Papa Francesco, iniziati i due mesi di recupero. Parolin: “Deve riposare, gli sottoporremo solo questioni importanti”

Il Santo Padre è ricoverato al policlinico "Gemelli" dallo scorso 14 febbraio a causa di un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, dovuto ad una infezione polimicrobica che gli avrebbe provocato una polmonite bilaterale

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Papa Francesco ieri è ufficialmente arrivato a Casa Santa Marta, subito dopo essersi mostrato nuovamente in pubblico affacciandosi, come annunciato, dal balconcino della sua camera al Gemelli. Visibilmente di buonumore, ha salutato la folla di fedeli radunata nella piazza del Policlinico e scherzato con una signora che aveva portato un mazzo di fiori gialli. Ringraziando per le preghiere ricevute, il Santo Padre ha poi benedetto la folla.

Papa Francesco si affaccia dal Gemelli
Papa Francesco si affaccia dal Gemelli

Il pontefice è quindi stato ufficialmente dimesso e ha dato inizio al suo periodo di convalescenza. Come annunciato dai medici del Gemelli, il Santo Padre avrà bisogno di circa due mesi per riprendersi completamente. Si presume, quindi, che Papa Francesco non celebrerà i riti della Santa Pasqua. Intanto, sul caso si è espresso anche il cardinale Pietro Parolin, che ha evidenziato come il Vaticano abbia intenzione di lasciare il Papa in una condizione di tranquillità, per cui saranno a lui sottoposte solamente le questioni più importanti“.

A Santa Marta, il Pontefice continuerà con la fisioterapia motoria e respiratoria, a cui finora è stato sottoposto in ospedale. L’obiettivo è quello di permettergli di tornare a parlare senza fatica e possibilmente di tornare anche a camminare.

La visita a sorpresa a Santa Maria Maggiore

Dopo aver salutato con grande affetto l’intero entourage di medici che lo hanno seguito e curato in questi 38 giorni di degenza, il Pontefice avrebbe dovuto dirigersi direttamente verso la residenza vaticana, invece nel tragitto, a pochi metri dal Vaticano, ha chiesto di cambiare percorso. Così, dopo essere stato dimesso, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove è solito recarsi prima dei viaggi internazionali per pregare la Madonna e deporre dei fiori in segno di ringraziamento e devozione.

Era, infatti, tutto pronto per il suo arrivo in Vaticano presso l’ingresso del Perugino, dove invece il corteo si è fermato per raggiungerlo verso il quartiere di San Giovanni. Un inaspettato cambio di programma che è segnale della sua vitalità e voglia di riprendere a vivere secondo le sue abitudini.

Fuori le Mura vaticane, Padre Enzo Fortunato ha parlato dell’importanza del donarsi, della speranza e dell’attenzione verso il prossimo, che il Papa non ha mai perso. “La preghiera mariana ha sostenuto il Pontefice in questo periodo, la più bella perché è la preghiera rivolta alla propria Madre, Vergine Maria“, ha spiegato Padre Fortunato riferendosi alla deviazione verso la Basilica. In riferimento a come si immagina possa cambiare il Pontificato, il Presidente Pontificio comitato per la GMB, ha affermato che nei due mesi di convalescenza che si prospettano saranno un periodo in cui “bisognerà attendere per comprendere il cammino che si potrà percorrere“, ribadendo che il Papa fin dal primo giorno di ricovero ha chiesto che venisse raccontata la verità sulle sue condizioni.

Giungono anche i primi auguri, come il messaggio del Presidente del Consiglio. “Felice di sapere che Papa Francesco stia tornando in Vaticano. – ha affermato Giorgia Meloni sui social – A lui vanno un pensiero speciale e i migliori auguri, con affetto e gratitudine per il suo instancabile impegno e la sua guida preziosa“.

Le dimissioni del Papa dal Gemelli

La notizia tanto attesa e sperata era finalmente giunta ieri: “Il Papa sarà dimesso e tornerà a Casa Santa Marta“. Questo l’annuncio di ieri dei medici del Policlinico Gemelli che hanno in cura dal 14 febbraio il Santo Padre. In condizioni stabili da ormai due settimane, Bergoglio potrà ora spostarsi nella residenza vaticana dove proseguirà le terapie e inizierà un periodo di convalescenza che il prof. Sergio Alfieri ha spiegato essere di almeno due mesi.

Intanto cresce l’attesa per il momento in cui il Pontefice tornerà a mostrarsi in pubblico. Intorno alla 12 di oggi, a seguito della conclusione dell’Angelus, Papa Francesco si affaccerà dal decimo piano del Policlinico per un breve saluto e una benedizione ai fedeli. Il Santo Padre non pronuncerà l’omelia, che sarà diffusa per la sesta domenica di fila in forma scritta. Poi, “appena possibile prenderà la strada di Santa Marta“, ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Per la presenza o meno del Papa ai riti di Pasqua o per altri eventi futuri come la canonizzazione di Carlo Acutis del 27 aprile, il direttore ha spiegato che “si valuteranno i miglioramenti“. In centinaia si sono già riuniti nel piazzale dell’ospedale romano, in attesa della comparizione del Pontefice.

