Il caso che ha coinvolto la società della Sogei si arricchisce di nuovi elementi. L’ex direttore generale della società, Paolino Iorio, ha patteggiato una condanna a 3 anni nell’ambito dell’indagine in cui è accusato di corruzione impropria. Il Gip di Roma ha ratificato anche la condanna, sempre a 3 anni, per l’imprenditore Massimo Rossi, reo di aver dato la mazzetta all’ex DG.
Il giudice ha quindi disposto la scarcerazione per Iorio che si trovava agli arresti domiciliari. In casa, secondo quanto merso, furono trovati circa 100mila euro, denaro ritenuto dagli inquirenti il risultato della presunta attività illecita.
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Nelle settimane scorse fu indagato l’AD Cristiano Cannarsa
Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Sogei (Società Generale d’Informatica), è stato indagato dalla Procura di Roma per tentato peculato nell’ambito della maxi indagine che alcuni mesi fa ha portato all’arresto dell’ex Ad Paolino Iorio, accusato di corruzione. Il filone di indagine che coinvolge Cannarsa nasce proprio dalle dichiarazioni di quest’ultimo, che nelle scorse settimane ha chiesto il patteggiamento a tre anni.
Il caso riguarderebbe una presunta proposta di appalto da oltre un milione e mezzo di euro in favore della società Deas, iscritta nel registro degli indagati, che si occupa di Intelligenza Artificiale. Secondo le dichiarazioni di Iorio, riportate da Ansa, sembrerebbe che il progetto avrebbe potuto concludersi con un costo ben inferiore, circa 200mila euro, e avrebbe anche potuto svolgersi in house. Secondo l’impianto accusatorio, poi, vi sarebbe una intercettazione ambientale, risalente al giugno scorso, riguardante Cannarsa e l’ufficiale di Marina, Antonio Angelo Masala, indagato nel corso del primo filone d’indagine.
Secondo quanto si apprende, sembrerebbe che la Guardia di Finanza stia effettuando una serie di perquisizioni presso l’abitazione dell’Amministratore delegato e i suoi uffici. Il procedimento è coordinato dal pubblico ministero Lorenzo Del Giudice.
Il primo filone di indagine su Sogei e l’arresto di Iorio
Le indagini su Sogei hanno portato all’arresto di Paolo Iorio lo scorso 16 ottobre. L’uomo, secondo quanto dichiarato dalle autorità, sarebbe stato colto in flagrante mentre prendeva una mazzetta da 15mila euro, che è stata poi sequestrata. L’ex Ad è stato accusato di concorso in corruzione insieme ad un altro imprenditore.
In totale, le indagini hanno riguardato 18 persone e 14 società e interessano presunti reati di corruzione e turbativa d’asta. Nel capo di imputazione, come riporta SkyTg24, si legge che al dirigente Sogei viene contestato il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso, in qualità prima di direttore ingegneria, infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica, indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro“.
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