L’ultimo, probabilmente, venerdì nero del 2024 è giunto. Oggi l’Italia è nuovamente bloccata a causa di uno sciopero generale, indetto dal sindacato di base Usp e a cui hanno aderito le sigle Fi-si e Usb Lavoro Privato, che riguarda nello specifico il settore del traporto pubblico, compreso quello ferroviario. Lo stop al lavoro, come annunciato dalle associazioni sindacali, è di 24 ore, visto che la precettazione del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che avrebbe dovuto ridurre lo sciopero a sole 4 ore, è stata annullata dal Tar del Lazio.
Intanto, lo sciopero entra nel vivo: a Torino un corteo di studenti ha lanciato uova e sassi contro il reparto mobile della polizia che si trovava davanti alla sede del Politecnico. Gli agenti hanno risposto con manganellate e due manifestanti sono stati fermati e identificati, tra le polemiche dei presenti che hanno tentato in ogni modo di chiedere il loro rilascio. La loro posizione è ora al vaglio della Digos, ma i due sono stati rilasciati ed hanno fatto ritorno al corteo.
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Secondo i racconti dei presenti, sembrerebbe che alcuni manifestanti si fossero avvicinati all’ingresso posteriore dell’Università di Torino, tentando anche di spingere contro il muro le forze dell’ordine presenti. Poco prima, alcuni studenti avevano fronteggiato le forze di polizia che si trovavano sotto la sede dell’Unione degli industriali, ma sembrerebbe che in questo primo caso non vi sia stato contatto fisico tra le due parti. Il bilancio dello scontro è per il momento di due agenti feriti.
I manifestanti si sono poi riversati in via Verdi, dove si trova la sede della Rai. Gli studenti parte del corteo hanno divelto la grata della porta di ingresso del centro di produzione ma i carabinieri in tenuta anti-sommossa sono riusciti ad evitare che questi entrassero. Sul selciato davanti all’edificio è stata realizzata la scritta “Rai: sanzionati“, in quanto i manifestanti hanno sostenuto che la Rai farebbe “disinformazione” sulla guerra in Medio Oriente.
Sciopero, il rammarico di Salvini
Il ministro avrebbe voluto evitare di “bloccare l’Italia a 10 giorni dal Natale“, ma il Tribunale non ha ritenuto valide le giustificazioni del ministro, tanto da sottolineare che “non emergono, dalla gravata ordinanza, quelle ragioni che, in assenza della segnalazione della predetta Commissione (di garanzia, ndr), possano sorreggere la disposta precettazione“. Pertanto, “i richiamati disagi – continua la nota del Tar – discendenti dallo sciopero appaiono riconducibili all’effetto fisiologico proprio di tale forma di astensione dal lavoro, né emergono le motivazioni in base alle quali i disagi eccederebbero tale carattere, tenuto conto della vincolante presenza di fasce orarie di garanzia di pieno servizio“.
La risposta del vicepremier non ha di certo aspettato ad arrivare. Difatti, Salvini, dopo la decisione del Tar, ha dichiarato di “aver fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani” ed ha sottolineato che “per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio“.
Fasce orarie e trasporti coinvolti
Per quanto riguarda i treni, quindi, l’astensione dal lavoro è prevista dalle 21 di ieri alle 21 odierne e riguarderà Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia. Per questi ultimi, però, sono garantitele fasce orarie dalle 6 del mattino alle 9 e poi dalle 18 alle 21. L’astensione al lavoro riguarda poi anche i treni di Italo, che fermeranno le loro corse fino alle 21 di oggi. Inoltre, Trenitalia ha fatto sapere che lo sciopero potrebbe provocare ritardi e cancellazioni anche negli orari precedenti e successivi a quelli veri e propri dello stop al lavoro.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, invece, gli orari dello sciopero cambiano a seconda della società che vi prende parte. A Roma, Atac ha dichiarato che il servizio non sarà garantito dalle 8 alle 17 e dalle 17 a fine turno, mentre a Milano Atm si fermerà dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 in poi. Secondo quanto dichiarato finora nella Capitale la metro A e la metro C sono chiuse, mentre resta regolare il servizio della metro B.
A Milano è invece chiusa la linea M1 della metro, mentre le altre restano attive. Giungono segnalazioni di ritardi e rallentamenti di bus. tram e filobus. Oggi è previsto uno stop anche la trasporto marittimo, per cui si anticipano disagi per quanto riguarda i collegamenti con le isole.
Sciopero, Salvini: “Voglio rimettere mano alle regole degli scioperi“
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, intanto, continua a portare avanti la sua battaglia in difesa del diritto dei cittadini di poter usufruire dei mezzi di trasporto pubblici. A seguito della decisione della precettazione, infatti, Salvini ha dichiarato di voler “mettere mano” alle regole degli scioperi, per arginare quello che dal suo punto di vista starebbe diventando un fenomeno fuori controllo
“Da quando si è insediato questo governo siamo arrivati a mille scioperi“, ha infatti sostenuto il vicepremier, ricordando che il diritto allo sciopero è intoccabile ma che in qualche modo sarà necessario “rivedere la normativa” sullo stop al lavoro. Le parole di Salvini hanno convinto il ministro della Pubblica amministrazione, il forzista Paolo Zangrillo, che in una intervista a SkyTg24 ha dichiarato di essere d’accordo sulla proposta del ministro dei Trasporti, in quanto ad oggi si rivela necessario “un bilanciamento dei diritti“.
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