Il briefing dei medici

Il Pontefice “era contentissimo, era da tre o quattro giorni che ci chiedeva quando quando poteva tornare a casa“, così i medici hanno descritto la sua reazione all’annuncio delle dimissioni dall’ospedale. Per quanto riguarda il suo umore “in questo periodo – spiega il prof. Alfieri – certo quando è stato sofferente reagiva meno“, ma poi quando “siamo andati ad auscultarlo al torace e gli abbiamo chiesto come stava e lui ha risposto ‘sono ancora vivo’ abbiamo capito che stava ancora bene e aveva ripreso anche il buonumore“.

Il responsabile dell’equipe medica che ha seguito il Papa in questo periodo, ha poi auspicato che il recupero della parola possa avvenire in “tempi brevi“. Luigi Carbone, referente medico di Santa Marta, ha precisato che non ci sono “paure” in relazione alle condizioni attuali del Pontefice ma essendo un paziente di 88 anni, “potrebbero esserci delle riacutizzazioni”.

E quindi, Papa Francesco uscirà in quella che i medici nel corso del briefing stampa al Gemelli hanno descritto come “convalescenza protetta“, ovvero, il Santo Padre dovrà stare a risposo assoluto nei futuri due mesi di recupero e sono sconsigliate attività che potrebbero recare “sforzo” oltre all’evitare di “incontrare fin da subito gruppi di persone“.

In questo secondo incontro dei medici con la stampa da quanto il Pontefice è ricoverato, l’equipe ha informato che le infezioni più gravi risultano risolte, “alcuni virus si sono ridotti, alcuni miceti si sono ridotti ma per eliminarli del tutto ci vorrà ancora molto tempo“. In merito, invece, alla polmonite bilaterale, i medici hanno riferito che il Papa è guarito.

Papa Francesco, le condizioni nella sesta settimana di ricovero

Papa Francesco “sta molto bene ma l’ossigeno ad alti flussi secca tutto. Deve imparare di nuovo a parlare ma lo stato dell’organismo è come prima“, informa il Cardinale prefetto della Fede, Victor Manuel Fernandez, a margine della presentazione del Papa, Viva la Poesia. In Vaticano ciò viene interpretato con il fatto che “quando hai meno ossigeno devi dosare meglio l’aria per articolare le parole e le frasi, ha spiegato Fernandez aggiungendo che la fisioterapia respiratoria serve anche a questo.

Alla domanda se sarà in Vaticano per Pasqua, il teologo di riferimento di Bergoglio e tra ha risposto che potrebbe tornare ma i medici vogliono essere al “cento per cento sicuri” perché “lui pensa che nel poco tempo che rimane vuole spendersi tutto per gli altri e non per se stesso“. Il cardinale ha poi ricordato che il Papa inizialmente “non voleva andare in ospedale, l’hanno convinto amici molto vicini, non so che parolacce hanno usato…“, ha scherzato il Cardinal Fernandez. “Comincia una nuova tappa – ha proseguito – e lui è un uomo di sorprese“. E alla domanda se tra le sorprese potrebbero esserci le dimissioni il cardinale argentino ha risposto con un netto: “Non credo veramente, quello no“.

Ad ogni modo, la polmonite bilaterale che ha colpito il Pontefice è “attualmente sotto controllo“. Una buona notizia che si aggiunge al trend positivo di questi ultimi giorni che ha visto il Papa in continui “lievi miglioramenti“, sia per quanto riguarda la situazione respiratoria che quella motoria. Condizioni confermate anche dal bollettino di ieri sera. Le sue condizioni restano stabili ma, ancora, non si può parlare di eventuali dimissioni dal Policlinico Gemelli. “Per l’Angelus al momento si prevede la forma solo scritta per la sesta domenica“, recita il bollettino odierno.

Inoltre, è stato confermato che è stata “sospesa la ventilazione meccanica di notte“. Il prossimo bollettino, secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa vaticana, uscirà lunedì prossimo, nel weekend non verranno fornite notizie sulla salute del Papa.

La lettera di Sergio Mattarella

Nella giornata che segna l’inizio del 13esimo anno di pontificato di Papa Francesco, attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, il Presidente Sergio Mattarella ha inviato una lettera di augurio e ringraziamento al Santo Padre, in cui ha voluto sottolineare come, “mentre a livello internazionale sembrano affievolirsi le ragioni del Diritto e di una corretta articolazione della convivenza tra gli Stati, la Sua voce è e resta più che mai necessaria.

