Papa Leone XIV è arrivato a Castel Gandolfo. Il pontefice ha sorpreso i presenti lasciando l’auto e decidendo di percorrere un breve tragitto a piedi per salutare i cittadini accorsi. Dopo essere entrato a Villa Barberini, il Papa si è affacciato dalla terrazza per salutare la gente. Con lui don Edgar, il segretario, e padre Leonardo Sapienza. All’interno della residenza il Santo Padre ha salutato il sindaco di Castel Gandolfo Alberto De Angelis, il vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva, il parroco, suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato, e il direttore delle Ville pontificie
Il pontefice prevede di rimanere per due settimane a Castel Gandolfo al fine di concedersi “un breve periodo di riposo“. Lo ha dichiarato lo stesso Santo Padre al termine dell’incontro con i fedeli di piazza San Pietro per il tradizionale Angelus di mezzogiorno.
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“Auguro a tutti di poter trascorrere un tempo di vacanza per ritemprare il corpo e lo spirito“, ha aggiunto, rivolgendosi alle numerose persone accorse a San Pietro nonostante il caldo torrido di questi giorni. Il pontefice, consapevole della fatica intrapresa dai fedeli, ha deciso di riconoscere pubblicamente i loro sforzi sostenendo che “in questo periodo il cammino per attraversare le porte Sante è ancora più coraggioso e ammirevole“.
I preparativi e il fermento a Castel Gandolfo per l’arrivo del Papa
Il Papa ha invece deciso di rifuggire per qualche giorno le alte temperature, trasferendosi a Castel Gandolfo. Dopo 12 anni, ovvero il tempo del pontificato di Papa Francesco, un Santo Padre rimetterà piede nella residenza estiva. “Siamo enormemente felici. È sicuramente un evento inedito, un richiamo alla tradizione secolare della presenza dei Papi a Castel Gandolfo“, ha affermato il parroco di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, Don Tadeusz Rozmus a Vatican News.
L’ecclesiastico ha sostenuto che l’intera diocesi di Castel Gandolfo è in fermento per i preparativi dovuti alla presenta del pontefice. “Ci stiamo preparando, sia noi che le strutture vaticane, i servizi pontifici, i musei“, ha spiegato, aggiungendo che anche la sicurezza è stata fortemente rafforzata per permettere a tutti i presenti di avere un soggiorno tranquillo. L’interesse per l’arrivo di Papa Leone XIV è infatti altissimo. Sono numerosi i fedeli di tutto il mondo che si sono informati sulla permanenza del Santo Padre, magari per poter partecipare alle Sante Messe e avere la possibilità di incontrarlo.
“Non so dove la gente prenda i miei telefoni, le indicazioni, ma ricevo telefonate con domande dagli Stati Uniti e dall’Australia“, ha dichiarato divertito Don Rozmus, aggiungendo di essere enormemente felice del ritorno del Papa a Castel Gandolfo: “L’assenza del Papa nell’ultima decina d’anni è stata per molti motivo di tristezza, hanno guardato questa realtà con nostalgia. Invece, il Papa sta tornando!“.
L’omelia di Papa Leone XIV in Piazza San Pietro
Papa Leone XIV nel corso della sua omelia in piazza San Pietro ha voluto far riferimento a due eventi tragici che si sono verificati in questi giorni. Il primo è una circostanza straordinaria, ovvero l’alluvione che ieri ha colpito il Texas, provocando 50 morti e la scomparsa di 27 bambine, trascinate via dalla forza dell’acqua.
Il pontefice ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e dei feriti, in particolare a quelle delle “figlie che erano al campo estivo, nel disastro causato dall’alluvione del fiume Guadalupe in Texas, negli Stati Uniti“. Un messaggio di cordoglio e vicinanza che il Santo Padre ha riservato per la popolazione della sua Nazione natale.
Il secondo riferimento è stato invece alla pace, anche in vista dei continui bombardamenti in Ucraina e Medio Oriente. Il pontefice continua a riservare al tema della guerra una particolare attenzione, cercando di spingere l’opinione pubblica internazionale a mobilitarsi per porre fine a queste tragedie. “La pace è un desiderio di tutti i popoli ed è il grido doloroso di quelli straziati della guerra“, ha sostenuto oggi il pontefice, per poi aggiungere: “Chiediamo al Signore di toccare i cuori e ispirare le menti dei governanti affinché alla violenza delle armi sostituiscano la ricerca del dialogo“.
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