Parlare di salute mentale è importante, così come portare avanti campagne di sensibilizzazione su questo problema sociale sempre più diffuso. La rassegna cinematografica ‘Storie di ordinario cervello’ nasce dall’iniziativa del senatore Antonio Guidi, finalizzata a responsabilizzare su questa grande tematica grandi e piccoli.
Oggi, alla Camera di Commercio di Roma, nella sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, si è tenuta la presentazione dell’iniziativa con la partecipazione della Dr.ssa Mariolina Palumbo
psicologa clinica, produttrice del podcast il Salotto di Mariolina a moderare, dottoressa Alessandra Corrias, direttore Generale Fondazione Santo Versace, dottoressa Tiziana Mele, amministratore Delegato Lundbeck Italia, Giuseppe Nicolò, direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Roma 5 e Coordinatore Vicario Tavolo Tecnico Salute Mentale Ministero, Cinzia Niolu, professore Ordinario di Psichiatria, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria Università di Roma “Tor Vergata”, Responsabile UOS SPDC Policlinico Tor Vergata
Dr. Giuseppe Quintavalle, DG Policlinico Tor Vergata e DG ASL Roma 1, Prof. Alberto Siracusano, Professore Ordinario di Psichiatria Università di Roma Policlinico Tor Vergata, Coordinatore Tavolo Tecnico Salute Mentale Ministero, l’Avv. Franco Toffoletto Managing Partner Studio Toffoletto De Luca Tamajo.
Salute mentale: i dati dell’Oms
Cos’è la normalità? Quando si può parlare di malattia? Quattro proiezioni in quattro appuntamenti serali, dal 19 al 22 novembre, cercheranno di rispondere a queste domande sulla salute mentale, il cui impatto è cresciuto rispettivamente del 28% e del 26% rispetto al periodo pre-Covid. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pandemia è stata complice di un aggravamento della situazione, in particolare per quanto riguarda ansia e depressione con circa 1 persona su 8 nel mondo che soffre di disturbi mentali nel 2022.
Salute mentale: le parole del senatore Guidi
Il senatore Antonio Guidi, vicepresidente della commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, dichiara: “Io sono cinefilo seriale quasi maniacale perché credo che il cinema più di altri settori della cultura riesce a sensibilizzare e ad arrivare nell’animo delle persone. In ogni film si nasconde una denuncia sociale e ad esempio, in quello della Cortellesi, ‘C’è ancora domani’, si rivela una straordinaria sorpresa“.
L’impegno del senatore nel promuovere questa iniziativa cinematografica parte proprio da questo: “Il cinema influenza le persone in maniera dolce quasi come carezza. Poi c’è il tema della psichiatria. Io ho avuto la grazia di nascere quasi psichiatra: quando avevo 7 anni – racconta Guidi – nel vivaio dei nonni materni sentivo delle urla orribili, strazianti. I gemiti provenivano dal padiglione delle donne ricoverate nell’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà. Da allora ho stretto un patto con me stesso: decisi di fare lo psichiatra e dare una carezza anche a quelle donne sofferenti.”
“L’evento che parte da questa mattina è per me una vittoria: la presenza di persone attente alla questione della salute mentale. Ridurre il dolore che accompagna le sofferenze mentali, abbattere i pregiudizi e la pericolosità dello stigma che fa vergognare chi soffre. Quello che chiedo a voi è di aiutare chi sta fuori, e di farlo abbattendo gli stigma dell’incurabilità e della pericolosità” ha poi concluso.
Salute mentale: gli interventi
La presentazione della rassegna cinematografica ‘Storie di ordinario cervello’ ha accolto numerosi interventi. Il senatore Roberto Marti ha affermato: “In questo tavolo ci sono professionisti che lavorano in silenzio. Io sono presente oggi per il mio amico Antonio Guidi che per noi è un faro, una persona che ci accompagna e ci suggerisce stimoli di vita importanti. Ringrazio la Fondazione Versace e tutti gli organizzatori per questa opportunità. Il momento che viviamo dal 2020 ad oggi ha fatto emergere ciò che è stato da sempre nascosto. Il mio è un saluto istituzionale ma è anche saluto di cuore su un disagio che va sostenuto, riportato in tutte le realtà. Il cinema è lo strumento più diretto, ma il messaggio lo dobbiamo mandare anche all’interno delle nostre famiglie, della nostra cultura. Sono molto contento di stare qui con voi”.
A seguire, l’intervento dell‘avvocato Toffoletto: “Abbiamo partecipato con entusiasmo, noi ci occupiamo del diritto al lavoro. Partecipiamo alla creazione di progetti che cambiano l’intera organizzazione aziendale e determinano sviluppo. L’interesse anche del datore di lavoro sia quello di avere i suoi dipendenti che stiano bene“.
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole della dottoressa Alessandra Corrias: “La fondazione è nata da poco con lo scopo di aiutare persone svantaggiate socialmente e economicamente. Da un anno di attività come ente filantropico, la fondazione offre un sostegno concreto attraverso dei progetti portati avanti con grande efficacia. Molti hanno come obiettivo l’inclusione sociale. Un esempio è made in carcere, poi la mensa solidale“.