Il Capo dello Stato ha poi evidenziato come le istituzioni e il popolo italiano “Le è riconoscente per questi dodici anni nei quali ha offerto la più autentica testimonianza dei valori evangelici“, garantendo un servizio costante non solo alla Chiesa cattolica ma all’umanità tutta. Il Presidente della Repubblica ha poi rinnovato al Pontefice gli auguri di ogni benessere in un momento piuttosto complesso, viste le conseguenze che la polmonite bilaterale ha causato al suo corpo.

Papa Francesco concelebra la Santa Messa domenicale al Policlinico

La mattina della domenica scorsa le condizioni stabili di Papa Francesco gli hanno permesso di avere le energie necessarie per concelebrare la Santa Messa domenicale nella cappellina del Policlinico Gemelli. Un momento che è stato diffuso con uno scatto ritraente il Santo Padre raccolto in preghiera davanti all’Altare. Si tratta della prima foto di Bergoglio da quando è stato ricoverato lo scorso 14 febbraio.

Ma questa domenica è stata speciale anche per altro motivo. Il Pontefice è stato sorpreso dalla presenza di una delegazione di circa trecento bambini nel piazzale del Policlinico Gemelli. Una carezza simbolica di tutti i piccoli che in questo mese hanno fatto sentire la propria vicinanza con i loro pensieri e disegni con l’augurio di pronta guarigione. Un gruppo di bambini della delegazione guidata da Padre Enzo Fortunato, Presidente del Pontificio Comitato della Giornata Mondiale dei Bambini, ha portato un mazzo di rose bianche nella cappellina del Gemelli.

L’Angelus tra sofferenza e speranza

Sto affrontando un periodo di prova, – ha rivelato il Pontefice nel testo dell’Angelus divulgato – e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza” che non muore mai.

Infatti, “quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili!“. Papa Francesco ha poi invitato i fedeli a lodare il Signore, “che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore“.

Poi, il ringraziamento affettuoso per le preghiere ricevute, per i fedeli dediti al Santo Padre, nonché ai “carissimi bambini”. “Il Papa vi vuole bene – si legge nel testo – e aspetta sempre di incontrarvi“. Inoltre, Bergoglio ha rilanciato il suo invito alla preghiera dedicata alla pace, “specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo“. E l’appello di pregare anche per la Chiesa che, come spiegato dal Papa, è chiamata a “tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale“.

Le condizioni attuali del Papa

Le condizioni di Papa Francesco restano stazionarie. Il quadro è ancora complesso, ma sembrerebbe che il Pontefice si stia dirigendo lentamente e gradualmente verso la guarigione. Infatti, la Sala Stampa vaticana riferisce che con questa stabilità riscontrata, sono stati confermati i progressi evidenziati nell’ultima settimana. Ad un mese dal suo ricovero, dopo momenti di crisi e condizioni piuttosto preoccupanti, il Santo Padre inizia quindi a migliorare.

Proprio in considerazione delle condizioni rincuoranti, il numero dei bollettini medici si è ridotto drasticamente, il prossimo tornerà difatti tra martedì e mercoledì. I medici si dicono “prudenti” e pur non escludendo un nuovo punto stampa, non lo ritengono imminente proprio perché Papa Francesco non sta affrontando un nuovo scenario clinico. Il team di specialisti che segue il Pontefice, poi, ha specificato che “servirà tempo per il recupero delle energie e delle forze“.

Lo scenario descritto permette al Pontefice di continuare a effettuare la terapia farmacologica, la fisioterapia respiratoria e la fisioterapia motoria attiva senza troppe complicazioni e che “allo stato, fanno registrare ulteriori, graduali, miglioramenti“, nonostante la Sala stampa vaticana ribadisca che “ci vuole tempo affinché un ottantenne colpito dal polmonite bilaterale recuperi“. Al contempo, però si riduce progressivamente la necessità di ventilazione meccanica non invasiva nelle ore notturne.

Si tirano dunque sospiri di sollievo, soprattutto in seguito all’esito della radiografia al torace effettuatala scorsa settimana, che “ha confermato radiologicamente i miglioramenti registrati nei giorni precedenti“. Il Pontefice continua ad effettuare l’ossigenoterapia ad alti flussi durante il giorno e la ventilazione meccanica non invasiva durante il riposo notturno.

Dunque, “l’umore buono” di Papa Francesco si mantiene vispo, grazie anche alla sorpresa organizzata dal personale sanitario del Policlinico Gemelli, che ha deciso di festeggiare i suoi 12 anni di pontificato con torta e candeline.

I medici sciolgono la prognosi

Dopo 25 giorni di ricovero, i medici del Policlinico Gemelli di Roma hanno sciolto la prognosi per Papa Francesco, questo in considerazione di un quadro clinico che seppur complesso è andato, negli ultimi giorni, in costante miglioramento, così gli esami del sangue, così l’osservazione clinica generale condotta dai medici, nonché la risposta alla terapia farmacologica alla quale è sottoposto il Pontefice per la polmonite bilaterale, causa del suo ricovero del 14 febbraio scorso.

