Nasce la casa editrice dedicata a Silvio Berlusconi: “Si batterà per la libertà”

Marina Berlusconi è la presidente della nuova casa editrice affiliata a Mondadori, che inizierà a pubblicare dal prossimo 5 settembre

Redazione
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Nasce la casa editrice dedicata a Silvio Berlusconi. La Silvio Berlusconi Editore si sviluppa all’interno del Gruppo Mondadori e ha lo scopo di focalizzarsi sul pensiero liberale e democratico. La nuova iniziativa si aprirà il 5 settembre con un saggio di Tony Blair sull’arte di governare.

La figlia di Silvio, Marina Berlusconi, è la presidente del Gruppo e spiega che questa iniziativa “avrà un obiettivo molto preciso: battersi per il concetto di libertà e dare voce alle sue più varie declinazioni, mantenendosi però distante nel modo più assoluto da qualsiasi forma di militanza politica”. Marina ha dichiarato di aver dato il nome di suo padre al gruppo proprio perché l’uomo ha fondato tutta la sua vita sulla libertà. Ha inoltre sottolineato l’importanza di tornare a parlare di libertà in un periodo in cui sembra sempre più minacciata, con le guerre e i regimi autocratici.

Silvio Berlusconi Editore, Marina Berlusconi
Silvio Berlusconi Editore, Marina Berlusconi

Silvio Berlusconi Editore, le due collane

Ogni anno la casa editrice pubblicherà un numero limitato di titoli che verranno declinati in due collane. La prima collana “Biblioteca” raccoglierà i libri che sono già classici o sono destinati a diventarlo, da tradurre per la prima volta o da ritradurre. La seconda collana “Libera” si dedicherà agli autori contemporanei che affrontano tematiche attuali.

Nella casa editrice ci saranno sia letteratura che saggistica e sia gli autori italiani che stranieri. Il primo titolo, come già detto, sarà un’opera di Tony Blair intitolata “On Leadership. L’arte di governare” che parla di leadership ed è frutto di un’esperienza di anni ai vertici di una grande e antica democrazia liberale.

Nello stesso momento usciranno anche due classici nella collana Biblioteca e sono le “Lettere inglesi” di Voltaire che vanno dal 1727 al 1728, scritte durante la sua permanenza in Inghilterra, tradotte per la prima volta, e “Il passato di un’illusione” di François Furet, che cerca di comprendere l’influenza comunista sugli intellettuali occidentali.

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