L’Italia è sotto stress. Da giorni, la Penisola si trova spaccata in due, con un Sud che sta vivendo nella morsa del caldo a causa dell’anticiclone africano, e un Nord sfiancato da eventi estremi tra piogge ininterrotte, inondazioni e smottamenti impressionanti. Una fra le ultime, la nuova frana di detriti a San Vito di Cadore, che ha causato disagi per il raggiungimento di Cortina d’Ampezzo.
E così, tra allerta gialla per maltempo in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, il Campobasso che si aggiunge oggi alle 17 città da bollino rosso e il Mediterraneo che ribolle raggiungendo fino i 26 gradi, nella provincia di Belluno, San Vito di Cadore si vede investita da un cedimento senza precedenti. Nella località della zona di Dogana Vecchia, la statale 51 di Alemagna è ora bloccata da una vasta quantità di detriti rocciosi, rendendo così impossibile l’accesso a Cortina d’Ampezzo dalla pianura.
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Infatti, il rinomato punto di riferimento per le settimane bianche, è raggiungibile o da Auronzo di Cadore attraverso il Passo Tre Croci, o dalla Val Zoldana e Passo Giau, con deviazione da Longarone, e infine dalla Val Pusteria e Dobbiaco.
Nuova colata di detriti verso San Vito di Cadore, chiusa la statale 51 #ANSA pic.twitter.com/ZVQh9Rxdcp
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) July 1, 2025
Quindi, al momento, la statale 51 risulta chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, dal km 95,300 al km 92,000 all’altezza di San Vito di Cadore. In base a quanto riferito, fortunatamente non sarebbero stati coinvolti veicoli e persone.
San Vito di Cadore, una frana impressionante
Nello specifico, la travolgente frana ha un fronte di lunghezza di circa 100 metri e ed un’altezza di 4 metri. Secondo le prime verifiche, la colata di fango e detriti proviene dal gruppo montuoso del Sorapiss, da dove già nei giorni scorsi si erano staccate frane e si era generata anche una fitta nube di polvere che ha “imbiancato” San Vito. Da qui, lo smottamento sarebbe sceso fino a raggiungere nel suo percorso il torrente Boite. Fortunatamente, l’evento non ha compromesso la funzionalità idroelettrica e di regolazione dei bacini.
Misure di una portata spropositata che hanno inevitabilmente richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco di Belluno e Verona che sono al lavoro con due pale gommate, un escavatore e un camion per ripristinare la sicurezza nell’area. Ad intervenire, anche le squadre di Cortina e del distaccamento volontario di San Vito, affinché si possa accelerare il ripristino della percorrenza. Inoltre, ad operare sul posto, anche il personale Enel, impegnato nell’invaso idrico al lago di Mosigo, oltre al presidio di carabinieri, personale Anas e il sindaco, mentre a monte della frana, la zona rimane sotto il controllo di Polizia di stato e Guardia di finanza.
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