Il bollettino diramato ieri sera dalla sala stampa vaticana apre dicendo che le condizioni cliniche del Santo Padre “continuano ad essere stabili, ma i miglioramenti registrati nei giorni scorsi si sono ulteriormente consolidati” come confermato dall’esito di una serie di esami svolti. Motivo per cui, i medici hanno deciso di sciogliere la prognosi. E’ ancora presto, però, parlare di dimissioni dal Policlinico. Infatti, già questa mattina da fonti vaticane, si era fatto capire che non era ancora il momento di parlare di un ritorno a Casa Santa Marta, dove Papa Francesco vive in Vaticano.

I medici, difatti, hanno spiegato apertamente nel bollettino che “in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo, presentato al ricovero, sarà necessario continuare con ulteriori giorni la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero“. Ma non viene ancora definito per quanto tempo il Pontefice dovrà rimanere in ospedale.

Nel pomeriggio di oggi, Bergoglio si è collegato con l’Aula Paolo VI per seguire gli esercizi spirituali con la Curia. Secondo quanto dichiarato dal Vaticano, il Papa poteva vedere in video i presenti ma coloro che si trovavano nell’Aula non hanno avuto la possibilità di vedere il Pontefice. Anche questa notte, il Pontefice è riuscito a dormire senza particolari problematiche.

Papa Francesco, cosa significano le condizioni stabili

Il bollettino di ieri sulle condizioni di salute di Papa Francesco non ha portato con sé eccessive evoluzioni. Questa stessa stabilità è stata interpretata dai medici come “una buona risposta alla terapia che gli è stata somministrata“. Inoltre, il team medico del Policlinico Gemelli di Roma ha sostenuto che si sarebbe davanti ad un “graduale, lieve miglioramento“. Una notizia più che rincuorante, che dissipa solo in parte le preoccupazioni sulle condizioni del Santo Padre.

Sua santità continua ad alternare la ventilazione meccanica durante la notte e la terapia ad alti flussi di ossigeno durante il giorno. Domenica ha ricevuto la visita dei cardinali Parolin e Pena Parra che ciclicamente lo aggiornano sulle condizioni della Chiesa e del mondo. Fonti vaticane confermano il buon umore del Santo Padre. Il Pontefice, nel corso dell’Angelus del 9 marzo, diffuso in forma scritta, ha fatto riferimento al suo “prolungato ricovero“, sottolineando che con esso ha sperimentato “la premura del servizio e la tenerezza della cura“.

Secondo quanto si legge nel bollettino, Bergoglio continua a non presentare febbre e i suoi scambi gassosi sarebbero migliorati. Inoltre, gli esami ematochimici ed ematocitometrici si confermano stabili. Nonostante queste novità, i medici hanno preferito non sciogliere la prognosi e continuare a valutare la situazione.

Il Pontefice è ricoverato dallo scorso 14 febbraio e dopo un periodo di criticità, rappresentato da crisi respiratorie ed un episodio di broncospasmo, ora sembra trovarsi in una situazione di stabilità. Da giorni, invece, il Papa sembra non presentare più questi episodi critici. Questa notte il Santo Padre non ha incontrato difficoltà di alcun tipo ed è riuscito a riposare.

Per quanto riguarda un nuovo briefing con i medici del Gemelli, la Sala Stampa non smentisce la possibilità ma chiarisce che non sarà imminente. Ci sono “elementi che indicano miglioramenti” ma i medici sono cauti e aspettano per comunicare una prognosi.

La voce del Papa trasmessa a San Pietro

Papa Francesco ha voluto ringraziare personalmente i fedeli per la loro vicinanza e le loro preghiere attraverso un audio registrato e diffuso a San Pietro nel corso del rosario che si sta svolgendo questa sera. La voce del Papa è provata, sottile e molto affannata, ma riesce comunque a trasmettere una nuova tranquillità e un certo coraggio nei cattolici di tutto il mondo.

Vi ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi  accompagno da qui“, ha dichiarato Bergoglio con una certa fatica, prima di aggiungere: “Che Dio vi benedica e che la Vergine vi  custodisca. Grazie“. Un messaggio brevissimo introdotto dal cardinale Fernandez Artime, che guida il rosario di questa sera, e salutato dall’applauso dei fedeli e dei cardinali presenti in piazza.

Le condizioni del pontefice nel corso della settimana

La notte tra mercoledì e giovedì è trascorsa in modo tranquillo e Papa Francesco sta ancora riposando. Lo conferma il bollettino rilasciato dalla stampa vaticana, che segue le condizioni di salute del Pontefice dal policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato dal 14 febbraio. Secondo quanto comunicato ieri, il Pontefice non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. Inoltre, non è stata registrata febbre e il Santo Padre è rimasto vigile, collaborante alle terapie e orientato. Bergoglio è sottoposto all’utilizzo di ventilazione meccanica per riposare meglio nella notte, come riferito dalla Sala stampa della Santa Sede.

