“Aiutare la Chiesa a diventare sempre più vigile, responsabile e compassionevole nella sua missione di proteggere i più vulnerabili tra noi“. Sarà questo il compito affidato all’arcivescovo Thibault Verny, che Papa Leone XIV ha eletto a nuovo Presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.
Un ruolo “grave e sacro“, quello alla guida dell’organismo vaticano responsabile per la prevenzione degli abusi sessuali, che prende il testimone ceduto dal cardinale Sea’n O’Malley, che avendo compiuto 80 anni lascia l’incarico. L’eredità di O’Malley, che ha tenuto le redini della Commissione fin dalla sua istituzione affrontando anche lo scandalo della pedofilia esploso a Boston a inizio anni 2000, è considerata come punto di riferimento nella lotta contro gli abusi nella Chiesa.
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Ed è quindi, in questo solco, che mons. Verny, si inserisce. Un lascito che ha definito come una “leadership coraggiosa e profetica, che ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa e nella società“. Da qui, quindi l’arcivescovo francese di Chambéry e vescovo di Saint-Jean-de Maurienne e di Tarentaise riprenderà il filo, perseguendo la linea dell’ascolto delle vittime, il sostegno alle Chiese locali e un’autentica conversione ecclesiale.
La scelta di Papa Prevost di un vescovo d’Oltralpe rappresenta in un certo senso un’indiretta manifestazione di apprezzamento per il lavoro svolto nella difesa negli ultimi 70 anni del rapporto della Chiesa francese sulla pedofilia del clero. In particolare, anche con il rapporto Ciase ( Commission Indépendante sur les abus sexuels dans l’Eglise), che ha fatto emergere le dinamiche legate alle molestie e alle violenze contestate e che sarebbero avvenute in un lasso di tempo compreso dal 1950 ad oggi.
Come sottolineato dal cardinal O’Malley che ha lavorato a stretto contatto con l’arcivescovo Verny, in qualità di membro della Commissione dal 2022, “sono stato testimone della sua dedizione alla prevenzione degli abusi nella vita della Chiesa“, oltre ad aver fornito “importanti contributi al lavoro della Commissione, l’arcivescovo ha maturato una profonda esperienza collaborando con le forze dell’ordine, le autorità civili e la leadership della Chiesa per garantire responsabilità di fronte ai gravi fallimenti verificatisi in Francia“.
Monsignor Verny, di formazione ingegnere e fisico, è infatti membro della stessa Commissione dal 2022 e dallo stesso anno fino a poche settimane fa è stato presidente del Consiglio dei vescovi francesi per la prevenzione e il contrasto dell’abuso sessuale dei minori, ma già era responsabile del coordinamento della lotta contro gli abusi nella Chiesa, per l’appunto, quando uscì il rapporto della commissione Ciase.
“E’ stato in prima linea nel promuovere guarigione e riconciliazione con i sopravvissuti“, rimarca O’Malley, sottolineando la sua esperienza svolta nel ruolo cruciale nello sviluppo di politiche e “procedure efficaci e culturalmente sensibili per prevenire ogni recidiva di abuso“. Una decisione di Papa Leone XIV che per l’uscente presidente rappresenta una vera e propria “benedizione per tutte le persone“. Monsignor Verny è infatti riconosciuto come un leader collaborativo, “impegnato a far progredire la protezione globale, per assicurare al meglio la sicurezza di coloro che sono affidati alle cure della Chiesa in tutto il mondo“.
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