Secondo il rapporto fornito da Save the Children, i casi di sfruttamento in Italia in più di un caso su tre coinvolgono i bambini e per la maggior parte si tratta di femmine. Inoltre, nelle province dove è presente il fenomeno dello sfruttamento agricolo, tantissimi minori non vengono nemmeno censiti all’anagrafe, tanto che spesso i figli dei braccianti sono di fatto “invisibili”.
Sfruttamento, in un caso su tre sono bambini
Nel 2021, le nuove vittime di sfruttamento o tratta sono state 757, da quanto riporta Save the Children. Il 35% di esse sono, per l’appunto, bambini, di cui nel 63% dei casi si tratta di femmine. Nel 2022, invece, le vittime prese a carico dal sistema anti tratta sono 850, anche in questo caso a prevalenza femminile (59%), mentre la percentuale di minori è pari a 1,6.
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Sfruttamento minorile, il caso dei bambini “invisibili” a Latina e Ragusa
Un fenomeno preoccupante è stato registrato sempre da Save the Children, nelle province di Latina e Ragusa. Si tratta di due territori dove è presente lo sfruttamento agricolo e i minori vivono in condizioni di isolamento, visto che spesso hanno difficoltà a recarsi a scuola e finiscono per rimanere da soli a casa quando i genitori lavorano.
Le scuole d’infanzia, infatti, si trovano non in prossimità di queste zone e i mezzi per raggiungerle spesso mancano. Gli scuolabus, infine, sono attivi solo dalla scuola primaria e secondaria di I grado, motivo per cui il fenomeno dell’abbandono scolastico è sempre più presente. I bambini in queste zone spesso non vengono nemmeno censiti all’anagrafe, tanto che sono di fatti “invisibili” agli occhi delle istituzioni.
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