Inoltre, è stato sottolineato che il Pontefice ha proseguito le terapie a base di ossigeno, ma non più attraverso la ventilazione meccanica. Il Santo Padre, infatti, sarebbe tornato ad utilizzare i naselli, che permettono di garantire al suo corpo l’apporto di ossigeno ad alti flussi. Nella notte, però, è stata nuovamente utilizzata la ventilazione meccanica attraverso la maschera, in quanto durante il sonno si è più passivi e serve quindi più assistenza. Al momento la prognosi dei medici resta riservata.

Si tratta di notizie confortanti, dopo la paura che aveva scatenato il bollettino rilasciato ieri dal policlinico Gemelli di Roma. Nel corso della giornata, infatti, Bergoglio aveva sofferto due episodi di insufficienza respiratoria acuta, che hanno costretto l’equipe medica a procedere con la ventilazione meccanica non invasiva.

Secondo quanto spiegato dal Vaticano, i problemi respiratori sarebbero stati causati da un importante accumulo di muco e conseguente broncospasmo. Da qui la necessità di intervenire per aspirare le abbondanti secrezioni. Ad ogni modo, il Pontefice è “sempre rimasto vigile, orientato e collaborante” mentre la prognosi continua a rimanere riservata.

Monsignor Pena Parra: “Il Papa è consolato dalla preghiera”

Sulle condizioni del Pontefice si è espresso il Monsignor Edgar Pena Parra, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, tra i pochi collaboratori ammessi a far visita a Papa Francesco al Gemelli. “Sua Santità è consolato dalla preghiera del popolo di Dio e questa è la cosa più importante di tutte“, ha sostenuto, aggiungendo che nel corso delle visite il Santo padre si è sempre dimostrato riconoscente per l’abbraccio spiritale ricevuto dai fedeli.

Il virologo Pregliasco: “Situazione resta critica”

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, “è chiaro che se le cose non migliorano una delle possibilità potrebbe essere la necessità di intubazione“. Ma si sarebbe nel campo delle ipotesi future, puntualizza l’esperto all’Adnkronos Salute. “Al momento dobbiamo solo aspettare e verificare l’efficacia della terapia antibiotica”, sottolinea il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano.

Pregliasco non nega che “continua a essere critica la situazione” di Papa Francesco, in quanto “non si vede la fine della problematica di base e quindi del coinvolgimento dei polmoni“. Infatti, come spiegato dal virologo le crisi di oggi sarebbero elementi collegati a questa persistenza dei problemi respiratori, alla polmonite che sembra non risolversi.

Venerdì scorso le condizioni di salute di Papa Francesco si erano già aggravate quando era stata registrata una crisi isolata di broncospasmo, ma la situazione clinica del Pontefice era stabile, nonostante il dichiarato “rischio di criticità“. Avevano fatto ben sperare anche gli esiti positivi delle ultime analisi che non avevano riscontrato conseguenze dirette dalla crisi di broncospasmo.

L’angelus di Papa Francesco

Nonostante il Pontefice sia vigile, si muova e si alimenti senza complicazioni, anche questa domenica l’Angelus è arrivato in forma scritta. Il Papa ha mandato un messaggio di speranza ai fedeli preoccupati per le sue condizioni, decidendo di concludere la sua omelia scritta con un “arrivederci“. Una parola carica di significato, che permette ai cattolici di sperare di rivedere presto dal vivo il Santo Padre.

All’interno dell’Angelus, poi, Papa Francesco ha voluto ringraziare tutti coloro che in queste due settimane lo hanno sostenuto, con pensieri e preghiere. “Grazie, sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come ‘portato’ e sostenuto da tutto il popolo di Dio“. Nel testo non è poi mancato un riferimento alle guerre in corso, che “da un letto di ospedale appaiono ancora più assurde“.

Nella giornata di oggi Papa Francesco ha ricevuto la visita del Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e del Sostituto monsignor Edgar Pena Parra, come riferito dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Il bollettino di sabato sera

Quindi, dopo la sconvolgente notizia di ieri mattina determinata anche dall’episodio di vomito con inalazione e “repentino peggioramento del quadro respiratorio“, il bollettino di ieri sera ha rincuorato descrivendo il Papa senza febbre e non mostrerebbe leucocitosi. Nel corso della giornata, infatti, il Santo Padre ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi.

Il Papa, sempre vigile ed orientato, ha continuato ad alimentarsi ed ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente alla procedura, non presentando fortunatamente nuovi episodi di broncospasmo. Nel pomeriggio avrebbe anche ricevuto l’Eucarestia, per poi dedicarsi alla preghiera. Come riferito ancora dal bollettino serale, la prognosi resta ad ogni modo riservata.

Il quadro della salute di Bergoglio resta dunque complesso, anche se sembra che la crisi avuta venerdì non abbia coinvolto altri organi. I medici del policlinico Gemelli di Roma hanno sottolineato che Papa Francesco non sarebbe ancora fuori pericolo e che è necessario attendere altre 24 ore per valutare le possibili ripercussioni causate dal broncospasmo. Inoltre, fonti vaticane hanno chiarito che lo spasmo non è collegato a problemi di alimentazione, in quanto si sarebbe verificato nei bronchi e non nello stomaco.

