Peste suina, l’Ue scuote l’Italia: “Le misure in atto non bastano”

"L'epidemia sembra avanzare più velocemente delle misure e questo fa temere che si diffonda verso Est e Sud verso la Toscana" ha dichiarato l'Eu Veterinary Team della Commissione europea

Redazione
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L’allarme peste suina ha raggiunto anche l’Unione europea, che oggi ha bacchettato l’Italia per le misure insufficienti attuate per porre fine a questa emergenza. L’Eu Veterinary Team della Commissione Ue ha elaborato un report in cui viene analizzata l’espansione della peste suina in Nord Italia, con commenti che potrebbero aiutare il nostro Paese a mettere in atto misure che possano essere realmente utili.

Secondo l’Ue è necessario attuare un piano “comune” e “coordinato” in Lombardia ed Emilia Romana, oltre ad un “urgente piano B esteso per il controllo e l’eradicazione della malattia” perché “l’epidemia sembra avanzare più velocemente delle misure e questo fa temere che si diffonda verso Est e Sud verso la Toscana“. La denuncia maggiore dell’Ue riguarda il fatto che in Italia ogni Regione attui un piano individualistico per la risoluzione dell’emergenza, mentre è necessario “attuare le misure con un coordinamento minimo con i propri vicini“.

L’Ue ha anche bocciato la possibilità di ridurre a zero la popolazione dei cinghiali tramite la caccia, consigliando invece un piano “ben ponderato e pianificato di strategia di caccia che dovrebbe essere sviluppato e coordinato a livello centrale da un gruppo di esperti per l’intera area endemica“. Secondo l’Ue, infatti, la caccia è solo uno strumento e non la soluzione al problema.

Peste suina, in Emilia Romagna abbattuti 750 animali

Nello stesso giorno in cui l’Ue ha messo l’accento sulla situazione emergenziale in Italia, è stato individuato in Emilia Romagna un focolaio di peste suina che ha portato all’abbattimento di 750 animali in via precauzionale. A seguito della notizia del pericolo a Ponte Dell’Olio, in provincia di Piacenza, la Regione ha emanato un’ordinanza che prevede l’istituzione di zone di protezione e sorveglianza entro un raggio di 3 e 10 chilometri dal focolaio per prevenire ulteriori  contagi.

Per ora non sarebbero emersi collegamenti tra questo caso e gli altri focolai registrati in Piemonte e Lombardia, ma l’Emilia Romagna avrebbe avviato  diverse iniziative per arginare la diffusione della peste suina africana, per evitare che altri allevamenti si trovino ad affrontare il problema.

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