Da dicembre gli abitanti dei comuni con meno di 15 mila abitanti potranno rinnovare il loro passaporto presso l’ufficio postale più vicino e non solo presso le questure. Un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per l’umanità, che forse potrà richiedere il rilascio del documento di viaggio senza dover attendere tempi biblici.
Un caos, quello dei passaporti, generato in parte dall’emergenza pandemica che ha causato ritardi nel rilascio di questo documento e in parte dal forte aumento delle richieste dovuto alla Brexit. Un afflusso che il nostro Paese non ha saputo gestire e che è peggiorato di anno in anno. I tempi di attesa oggi arrivano anche fino a sei mesi. L’unica soluzione sembrerebbe quella di presentarsi in questura con la prenotazione del prossimo viaggio fuori dall’Europa, così da poter richiedere la spedizione urgente del documento.
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Passaporto in tempi brevi: il progetto Polis di Poste italiane
Proprio in questo contesto si inserisce il Progetto Polis, un programma di inclusione sociale che si pone due obiettivi: da un lato tentare di portare i servizi telematici della PA all’interno degli uffici postali, con la creazione di “sportelli unici” di prossimità ma solo nei comuni che contano meno di 15 mila abitanti e, dall’altro, prevedere la disposizione di 250 spazi di coworking sul territorio nazionale che creino una rete interconnessa, digitalizzata e smart. Un progetto che cercherà di equiparare lo sviluppo sociale ed economico di circa 7 mila piccoli comuni con quello delle grandi città e che cercherà di porre fine al fenomeno della desertificazione dei piccoli centri.
Per quanto riguarda la creazione degli “sportelli unici”, l’obiettivo da raggiungere è quello di avere nei piccoli comuni uffici postali dotati di nuove tecnologie e strumenti idonei alla fruizione completa e veloce dei servizi postali. In aggiunta a questi gli uffici saranno in grado di gestire l’erogazione di documenti d’identità, certificati anagrafici, certificati giudiziari, certificati previdenziali e molto altro.
A TgPoste il Condirettore generale di Poste italiane ha dichiarato: “Al momento già eroghiamo i servizi dell’Inps, come certificati anagrafici e giudiziario, ma da dicembre potremo erogare i passaporti e da febbraio carte d’identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate”. Tutti questi servizi erogati da un unico ufficio postale permetteranno ai cittadini di spostarsi di meno e quindi di limitare l’emissione di CO2.
Poste Italiane e “Campus Italia”
Un altro progetto non trascurabile è “Campus Italia”, presentato da Poste italiane come una collaborazione con cinquanta tra i principali atenei italiani per la formazione dei dipendenti del gruppo Poste. Sorgeranno nuovi centri di formazione in tutto il Paese che valorizzeranno i dipendenti, i quali potranno sviluppare nuove competenze e ottenere certificazioni.
L’obiettivo è aumentare il numero di dipendenti di Poste italiane, come ha spiegato Giuseppe Lasco: “oggi abbiamo circa 2,5 milioni di persone che vogliono lavorare con noi, rispetto alle 300 mila di qualche anno fa. Questo è significativo del grande percorso che abbiamo intrapreso in questi anni”.
Un miglioramento strutturale dei servizi essenziali svolti da Poste Italiane, che riaccendono la speranza sulla riduzione dei tempi per le richieste dei documenti e della loro spedizione. Per ora i piccoli comuni saranno i primi a godere di queste novità, ma non è da escludere che nei prossimi anni queste novità arriveranno anche nelle grandi città.
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