Le condizioni del Papa: il broncospasmo

Il Santo Padre, secondo quanto riportato dal bollettino del policlinico Gemelli di Roma, è rimasto vigile e orientato per tutto il tempo, collaborando con le manovre dei medici. Il Papa è stato immediatamente broncoaspirato ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, “con una buona risposta sugli scambi gassosi“. La prognosi dei medici rimane riservata. Secondo fonti vaticane, saranno necessari uno o due giorni per comprendere se la crisi odierna abbia causato un peggioramento delle condizioni di salute di Sua Santità.

Solo 24 ore fa, l’ultimo bollettino sulle condizioni cliniche di Papa Francesco aveva per la prima volta parlato di un quadro in effettivo miglioramento. “Non si parla di condizione critica, quindi si può dire che si sia usciti dalla fase più difficile“, avevano infatti sottolineato fonti vaticane, commentando quanto rilasciato dai medici. Il team di specialisti che segue il ricovero del Pontefice, comunque, non aveva voluto sciogliere la prognosi, sottolineando che il quadro resta complesso e la situazione preoccupante.

Al rito delle Ceneri, il Pontefice sostituito dal Cardinale De Donatis

Il Vaticano sembra si stia preparando ad un’assenza prolungata del Papa, visto che per il momento non è chiaro quando il Pontefice potrà tornare alle sue mansioni normali. In occasione dei riti delle Ceneri all’Aventino, che si terranno il prossimo 5 marzo, è stato deciso che il Penitenziere Maggiore, il Cardinale Angelo De Donatis, presiederà le celebrazioni al posto del Santo Padre.

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Il Cardinale Angelo De Donatis

Lo riferisce un bollettino rilasciato dalla Sala Stampa vaticana, che riporta anche un programma dell’evento. Secondo quanto dichiarato, alle 16:30 inizierà la liturgia “stazionale” nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, a cui farà seguito poi la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina. Al termine della processione, a cui prenderanno parte i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i monaci benedettini di Sant’Anselmo, i padri domenicani di Santa Sabina e alcuni fedeli, si terrà la celebrazione eucaristica con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.

Il Papa prosegue fisioterapia e ossigeno ad alti flussi

Sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi“, ha dichiarato il bollettino di giovedì 27 febbraio, dove è stato anche confermato che il Papa ha alternato le terapia dell’ossigeno ad alti flussi con la ventimask. Il Santo Padre ha dedicato la mattinata alla fisioterapia respiratoria e al riposo, mentre nel pomeriggio si è raccolto in preghiera  nella Cappellina dell’appartamento privato, dove ha ricevuto anche l’Eucarestia, per poi concentrarsi sul lavoro.

Per ora non è chiaro quanto durerà ancora il ricovero di Bergoglio. Il Vaticano ha però confermato l’annullamento dell’udienza Giubilare che era prevista per il prossimo sabato. Il bollettino rilasciato giovedì mattina ha riportato che il Pontefice avrebbe trascorso la sua tredicesima notte di ricovero senza particolari problematiche. Dopo l’aggravamento dello scorso sabato, quando il Santo Padre ebbe una serie di crisi respiratorie asmatiformi, il Pontefice si trovava in una situazione più stabile.

La seconda Tac effettuata dal Papa nella serata di martedì avrebbe evidenziato “una normale evoluzione del quadro fisiologico polmonare“, mentre gli esami del sangue condotti ieri avrebbero confermato il miglioramento.

I “leggeri miglioramenti” degli ultimi tre giorni

Un “lieve miglioramento” nelle condizioni del Papa è stato registrato negli scorsi giorni, caratterizzati dall’assenza di episodi di crisi respiratorie asmatiformi e da esami del sangue senza particolari problematiche. Il Papa è rimasto inoltre “non sofferente“. Per quanto riguarda l’insufficienza renale, il quadro non desterebbe preoccupazione. I medici hanno però confermato che per il momento il Santo Padre è ancora sottoposto a ossigenoterapia.

Fonti vaticane hanno poi smentito la notizia diffusa da testate francesi per cui sarebbe stato previsto un trasferimento del Pontefice nell’ospedale dell’Isola Tiberina. L’appartamento messo a disposizione dalla struttura sarebbe in realtà riservato ai paziente solventi.

Il bollettino dei giorni scorsi si era limitato a chiarire che Bergoglio aveva passato notti tranquille e che aveva preferito riposare più a lungo del solito ma rimanendo di “buon umore“. Inoltre, era stato riferito che Bergoglio non necessitasse più di trasfusioni, ma nonostante i miglioramenti i medici hanno preferito non sciogliere la prognosi.

