Trai i giovani è importante parlare di malattie sessualmente trasmissibili. Nell’età in cui si scopre sé stessi e gli altri è di fondamentale importanza prendere consapevolezza di cosa vuol dire non proteggersi e andare incontro a dei mali talvolta inguaribili. Con l’estate sono tornate al centro dell’attenzione le Infezioni sessualmente trasmesse (Ist): in primo luogo l’Hiv, ma anche le epatiti virali, il papilloma virus e le infezioni batteriche causate da clamidia, gonorrea e sifilide.
Sono queste ultime che hanno registrato un maggior incremento dei contagi, soprattutto tra i giovani. È il quadro emerso in occasione della 16esima edizione di Icar – Italian Conference on Aids and Antiviral Research – svoltasi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha evidenziato un trend in aumento delle Ist, sottolineando l’importanza della prevenzione e dell’informazione.
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Secondo i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle Ist coordinati dal Centro Operativo Aids dell’Iss (che non raccoglie i dati di tutti i casi di Ist in Italia, ma solo una “punta dell’iceberg”), sono in aumento soprattutto le infezioni batteriche causate da clamidia, gonorrea e sifilide. Nel 2022, i casi di gonorrea segnalati al sistema di sorveglianza sono stati circa 1200, con un incremento del 50% rispetto ai 820 casi del 2021. I casi di sifilide, invece, sono passati da 580 nel 2021 a 700 nel 2022, segnando un aumento del 20%.
Barbara Suligoi, direttrice Coa dell’Iss, ha sottolineato: “Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%”. Anche la clamidia ha visto un aumento del 25%, passando da 800 casi nel 2019 a 993 nel 2022. “L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo”, ha aggiunto.
Oltre a una scarsa informazione, vi sono diversi fattori che contribuiscono all’aumento dei casi tra i giovani. Di fatto, molti non sanno dove reperire informazioni accurate sulle Ist né dove eseguire i controlli necessari. Talvolta non si recano regolarmente da specialisti come ginecologi o andrologi, e si affidano al web per informazioni, trovando fonti spesso inaffidabili.
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