Parolin sul Conclave: “Capisco il tifo per me ma serve una logica di Fede”

Il cardinale, che è stato tra i più papabili nel corso del Conclave, ha affidato alcune sue riflessioni su Leone XIV e sull'atmosfera respirata nel corso della Sede Vacans

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Credo di non rivelare nessun segreto se scrivo che un lunghissimo e caloroso applauso è seguito a quel ‘accetto’ che lo rendeva il 267mo Papa della Chiesa Cattolica“. Così il cardinale Pietro Parolin, riconfermato provvisoriamente in queste ore alla guida della Segreteria di Stato, descrive gli attimi successivi all’elezione del cardinale Robert Prevost a Papa Leone XIV, in una lettera aperta al Giornale di Vicenza.

Parolin non si limita a definire come siano stati solo i momenti successivi alla consapevolezza che la Sede Apostolica non fosse più vacate, ma racconta anche come siano stati i giorni precedenti, dal decesso di Papa Francesco all’inizio del Conclave nonché l’atmosfera respirata nel mentre dell’isolamento.

Parolin: “Di Prevost mi ha colpito la sua serenità”

Di Prevost, il Segretario di Stato confida di essere stato colpito soprattutto dalla “serenità che traspariva dal suo volto in momenti così intensi e, in un certo senso, ‘drammatici’, perché cambiano totalmente la vita di un uomo“. Il quorum per la nomina è stato raggiunto dopo solo quattro scrutini, e come da previsione del Cardinale Decano, Giovanni Battista Re, è avvenuto nella serata di giovedì 8 maggio.

Il nuovo Papa – assicura Parolin – ha ben presenti i problemi del mondo d’oggi, come ha dimostrato fin dalle sue prime parole sulla Loggia di San Pietro, riferendosi immediatamente alla pace ‘disarmata e disarmante‘”. Il cardinale Parolin ricorda di aver avuto la possibilità “di collaborare direttamente con lui in questi due ultimi anni“, dopo che Bergoglio lo aveva chiamato a Roma per investirlo della nomina a capo del Dicastero per i Vescovi.

Ho potuto sperimentare in lui conoscenza delle situazioni e delle persone, pacatezza nell’argomentazione, equilibrio nella proposta delle soluzioni, rispetto, attenzione e amore per tutti“, sottolinea affettuosamente il Segretario di Stato, sostenendo che Leone XIV, “oltre ovviamente che nella grazia del Signore, troverà nella sua grande esperienza di religioso e di pastore” le risorse per poter svolgere in modo efficace il Ministero che “il Signore gli ha affidato, a bene della Chiesa e dell’umanità intera. Noi – conclude il cardinale vicentino – gli siamo vicini con il nostro affetto, la nostra obbedienza e la nostra preghiera“. Una serie di risorse che Parolin individua anche nell’insegnamento e nella spiritualità di Sant’Agostino, fondatore dell’ordine agostiniano cui appartiene Prevost.

In un messaggio che accompagna la lettera a Il Giornale di Vicenza dopo l’elezione di Papa Leone XIV, Parolin ironizza ma insegna sulla sua “papabilità” fortemente diffusa e espressa da media, fedeli e non, in questi giorni di attesa del nuovo Pontefice. La “tifoserià dei vicentini in mio favore, umanamente comprensibile, penso, alla fine va superata secondo una logica diversa, di fede e di Chiesa“, puntualizza il cardinale.

I prossimi appuntamenti con Papa Leone XIV

Il neoeletto Santo Padre, Leone XIV presiederà domenica 18 maggio la messa di inizio Pontificato, per la quale sono attesi fino a 250mila fedeli e leader da tutto il mondo. Per gli Usa potrebbe esserci il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Mentre, per domenica è in programma il primo Regina Coeli recitato dalla Loggia centrale di San Pietro.

Ieri mattina Prevost ha celebrato la prima messa da Pontefice nella Cappella Sistina insieme a tutti i porporati. Si è trattata di fatto anche della sua prima omelia, le cui parole sono state un ulteriore modo per cercare di scoprire e conoscere il nuovo Papa. Il Pontefice ha confermato provvisoriamente tutti gli incarichi di Curia e resterà per ora nel suo appartamento al Sant’Uffizio, in attesa dei lavori al Palazzo Apostolico.

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