Il peggioramento del Papa lo scorso sabato

Le condizioni di salute del Papa hanno iniziato ad aggravarsi nella giornata di sabato. Il bollettino della sera ha infatti annunciato una “crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo“, che quindi ha richiesto l’applicazione di ossigeno ad alti flussi. Inoltre, gli esami del sangue svolti hanno evidenziato una “piastrinopenia“, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di trasfusioni di sangue al Santo Padre. Nel corso della mattinata di ieri, il Pontefice ha mostrato un primo miglioramento.

Nonostante la situazione, il Pontefice è rimasto vigile ed ha deciso di trascorrere la giornata di sabato in poltrona, anche se con più fatica rispetto ai giorni precedenti. Ieri è riuscito ad assistere alla messa che si è svolta nella cappella al decimo piano del policlinico “Gemelli”.

Il rosario in piazza San Pietro con il Cardinale Parolin

Questa sera è previsto in Piazza San Pietro a Roma un rosario dedicato alla salute del Papa e presieduto dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Come spiegato dal portavoce vaticano, Matteo Bruni, si tratta di un modo per manifestare “la vicinanza della Chiesa al Papa e ai malati“.

Papa Francesco: “Proseguo fiducioso il ricovero”

Come annunciato lo scorso venerdì, ieri mattina Papa Francesco non ha guidato la preghiera mariana dell’Angelus. Il Santo Padre ha diffuso un’omelia scritta, in cui si fa riferimento anche al ricovero e alle sue condizioni, in particolare alla fiducia che Sua Santità ripone nell’azione dei medici. “Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia!“, si legge nell’omelia, in cui il Papa ha probabilmente voluto rassicurare i fedeli sui motivi della sua seconda assenza di seguito all’Angelus della domenica.

Il Pontefice ha poi sottolineato la grande quantità di affetto ricevuta, in particolare attraverso i messaggi di affetto e le lettere e i disegni ricevuti dai bambini. “Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo!“, ha scritto Bergoglio, chiedendo ai suoi fedeli di proseguire con le preghiere per la sua salute.

Il bollettino medico di Papa Francesco

Il professore Sergio Alfieri e il dottor Luigi Carbone hanno incontrato i giornalisti fuori dal policlinico “Agostino Gemelli di Roma”, al fine di chiarire le condizioni di salute di Papa Francesco dopo i primi otto giorni di ricovero che lo hanno visto protagonista. Quello che è stato dipinto è un quadro particolarmente favorevole, che però nasconde alcune insidie, dovute alla fragilità del fisico del Papa e soprattutto alle patologie pregresse che lo hanno riguardato.

Il Papa non è fuori pericolo“, hanno infatti dichiarato i medici, sottolineando come al momento non sia neanche in pericolo di vita. La situazione risulta complessa a causa dell’infezione polimicrobica e della patologia cronica polmonare che affliggono il Papa. Il Santo Padre è colto da momenti di affanno, in cui viene aiutato con l’ossigeno, ma non vi è alcuna macchina attaccata al suo corpo.

Sua Santità non è allettato e per quello che può lascia il suo giaciglio per raggiungere la poltrona oppure per lavorare. Legge, prega e passa le sue giornate a riposare. “Il Papa non molla“, ha infatti dichiarato il dottor Carboni, allineato con il professor Alfieri, che ha anche raccontato una delle battute che il Pontefice gli ha rivolto: “L’altro giorno gli ho detto ‘Buongiorno Santo Padre’ e lui mi ha risposto ‘Buongiorno santo figlio’. Tanto per dire“.

I due medici hanno confermato che il Papa è da considerare un paziente fragile vista la sua età e che l’ipotesi peggiore che potrebbe verificarsi, e di cui il Santo Padre è stato informato, è che l’infezione raggiunga il sangue e quindi provochi una sepsi. Proprio a causa dei rischi e del quadro non ancora risolto, le tempistiche del ricovero sono difficili da prevedere. Sembra certo comunque, che Bergoglio rimarrà al Gemelli almeno per tutta la prossima settimana.

Per quanto riguarda le condizioni generiche del Papa, Alfieri ha dichiarato che la parte addominale non presenta particolari problemi e il cuore è forte. “Non ha altre patologie, ha questa infezione che deve superare e noi speriamo la superi, ma
sono aperte tutte le porte
“, ha continuato il medico. In ogni caso, il Papa sta rispondendo alle terapie che gli vengono somministrate e i due medici hanno voluto chiarire che la terapia del Papa non è stata cambiata ma è stata potenziata.

Il Pontefice mostra appetito e nei suoi momenti migliori è in grado di muoversi per il decimo piano del policlinico. In ogni caso, la condizione del ginocchio e l’età non aiutano la mobilità del Santo Padre. Per quanto riguarda le medicine che sono somministrate a Bergoglio, i medici hanno confermato che si tratta di una terapia capillare, che cerca di tenere sotto controllo il virus, la polmonite e anche il diabete del Pontefice.

