Papa Francesco: “Per un mondo che crede alla forza di una pace non armata”

Papa Francesco ha invitato alla pace i popoli in guerra e ha ringraziato i presenti dell'aiuto che danno ai cristiani orientali in diaspora

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Papa Francesco ha ricevuto stamattina in udienza in Vaticano i partecipanti alla 97esima sessione plenaria della Roaco, la Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali, dove ha affrontato principalmente le tematiche dei conflitti nel mondo e dei cristiani orientali in diaspora.

La Roaco è un Comitato che riunisce le Agenzie-Opere di vari Paesi del mondo che si impegnano al sostegno finanziario in vari settori del clero e dei fedeli cattolici orientali a Roma e nei diversi paesi d’origine.

Papa Francesco
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Papa Francesco: “Fermate le guerre, la violenza non porterà mai la pace”

Il Papa si è scagliato contro le guerre e contro chi trae vantaggi da esse. Ha pregato più volte di fermare le guerre in corso, suggerendo che l’unica via per un futuro stabile è fatta di dialoghi e incontri per consentire la convivenza tra popoli diversi. La guerra invece porta solo a sconfitte, perché il conflitto in sé è una sconfitta.

Il Pontefice invita all’ascolto di chi soffre le conseguenze delle guerre, come le vittime e i bisognosi, ma è fondamentale ascoltare anche i giovani, la gente comune e i popoli che sono stanchi “delle retoriche belliciste, degli sterili ritornelli che incolpano sempre gli altri dividendo il mondo in buoni e cattivi, di leader che fanno fatica a mettersi attorno a un tavolo per trovare mediazioni e favorire soluzioni”.

Riguardo l’Ucraina Papa Francesco ha dichiarato di pregare continuamente affinché “si aprano spiragli di pace per quella cara popolazione, vengano liberati i prigionieri di guerra e rimpatriati i bambini“. Bisognerebbe sempre promuovere la pace e liberare chi è recluso, perché per il Papa questi sono i “segni distintivi della fede cristiana, che non può essere ridotta a strumento di potere”.

Bergoglio riflette poi sulla situazione in Terra Santa dove con grande dispiacere sottolinea come questa si stia spopolando di cristiani: “Li’, dove tutto è iniziato, dove gli Apostoli hanno ricevuto il mandato di andare nel mondo ad annunciare il Vangelo, oggi i fedeli di tutto il mondo sono chiamati a far sentire la loro vicinanza; e a incoraggiare i cristiani, lì e nell’intero Medio Oriente, a essere più forti della tentazione di abbandonare le loro terre, dilaniate dai conflitti”.

Papa Francesco e le Chiese “martiriali”

Il Pontefice parla delle tante Chiese orientali che sono diventate “martiriali”, poiché segnate da conflitti e violenze. “Pensiamo ad alcuni luoghi dove dimorano: alla Terra Santa, all’Ucraina; alla Siria, al Libano, all’intero Medio Oriente; al Caucaso e al Tigray”, sono tutti luoghi toccati dai conflitti e in cui vivono buona parte dei cattolici orientali.

Quindi l’invito è quello di non restare differenti a queste sofferenze dei fedeli orientali: “Voi della Roaco siete le mani che danno carne” alla Parola di Dio, “mani che portano aiuto, risollevando chi soffre. Per questo vi riunite: non per fare discorsi e teorie, non per sviluppare analisi geopolitiche, ma per trovare i modi migliori per farvi vicini e alleviare le sofferenze dei nostri fratelli e sorelle orientali“. Papa Francesco prega con tutto il cuore i partecipanti all’assemblea di continuare a sostenere clero e fedeli nelle Chiese orientali cattoliche, facendo loro ricordare di restare sempre radicati al Vangelo.

Le sue parole sono impregnate di dolore per le disgrazie altrui e di forza che cerca di dare ai partecipanti all’assemblea per continuare le loro missioni: “Con il vostro supporto, possano contribuire a supplire a ciò che il potere civile dovrebbe garantire ai più deboli, ai più miseri, ma che non può, non sa o non vuole assicurare. Siate di stimolo perché il clero e i religiosi tendano sempre l’orecchio al grido dei loro popoli, ammirevoli per fede, anteponendo il Vangelo a dissensi o a interessi personali, per essere uniti nel promuovere il bene, perché tutti nella Chiesa siamo di Cristo e Cristo è di Dio”.

Infine il Pontefice ha ringraziato i presenti per tutto ciò che fanno: Siete evangelizzatori, partecipi della missione della Chiesa, portatori dell’amore di Gesù. Siete seminatori di speranza, testimoni chiamati, nello stile del Vangelo, a operare con mitezza e senza clamore. Quasi tutto quello che fate non risalta agli occhi del mondo, ma è gradito a quelli di Dio”. Li ringrazia di contrastare l’odio e la violenza con le opere di aiuto e pace, cosa che sicuramente sarà “profezia di un mondo diverso, che non crede alla legge del più forte, ma alla forza di una pace non armata“.

I ringraziamenti di Papa Francesco vanno anche a coloro che fanno parte delle diocesi latine per aver accolto i cristiani d’Oriente in diaspora, in fuga dalla loro terra natale a causa dei conflitti. E per aver rispettato le loro tradizioni e identità religiose. “Incoraggio il Dicastero a lavorare su questo aspetto, anche definendo principi e norme che aiutino i Pastori latini a sostenere gli orientali cattolici della diaspora” ha aggiunto.

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