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Strage carabinieri, oggi i funerali a Padova. Il vescovo: “Un evento umanamente incomprensibile”

Tra i presenti alle esequie vi sono anche alcuni militari che erano assieme a loro a Castel D'Azzano, con evidenti segni delle lesioni subite nello scoppio. La commozione sui loro volti è evidente. A loro è stato riservato il primo saluto del Presidente della Repubblica, subito dopo il suo arrivo in Basilica

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Alle 16 in punto hanno avuto inizio i funerali del Sottotenente Marco Piffari, dell’Appuntato Davide Bernardello e del Maresciallo Valerio D’Aprà, i tre carabinieri che sono deceduti nell’esplosione di Castel d’Azzano, a Verona. Pochi minuti prima dell’inizio delle esequie, i tre feretri sono giunti nella basilica di Santa Giustina In Prato della Valle, accolti dal silenzio che solo una tragedia così grande può scatenare. Nella Basilica si sono raccolte circa 1000 persone, mentre altre 2000 hanno seguito le esequie dal sagrato.

Le bare hanno sfilato lungo la navata, sotto gli occhi ti migliaia tra colleghi, parenti e istituzioni, accompagnate dalla marcia funebre suonata dalla banda. Ai tre carabinieri, infatti, è stato riservato il funerale di Stato, a simbolo del sacrificio compiuto in nome dell’Italia. Le tre bare sonno avvolte nel tricolore e su ognuna c’è una foto. Poco prima dell’inizio della cerimonia, un applauso ha scosso la basilica. I migliaia hanno deciso di rendere onore a tre agenti che della tutela dello Stato avevano fatto un motivo di vita.

Ai funerali hanno preso parte le più alte cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è entrato in chiesa insieme al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e al sindaco di Padova, Sergio Giordani. Nelle prime file della Chiesa è presente anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al presidente del Senato, Ignazio La Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, ai ministri Guido Crosetto, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini. Presente anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, insieme ad una delegazione del Pd.

Funerali 3 carabinieri, le dichiarazioni alle esequie

I nostri fratelli hanno seguito la via del servizio per il bene comune“, ha dichiarato sottolineando che la vittoria del bene sul male si manifesta anche tramite chi serve la patria, ovvero il prossimo, garantendo la giustizia, il bene comune, la stabilità delle istituzioni preposte a custodire nell’ordine e nell’armonia la comunità umana. Monsignor Gianfranco Saba,  ordinario militare per l’Italia, ha definito quanto accaduto a Castel d’Azzano “un evento duro, doloroso e umanamente incomprensibile“, sottolineando che quelle di martedì sono state “ore drammatiche“, in cui in molti avranno dubitato della vicinanza di Dio.

Ma Gesù sente forte questa angoscia e la esplicita perché desidera rassicurare, consolare i suoi discepoli di allora e oggi ai familiari di Marco, Valerio e Davide: ‘Non sia turbato il vostro cuore, vado a prepararvi un posto’“, ha sostenuto il Monsignore. Alcuni dei famigliari delle vittime hanno preso parola nel corso delle esequie. Il padre di Davide Bernardello ha voluto ricordare la passione del figlio per il suo lavoro, ricordandone la bontà e la tenacia. “Eri sincero, generoso e sempre pronto ad aiutare“, ha ricordato, per poi aggiungere: “Per noi sei stato un figlio meraviglioso e un fratello speciale per Filippo“.

Il fratello di Marco Piffari ha invece sottolineato come il sacrificio dei tre carabinieri non debba essere vano. “Faccio un appello a tutti  perché episodi simili non accadano più“, ha sostenuto nel corso delle esequie, ringraziando tutti i membri delle forze dell’ordine per il loro quotidiano lavoro. Anche il ministro della Difesa, Guido Corsetto, è intervenuto brevemente per promettere che “il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e sarà onorato e ricordato“.

Funerali 3 carabinieri, il dolore e l’affetto di tutta l’Italia

Già nella tarda mattinata di oggi, fuori dalla Chiesa di Padova hanno cominciato a riunirsi diversi cittadini e alcuni colleghi delle tre vittime. Fino al primo pomeriggio, le tre salme si trovavano nella camera ardente, dove si stima che almeno 2000 persone si siano recate per recare loro rispetto. Dopo la chiusura della camera ardente, i tre feretri sono stati trasferiti in Chiesa per l’ultimo saluto.

Tra i presenti alle esequie vi sono anche alcuni militari che erano assieme a loro a Castel D’Azzano, con evidenti segni delle lesioni subite nello scoppio. La commozione sui loro volti è evidente. A loro è stato riservato il primo saluto del Presidente della Repubblica, subito dopo il suo arrivo in Basilica. Nel sagrato è schierato il picchetto d’onore di tutte le forze dell’ordine e dell’esercito.

Il rito è celebrato da Monsignor Gianfranco Saba, ordinario militare per l’Italia, che concelebrerà la messa assieme al vescovo di Padova Claudio Cipolla, a quello di Verona Domenico Pompili, all’abate di Santa Giustina Don Giulio Pandoni, a Vincenzo Pizzimenti, cappellano militare del Comando Regionale, don Corrado Tombolan, cappellano militare della Legione Carabinieri “Veneto” e a don Giovanni Tanca, segretario del Vescovo Ordinario Militare per l’Italia.

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