Shock a Reggio Calabria, dove oggi una giovane di circa 25 anni è stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile con l’accusa di aver ucciso i suoi due figli, subito dopo il parto. Inoltre, si sospetta che la donna possa aver partorito anche nel 2022, per poi sbarazzarsi anche di questo piccolo. Nei confronti della donna, il gip ha emesso un’ordinanza di arresti domiciliari con braccialetto elettronico su richiesta della Procura.
Le indagini sulla ragazza hanno avuto inizio lo scorso luglio, quando i genitori della sospettata hanno rinvenuto in un armadio della sua abitazione, in località Pellaro, i corpicini di due neonati avvolti in una coperta. I familiari hanno dichiarato di non essere stati informati e di non essersi resi conto della gravidanza della donna. Questi hanno però sostenuto che la figlia era stata ricoverata presso il Gom di Reggio Calabria, in un periodo precedente al ritrovamento dei due corpi.
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Reggio Calabria, le indagini
La giovane era finita in ospedale a causa di una forte emorragia. La ragazza aveva dichiarato di avere solo un generico malessere fisico, negando categoricamente di essere mai stata incinta. Le indagini avrebbero permesso di portare alla luce alcuni dettagli fondamentali, anche grazie all’analisi di alcuni messaggi scambiata tra la sospettata e il suo fidanzato. Quest’ultimo è indagato per favoreggiamento personale.
Dal quadro indiziario emergerebbe anche la possibilità che i due abbiano vissuto una situazione simile a quella sotto indagini nel 2022. La donna sarebbe rimasta incinta e i due avrebbero avuto forti disaccordi sull’esito della gravidanza. Ad agosto di quell’anno, poi, la ragazza avrebbe partorito e poi soppresso il corpo di questo primo neonato.
Anche alla luce di queste informazioni, la Squadra Mobile, con l’ausilio di unità cinofile specializzate e di un georadar, ha eseguito un decreto di perquisizione negli immobili di dimora dell’arrestata e del fidanzato, così come dei cortili, dei giardini e dei terreni nella disponibilità loro e dei loro famigliari. L’obiettivo di queste analisi è il rinvenimento di ulteriori resti umani, anche riconducibili al neonato partorito nel 2022.
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