La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta che vuole chiarire alcuni aspetti legati all’acquisizione del 15% di azione di Monte dei Paschi di Siena tramite Banca Akros. Le azioni sono state rilevate lo scorso novembre da Delfin, di proprietà della famiglia del Vecchio, dal gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di chiudere la questione del Risiko bancario al più presto ma possibile, ma al momento c’è il massimo riserbo sui nomi iscritti nel registro degli indagati.
Da quanto si apprende, le persone e le società presenti nel fascicolo a modello 21 non hanno ricevuto alcuna notifica con le ipotesi di reato. Come riporta Ansa, comunque, sembra che le indagini abbiano avuto inizio a seguito di una querela per diffamazione che è stata presentata da Mediobanca. All’inizio di maggio sono stati acquisiti alcuni documenti in Banca Akros, che però non sarebbe indagata, in quanto avrebbe collocato il pacchetto di azioni di Mps per contro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Guardia di Finanza, grazie ad un ordine di esibizione, ha chiesto anche mail e altre comunicazioni relative all’operazione.
Leggi Anche
Le indagini hanno il compito di comprendere se sia avvenuta oppure no una presunta convergenza di interessi tra gli attori, non dichiarata però al mercato. Risulta comunque che le azioni siano state vendute ad un prezzo congruo. Sulla questione sono al lavoro gli investigatori del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, in collaborazione con i pubblici ministeri Giovanni Polizzi e Luca Gaglio, a loro volta coordinati dall’aggiunto Roberto Pellicano e dal procuratore Marcello Viola.
Risiko bancario: il caso
Lo scorso novembre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto il 15% di Monte dei Paschi di Siena, tramite la “accelerated book building“, ovvero una procedura tramite cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie rilevanti attraverso una tempistica piuttosto veloce.
La quota venduta è stata acquistata per un 8% dal Polo Banco Bpm Anima, mentre il gruppo Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio hanno acquisito ciascuna il 3,5%. Tali acquisti sono avvenuti quasi in contemporanea a hanno ricevuto un’offerta dello stesso “premio“, ovvero il 5%. L’indagine si prospetta di chiarire se via sia l’esistenza o meno di una convergenza tra le parti e se le azioni siano state vendute ad un prezzo congruo.
Risiko bancario, Salvini: “Ho fiducia che tutti stiano facendo il proprio lavoro”
Sull’indagine riguardante il Risiko Bancario è stato interpellato dai cronisti il vicepremier leghista, Matteo Salvini, che ha però preferito non esprimersi. “Ho fiducia che tutti stiano facendo il proprio lavoro“, ha dichiarato il volto della Lega, a margine del Convegno dei Giovani di Confindustria, per poi aggiungere che “per quello che riguarda l’economia e la finanza penso che Giancarlo Giorgetti sia il migliore ministro dell’economia in circolazione e che sia un militante della 30 anni è motivo di orgoglio“.
Salvini però non ha rinunciato ad un affondo. A coloro che ritengono la misura del Golden Power eccessiva, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto: “Le banche stanno macinando decine di miliardi di euro di utili, con extraprofitti che non hanno mai visto nella storia. Gli unici che non si possono lamentare in questo momento sono i banchieri“.
© Riproduzione riservata