’incendio. La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e incendio colposo.
Il luogo di origine della fiamme sarebbe stato individuato dai vigili del fuoco: un sito di stoccaggio di rifiuti organici situato al di fuori della struttura ospedaliera. Il procuratore Francesco Menditto avrebbe escluso il dolo, per cui si starebbe indagando su eventuali incurie nello stoccaggio dei rifiuti che potrebbero aver causato il divampare del rogo.
Incendio Tivoli: si sta verificando il funzionamento del sistema antincendio
I vigili del fuoco avrebbero riscontrato alcune irregolarità nell’impianto antincendio della struttura. All’arrivo dei soccorsi le fiamme erano molto estese e sono state necessarie 7 ore per lo spegnimento. Dai primi accertamenti sembrerebbe che l’aggiornamento dell’impianto antincendio risalga al 2016.
Quando sono arrivati i pompieri hanno trovato i pavimenti asciutti. Le squadre di servizio antincendio, presenti sul posto, hanno avviato le pratiche di messa in salvataggio dei pazienti. La procura dovrà chiarire se è stato messo in atto il piano di evacuazione e se le condotte delle squadre antincendio abbiano seguito correttamente le procedure del caso.
Incendio Tivoli: a lavoro 70 volontari della protezione civile
Sono 22 le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile messe in campo dopo l’incendio. Circa 70 sono stati i volontari coinvolti con i relativi mezzi, tra cui 12 pulmini adibiti allo spostamento dei pazienti evacuati. La Protezione Civile regionale ha inoltre messo a disposizione coperte e bottigliette d’acqua. Sul posto anche 4 pullman messi prontamente a disposizione dal Cotral per eventuali necessità di trasporto delle persone ricoverate. A cura della Protezione Civile regionale verrà poi realizzata una “zona cuscinetto”, mediante l’installazione di una tensostruttura di metri 6 x 12 dotata di tunnel di accesso, riservata ai familiari delle persone che accederanno alla Area di primo soccorso attrezzata dalla ASL RM5 all’interno della Palestra Maramotti, destinata a soddisfare le esigenze più immediate della popolazione temporaneamente priva dei servizi del Pronto Soccorso.
Meloni e Schillaci: “Cordoglio per i familiari delle vittime“
Il premier Meloni ha espresso il “più sentito cordoglio ai famigliari delle vittime e la vicinanza a tutte le persone colpite” in uno nota resa pubblica da Palazzo Chigi.
I ministri Schillaci e Rocca si sono recati sul posto per esprimere il cordoglio del governo. Ha dichiarato il ministro Schillaci che “Sono qui per portare il mio cordoglio e quello del governo di fronte a questa tragedia. Porto la mia vicinanza ai parenti delle vittime e a tutti i pazienti che erano ricoverati. Mi complimento con tutti e in particolare con le forze dell’ordine e gli operatori sanitari, perché ancora una volta hanno dimostrato le loro qualità in un momento di grande difficoltà. I pazienti sono stati messi in sicurezza. Non so cosa può essere successo, ma abbiamo massima fiducia negli inquirenti“. Il ministro della Salute ha poi aggiunto che come governo “Auspichiamo che le indagini chiariscano al più presto le cause che hanno portato al rogo”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi: “Plauso e riconoscenza ai vigili del fuoco ed alla polizia“
Anche il ministro dell’Interno Piantedosi ha rilasciato una dichiarazione riguardante l’operato delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, intervenuti prontamente per mettere al sicuro i pazienti e i dipendenti dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli: “Esprimo il mio cordoglio ai familiari di chi ha perso la vita e la mia vicinanza a tutti coloro che sono rimasti feriti. Ai Vigili del Fuoco e al personale delle Forze di polizia, immediatamente intervenuti, il mio plauso e la mia riconoscenza. La velocità con cui è stata evacuata la struttura e il coraggio e l’impegno nel domare le fiamme hanno permesso di mettere in salvo più di cento persone, evitando che il bilancio del rogo assumesse dimensioni ancora più tragiche“.
Tivoli, le operazioni di evacuazione
Le evacuazioni dei pazienti dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli sono state possibili grazie ai mezzi messi a disposizione dai vigili del fuoco. Circa 60 unità sono intervenute sul luogo con una ventina di mezzi tra cui autoscale, che si sono rese fondamentali per lo spostamento dei pazienti non ambulanti.
La difficoltà maggiore per le evacuazioni ha infatti riguardato in particolare i 7 piani di scale da percorrere per raggiungere l’uscita. Inoltre, il fumo scaturito dalle fiamme aveva in poco tempo raggiunto anche l’ultimo piano. Molti pazienti sono quindi stati evacuati grazie ai mezzi dei vigili del fuoco, che hanno permesso di evitare un bilancio ancora più tragico. I pazienti evacuati, di cui 7 tra bambini e neonati, sono stati trasferiti negli altri ospedali di Palestrina e Colleferro. I pazienti meno gravi ed in grado di deambulare sono invece stati ospitati dalla palestra comunale “Maramotti“, in cui è stato allestito un ospedale di fortuna. I degenti attenderanno lì di essere trasferiti in altri plessi tramite ambulanza.
Sulle quattro vittime accertate è stata disposta l’autopsia da parte della Procura, per comprendere con precisione le cause della morte e quali di queste possono essere direttamente riconducibili all’incendio. Fuori dall’ospedale, dove sono anche state disposte alcune barelle in attesa di trasferimento, si sono riversati i parenti dei degenti in attesa di spiegazioni e di notizie.
Tra questi c’erano i familiari di Giuseppina Virginia Facca, una delle vittime dell’incendio, che non si danno pace sulle reali motivazioni che hanno portato al decesso della donna: “Ci hanno detto che è morta nel momento in cui è scoppiato l’incendio, ma non per il fumo. Aveva 84 anni e problemi polmonari che ci avevano costretta a farla ricoverare tre giorni fa“.
Tivoli, le indagini della Procura di Tivoli
Le cause del rogo non sono ancora state individuate con certezza, ma secondo i primi rilievi sul posto e grazie al racconto dei testimoni è stato possibile individuare i piani interrati -2 e -3 come luoghi di origine delle fiamme. All’interno di questi due ambienti sono presenti vari ambulatori specialistici, ma anche un reparto di stoccaggio dei rifiuti speciali dell’ospedale.
Le indagini avviate dalla Procura di Tivoli, che ha aperto un fascicolo riguardante il rogo, partiranno proprio dal reparto dedicato ai rifiuti per capire se la causa dell’incendio può essere di origine dolosa o per incuria. A seguito dello spegnimento dell’incendio non è stato possibile iniziare i rilievi del caso, a causa del fumo tossico che ancora invadeva gli ambienti dell’ospedale. Nel momento in cui la struttura si sarà freddata si potrà procedere ai sopralluoghi disposti dalla Procura.
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