Sono ottanta mila le partenze mancate a causa del ritardo per l’ottenimento dei passaporti
Sono ottanta mila le partenze mancate a causa del ritardo per l’ottenimento dei passaporti. Non sono ancora emerse le soluzioni, dopo che a inizio mese la ministra del turismo Daniela Santanchè ha avuto un colloquio con il Ministro degli interni Matteo Piantedosi: le soluzioni concrete non sono state ancora individuate.
I ritardi nel rilascio dei passaporti
Infatti, il tempo per avere un nuovo passaporto ora oscilla da uno a tre mesi, che possono arrivare a sei. Secondo un’indagine realizzata da Udicon, “si tratta di una questione che sta diventando un problema molto serio per i consumatori e per molti addetti ai lavori, a cominciare da quelli del settore turistico. Da alcuni mesi i tempi per ottenere il passaporto si sono allungati sensibilmente e in alcune città è persino difficile fissare un appuntamento”.
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I problemi registrati dagli utenti rimangono gli stessi di tre mesi fa e sono distribuiti equamente da Nord a Sud su tutto il territorio nazionale. In particolare, il 44,4% degli intervistati ha dichiarato di dover aspettare tra uno e tre mesi per ottenere un appuntamento, il 31,5% meno di un mese, il 14,8% tra tre e sei mesi, il 9,3% oltre i sei mesi. Numeri che non cambiano in riferimento ai tempi di attesa per ottenere tutta la documentazione: il 44,4% tra uno e tre mesi, il 25,9 % meno di un mese, il 24,1% tra tre e sei mesi e il 5,6 % più di sei mesi.
Uffici Passaporto delle Questure
Gli Uffici Passaporto delle Questure sono sommersi da una marea di richieste dopo la ripresa dei viaggi a lungo raggio, con disdette, mancate prenotazioni o rinvii da parte dei viaggiatori. Il problema esula anche dal turismo, sfociando al lavoro, ai ricongiungimenti familiari e ai figli che non hanno il passaporto e dipendono dai genitori. “Invece di promuovere nuovi Open Day, che creano inevitabilmente nuove file e ingorghi, bisognerebbe migliorare i servizi al cittadino accelerando sugli strumenti tecnologici, favorendo la transizione digitale, l’efficienza informatica nella pubblica amministrazione e intervenire aumentando il personale specializzato”, commenta l’Udicon.
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