Il centro culturale Csoa, ex Snia ha fatto da cornice a un torneo di basket speciale: l’evento sportivo a sostegno della raccolta fondi per l’autopsia di Stefano Dal Corso
“Oggi è sicuramente una giornata importante anche se per il motivo sbagliato: la morte di mio fratello Stefano. Avrei voluto fosse importante per altri motivi, che lui fosse stato qui con noi per giocare una partita di basket. Poteva essere una giornata diversa ma la realtà è che dobbiamo ancora far luce sulla morte di Stefano. La verità si può scoprire soltanto con un’autopsia, che ci è stata negata già due volte”. Con queste parole Marisa Dal Corso, la sorella di Stefano Dal Corso, il detenuto morto in circostanze sospette il 12 ottobre 2022 nel carcere di Casa Massama ad Oristano, ha accolto tutti i ragazzi e le ragazze che hanno voluto partecipare al torneo di basket 3vs3 per sostenere l’esame autoptico e mettere un punto alla storia di Stefano Dal Corso.
L’evento, svoltosi il 7 marzo, al centro culturale Csoa, ex Snia ha avuto come obiettivo, oltre a ricordare Stefano Dal Corso, quello di raccogliere più denaro possibile per arrivare alla somma di 8.000 euro, il costo necessario per effettuare l’autopsia privatamente.
Il motivo? Per la procura di Oristano il quarantaduenne si sarebbe suicidato e sarebbe morto a causa della frattura dell’osso del collo. Nessuna TAC e nessun esame: niente in grado di certificarlo.
L’avvocato praticante e ideatrice dell’evento Di Battista: “Tanto riscontro da parte dei ragazzi”
Ad ogni modo la giornata ha avuto un grande successo, soprattutto grazie all’impegno di Gaia Di Battista, collaboratrice dell’avvocato Armida Decina e ideatrice dell’evento.
“È andato tutto molto bene, siamo riusciti ad avere 12 squadre iscritte al torneo. Mi ha fatto molto piacere vedere quanto successo ha riscontrato tra i ragazzi di tutti i quartieri questa iniziativa”, ha dichiarato Di Battista.
“L’idea mi è venuta in mente perché sono un ex cestista e oggi collaboro con lo studio dell’avvocato Decina che si sta occupando del caso di Stefano Dal Corso. Ho sempre avuto l’idea che lo sport unisse e quindi ho pensato che organizzare un torneo di basket per radunare più persone possibili fosse una mossa vincente per aiutare la famiglia Dal Corso a ottenere la verità e la giustizia che meritano. Penso che lo sport non conosca barriere sociali e questo oggi si è visto. In tanti hanno contribuito con donazioni e partecipato al torneo, si è creata una bella atmosfera” ha concluso l’ex sportiva.
Soddisfatta anche la sorella Marisa: “C’è ancora speranza”
Soddisfatta per la risonanza dell’evento di ieri è stata anche Marisa, la sorella di Stefano, che ha ringraziato tutti i partecipanti: “Sono stati tutti molto carini, tante persone mi hanno mostrato solidarietà ed affetto e, inoltre, abbiamo anche ottenuto un bel ricavato. Continuo a ringraziare ancora e ancora perché davvero tante persone, anche chi non ci conosceva, ci ha manifestato e trasmesso tanta bontà. Essere qui oggi e vedere tutto questo per me ha significato che c’è ancora speranza”.
Le novità sul fronte legale
Arrivano inoltre altre novità anche sul fronte legale. L’avvocato Decina, durante l’evento, ha fatto sapere che ci sarà una nuova udienza che si svolgerà il 29 giugno ad Oristano, in Sardegna. “Siamo fiduciosi, siamo sempre più vicini alla verità giorno dopo giorno” ha dichiarato il legale Decina.