Stefano Conti dopo più di 400 giorni nel carcere di Panama è libero: cadute tutte le accuse

Grandi notizie per Stefano Conti. Il trader, dopo più di 400 giorni di agonia nel carcere di Panama, è finalmente libero. Nel 2022 venne arrestato con l'accusa di tratta di esseri umani a scopo sessuale

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Dopo più di 400 giorni di agonia, Stefano Conti è tornato libero. A rivelarlo è l’Adnkronos che rivela che tutti i capi d’accusa nel processo a Panama City sono caduti. Il trader brianzolo, che era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di La Joya, è stato assolto, ieri 6 marzo, perché “il fatto non sussiste”. Conti rimarrà a Panama fino al 4 aprile, ma, come rivelato dal parlamentare Andrea Di Giuseppe, “appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia”.

Stefano Conti, la sua storia

Stefano Conti, nato a Cesano Maderno, ma residente a Panama, è un trader di 40 anni che venne arrestato il 15 agosto del 2022. Fu accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Nonostante le presunte vittime avessero cambiato versione e avessero ritrattato le accuse, rivelando di aver subito pressioni dalla polizia, l’uomo rischiava fino a 30 anni di carcere.

Lo stesso Conti, durante il suo periodo di prigionia, ha anche pubblicato un libro dal titolo “Ora parlo io: 423 giorni nell’inferno di Panama”. Nel racconto parla della sua esperienza nel carcere panamense, continuando a ribadire la sua innocenza. Il libro uscì nelle librerie lo scorso dicembre, in attesa dell’inizio del processo di cui era imputato.

La gioia di Andrea Di Giuseppe, parlamentare di FdI

A seguire la tragica vicenda che ha coinvolto Stefano Conti, è stato Andrea Di Giuseppe, parlamentare eletto, nelle file di Fratelli d’Italia, nella Circoscrizione Centro e Nord America. Secondo quanto riferito all’Adnkronos, il deputato ha rivelato di aver parlato con il padre, il quale si è commosso della notizia che il figlio era finalmente stato prosciolto.

“Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere” – ha aggiunto Di Giuseppe – “ma insieme alla Farnesina e all’ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare”. Inoltre, ha voluto ribadire che “è una grande vittoria per il nostro Paese”. Il deputato ha assicurato che non terminerà qui l’azione per aiutare gli altri italiani implicati nei processi all’estero.

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