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Roma, grave incidente sulla Tiburtina: morta studentessa 23enne

Si sarebbe verificato un tamponamento tra due auto per motivazioni ancora da comprendere; la 24enne alla guida di una delle auto sarà sottoposta all'esame tossicologico

3 Min di lettura

Nella notte, un violentissimo incidente ha strappato la vita ad una ragazza di appena 23 anni, in auto con altri cinque amici. Il brutale scontro si è verificato nei pressi della stazione Tiburtina, a Roma, dove un’Opel Mokka avrebbe tamponato una Fiat 500, probabilmente ad alta velocità.

La ragazza, seduta al lato passeggero dell’Opel, è sbalzata fuori a causa dell’impatto con il guardrail di cemento, insieme ad uno dei ragazzi seduti nei sedili posteriori. La 23enne è morta sul colpo, mentre l’altro giovane è in gravi condizioni ed attualmente si trova ricoverato all’ospedale di Tor Vergata. Tutti gli altri passeggeri delle due macchine non hanno riportato alcun danno.

La 24enne alla guida verrà sottoposta all’esame tossicologico

Dopo i primi rilievi, la giovane che era alla guida dell’Opel è stata portata, come da prassi, in commissariato e in questi giorni effettuerà delle visite. Bisognerà capire se avesse assunto alcool o droghe, che le avrebbero compromesso la lucidità alla guida, tanto da avere uno scontro così violento. Il sindacato Sulp, della Polizia locale, in una nota ha espresso il proprio cordoglio: “Esprimiamo cordoglio per l’ennesima giovane vita stroncata sulle strade romane”.

Ogni giorno troppe vittime della strada

Sempre nella nota del Sulp si legge una richiesta di intensificazioni di controlli e messa in sicurezza delle strade di Roma che continuano a mietere vittime. “Apprezziamo gli sforzi profusi dal Comando generale del corpo per far sì che i poliziotti locali lavorino in sicurezza, in attesa di protocolli operativi. Le strade romane continuano purtroppo a mietere vittime e devono essere considerate come luoghi di lavoro a rischio”, si legge.

Il Sulp poi chiede maggiori unità, in quanto i controlli andrebbero aumentati su più strade, proprio per evitare tragedie del genere: “Le strade romane continuano purtroppo a mietere vittime e devono essere considerate come luoghi di lavoro a rischio. Dalle campagne di sensibilizzazione, alla presenza di agenti nelle strade con autovelox ed etilometri, gli sforzi non sembrano essere ancora sufficienti per fermare le stragi. Occorre aumentare i controlli, colmando la pianta organica del corpo di polizia cittadino delle 2500 unità che da troppi anni mancano all’appello”.

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