Roma, muore dopo liposuzione: escluso shock anafilattico, ipotesi embolia polmonare

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il medico, l'anestesista e l'infermiera, avrebbero provato prima a praticare le manovre di rianimazione senza chiamare i soccorsi

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Potrebbe essere deceduta a causa di un’embolia polmonare la donna di 46 anni che la scorsa domenica è giunta in condizioni disperate al pronto soccorso del Policlinico Umberto I, dopo essere stata trasporta da un’autoambulanza privata che l’aveva soccorsa in uno studio di medicina estetica in via Franco Roncati 6, nel quartiere Primavalle. La donna avrebbe subito un malore mentre si stava sottoponendo a un intervento di liposuzione nell’ambulatorio privato, prima di morire intorno alle 20.

I primi risultati dell’autopsia avrebbe infatti escluso lo shock anafilattico, ma serviranno ulteriori esami istologici per individuare le cause della morte. La donna sarebbe giunta in ospedale a seguito di una perdita di conoscenza associata ad un’ipotensione marcata e un quadro generale di shock, riconducibile a molteplici cause.

La donna è giunta all’Umberto I in arresto cardiocircolatorio e già intubata, mentre sembra che sul mezzo di soccorso sia stata sottoposta a massaggio cardiaco da parte dell’anestesista ce la accompagnava. La donna si trovava a bordo di un’ambulanza privata, chiamata insieme al 118 ma giunta prima dei soccorritori.

Come riporta Ansa, il titolare della struttura, che si trova in un appartamento in zona Torrevecchia, è un medico cittadino peruviano di 65 anni finito nel registro degli indagati assieme all’anestesista e una infermiera. L’uomo avrebbe precedenti per lesioni riguardo ad interventi avvenuti nel 2006 e nel 2018. Sarebbe stato denunciato da pazienti che si erano sottoposte a liposuzione ed interventi di chirurgia estetica. Inoltre, sembrerebbe che il centro fosse sprovvisto di autorizzazione da 13 anni, visto che la struttura aveva ottenuto l’ultima autorizzazione valida, della durata di cinque anni, nel 2007.

Roma, la ricostruzione dei soccorsi

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il medico, l’anestesista e l’infermiera, avrebbero provato prima a praticare le manovre di rianimazione e in un secondo momento si sarebbero rivolti a un’autombulanza privata con un medico a bordo e al 118. Quando la donna è stata trasportata d’urgenza al policlinico romano, purtroppo per lei non c’è stato più niente da fare. La procura ha iscritto sul registro degli indagati della Polizia, con l’ipotesi di omicidio colposo, le 3 persone che avrebbero operato la donna. L’ambulatorio è stato sequestrato.

La morte della 46enne riaccende i riflettori sulle pratiche negli ambulatori di medicina estetica privati e sull’importanza di protocolli di emergenza adeguati durante gli interventi chirurgici, anche quelli considerati di routine. Sempre a Roma, nel quartiere di Ostia, lo scorso 18 marzo un’altra donna era morta si ipotizza a seguito di un intervento di liposuzione. Simonetta Kalfus, 62 anni, aveva avuto delle complicazioni post-operatorie, che l’hanno portata prima al coma vegetativo e poi al decesso, avvenuto nell’ospedale Grassi del quartiere romano.

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