Papa Francesco: gli ultimi giorni di ricovero

Il primo bollettino medico dell’ottavo giorno di ricovero di Papa Francesco ha portato con sé notizie rassicuranti. Il Pontefice ha trascorso una notte tranquilla e questa mattina ha fatto colazione. Al contrario di quanto avvenuto ieri, però, la comunicazione non riporta informazioni sulla capacità del Santo Padre di riuscire ad alzarsi dal suo letto al decimo piano del policlinico “Gemelli” di Roma.

Ieri, invece, Bergoglio è riuscito a raggiungere la poltrona presente nella stanza, da cui ha quindi fatto colazione. Un ulteriore segnale che le condizioni fisiche di Bergoglio sono in miglioramento, a seguito di giorni di agitata preoccupazione a causa delle poche informazioni sulla degenza del Santo Padre.

Proprio per evitare la diffusione di Fake News sulla salute di Papa Francesco, la Sala Stampa vaticana da ieri procede alla diffusione di bollettini ufficiali meno sporadici, che hanno lo scopo di tenere aggiornata la popolazione sulla risposta del Pontefice alla terapia somministrata dal policlinico “Gemelli” di Roma.

Zuppi: “Verso pieno recupero, speriamo presto”

Siamo tutti preoccupati per il Papa, ma le cose che si dicono sono esattamente quelle che avvengono, ha puntualizzato anche il cardinale di Bologna, Matteo Maria Zuppi, a margine dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario interdiocesano del Tribunale ecclesiastico Flaminio. “Il fatto che il Papa abbia fatto colazione – continua il Presidente della Cei sulla salute del Pontefice – abbia letto i giornali, abbia ricevuto delle persone vuol dire che siamo nella direzione giusta di un pieno recupero, che speriamo avvenga presto“.

Già mercoledì, erano giunte rassicurazioni anche da Giorgia Meloni, recatasi in visita dal Pontefice per sincerarsi delle sue condizioni di salute e per portargli “gli auguri di pronta guarigione a nome del Governo e dell’intera Nazione“. La visita del Presidente del Consiglio ha permesso di avere un nuovo spaccato sulla vita del Santo Padre al decimo piano del policlinico. Quest’ultimo è stato descritto come “vigile e reattivo” e pronto a “scherzare come sempre“, non avendo perso “il suo proverbiale senso dell’umorismo“.

Le condizioni del Papa

Il Santo Padre è ricoverato al policlinico “Agostino Gemelli” dallo scorso venerdì, a causa di un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. Papa Francesco da settimane combatteva con un affaticamento dovuto a quello che inizialmente era stato definito un raffreddore piuttosto persistente e che poi si è tramutato in una vera e propria bronchite.

Nel corso del ricovero del Santo Padre, poi, è giunta la conferma che il Pontefice avesse contratto una infezione polimicrobica. La terapia di Papa Bergoglio è stata dunque modificata al fine di permetterne una pronta guarigione. Nel bollettino rilasciato ieri sera dalla Santa Sede, poi, è stato specificato che la diagnosi ottenuta dal Pontefice è quella di una polmonite bilaterale.

Il quadro clinico del Santo padre è stato definito “complesso“, tanto da richiedere “una degenza ospedaliera adeguata“. Al momento non sono state date informazioni precise sulle tempistiche del ricovero, su cui quindi vige l’incertezza. Intanto, nel corso del ricovero, sono giunte diverse notizie rincuoranti che farebbero ben sperare sulle condizioni di Sua Santità. Venerdì e domenica, il pontefice avrebbe infatti telefonato alla parrocchia di Gaza, per avere delucidazioni sulla situazione in corso.

Era di buon umore, aveva la voce un po’ affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo“, ha infatti sostenuto uno dei responsabili della Sacra Famiglia di Gaza. Questa mattina, invece, sembrerebbe che Papa Francesco abbia fatto colazione dopo una notte tranquilla e senza particolari problematiche. Bergoglio sarebbe riuscito anche a lasciare il suo letto e a rimanere seduto per diverso tempo su una poltrona.

A causa del ricovero, il Papa ha dovuto rinunciare a partecipare a diversi eventi pubblici. Sono state infatti annullate le udienze giubilari della settimana e l’incontro con gli artisti, che avrebbe dovuto svolgersi lunedì a Cinecittà. Il pontefice è stato inoltre sostituito dal Cardinale Josè Tolentino de Mendoneca alla Santa Messa in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura che si è svolta la scorsa domenica.

L’incognita principale, ad oggi, riguarda l’Angelus della prossima domenica. Per ora, la Santa Sede non ha rilasciato informazioni ufficiali su quale sia l’intenzione del Santo Padre. La scorsa domenica, a causa delle sue condizioni di salute, il Papa non è stato in grado di guidare la preghiera mariana dal decimo piano del policlinico Gemelli, al contrario di quanto accaduto negli scorsi ricoveri. Proprio questo dettaglio avrebbe preoccupato enormemente i fedeli, non abituati a vedere il Pontefice in difficoltà.

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