Oggi verso le 17 è in programma il Consiglio dei ministri, dove dovrebbe approdare lo “svuota carceri“, ovvero il decreto legge sulle carceri che propone alternative alla carcerazione per diminuire i detenuti e risolvere il problema del sovraffollamento.
Pare infatti che un decreto legge, contenente “misure urgenti in materia penitenziaria, penale e per l’efficienza del processo penale nonché in materia di diritto ed esecuzione civile”, sia stato tra i provvedimenti all’ordine del giorno della riunione tecnica preparatoria delle 11 a Palazzo Chigi.
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Il ministro della giustizia Carlo Nordio, nei scorsi giorni si diceva speranzoso che il ddl potesse raggiungere il Consiglio dei ministri entro fine luglio. Inoltre Nordio ha definito “improprio” chiamare questo decreto “svuota carceri” perché non prevede di “aprire le porte per alleggerire la popolazione carceraria“, ma propone alternative valide alla carcerazione con l’obiettivo di diminuire il numero di detenuti negli istituti penitenziari al fine di risolvere il problema del sovraffollamento.
Nordio ha ricordato che questo decreto era previsto nello scorso Consiglio dei ministri, dove però non è stato discusso, ma da quel momento si sarebbe arricchito di “provvedimenti sempre migliorativi“. Il ministro, incalzato sulla situazione complessa del carcere minorile Beccaria di Milano, ha dichiarato che l’istituto è una delle “priorità” del ministero, in quanto rappresenta una situazione “delicata” sia dal “punto di vista giuridico che etico“.
Svuota carceri, cosa prevede
Il decreto prevede 10 articoli. Secondo quanto si apprende, la bozza prevede l’istituzione di un albo di comunità per accogliere alcuni tipi di detenuti, come quelli con un basso residuo di pena, i tossicodipendenti e i condannati per specifici reati, dove potranno scontare il fine pena.
Ci sono disposizioni sulle strutture residenziali per accogliere e reinserire i detenuti nella società: “Allo scopo di assicurare un più efficace reinserimento delle persone detenute è istituito presso il ministero della giustizia un elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale di coloro che hanno i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma che non sono in possesso di un domicilio idoneo e sono in condizioni socio-economiche non sufficienti per provvedere al proprio sostentamento”.
Queste strutture garantiscono inoltre lo svolgimento di servizi di assistenza, di “riqualificazione professionale e reinserimento socio-lavorativo dei soggetti residenti, di riabilitazione dei detenuti tossicodipendenti o con disagio psichico, che hanno i
requisiti per accedere alle misure penali di comunità”. Queste strutture verrebbero inoltre considerate luogo di privata dimora.
Nel decreto si parla anche di semplificare le procedure per concedere la liberazione anticipata che potrebbe diventare automatica e senza il bisogno di domanda, esclusi però determinati profili. I detenuti potranno avere un aumento delle telefonate.
Il decreto include alcune norme sull’assunzione e la formazione di personale, tra dirigenti e polizia penitenziaria. È prevista l’assunzione di 1000 unità del Corpo di Polizia penitenziaria: “Al fine di incidere più adeguatamente sui livelli di sicurezza, di operatività e di efficienza degli istituti penitenziari e di incrementare maggiormente le attività di
controllo dell’esecuzione penale esterna” è autorizzata “l’assunzione straordinaria di un contingente massimo di mille unità nella qualifica iniziale del Corpo di polizia penitenziaria”. Sono 500 assunzioni per il 2025 e 500 per il 2026. Inoltre è aumentata di 20 unità la dotazione organica del personale dirigenziale penitenziario.
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